“Questi primi mesi sono stati fondamentali non solo per prendere visione della situazione, ma anche per comprendere che, almeno nei settori di mia competenza, il comune di Alessandria ha professionalità eccellenti: occorre partire da loro, e mettere i dipendenti dell’ente in condizione di lavorare al meglio per la città”. Cherima Fteita Firial è una bella signora borghese e, a dispetto del nome, parla con leggero accento monferrino, che ne tradisce le radici: “Sono nata e cresciuta a Casale Monferrato, anche se ora con la famiglia vivo a Valenza. Mia mamma era casalese, mio papà libico, e la loro storia d’amore cominciò a Londra: altri tempi, altri rapporti tra i due paesi..”.
L’assessore Fteita, con discrezione monferrina, ci fa però capire che preferisce parlare delle questioni sul tappeto a Palazzo Rosso che di se stessa. Del resto, i temi non mancano: manifestazioni ed eventi (“terreno delicato, ci stiamo confrontando con tutti, per costruire per il 2018 un panel di iniziative di eccellenza”), politiche giovanili, innovazione (dall’ict applicata a comune e partecipate, fino alla smart city in tutte le sue declinazioni). L’assessore accetta un confronto a tutto campo: “le cose da fare sono davvero tante, ma l’importante è mettersi in carreggiata sapendo bene dove si vuole andare”.
Assessore, dopo poco più di 2 mesi di attività è presto per un bilancio: ma che idea si è fatta del percorso che la attende?
Un’idea piuttosto chiara, soprattutto c’è forte coesione e collaborazione all’interno della squadra guidata dal sindaco Cuttica, e questo è fondamentale. E poi ho potuto constatare che il comune di Alessandria conta su professionalità eccellenti, che certamente dobbiamo valorizzare di più e meglio.
Partiamo dalle manifestazioni: in questi anni alcune innovazioni sono state apportate. Ma al contempo, e da più parti, si è lamentata la mancanza di una visione, di una strategia chiara e condivisa…
E’ così, ed è quel che dobbiamo evitare d’ora in poi. Al comune spetta il compito di dialogare con tutte le realtà associative, professionali e non, e di tentare una sintesi, armonizzando le idee e le proposte, e arrivando ad una sintesi, ad un progetto complessivo all’interno del quale, nel corso dell’anno, possano trovare spazio tante manifestazioni, iniziative, eventi. Non dimentichiamo che il 2018 è una data importante: Alessandria compirà 850 anni dalla sua fondazione. E’ un’occasione da sfruttare appieno, costruendo in sinergia con tutti i soggetti interessati un percorso di valorizzazione della storia, delle bellezze e delle opportunità che Alessandria offre.
La domanda classica è: con quali soldi assessore?
Le risorse sono scarse, è vero. E questo impone riflessioni serie, che stiamo facendo, su come muoversi: vale per le manifestazioni, ma anche per i giovani e per l’ICT e la smart city: ma non può essere una giustificazione per non fare nulla. Certamente da qui ad un mese spero di poter fornire proposte e progetti concreti.
E le politiche giovanili? Sarà che siamo una città dall’età anagrafica mediamente elevata, ma spesso l’impressione è che per i ragazzi si faccia pochino. Non per niente in tanti se ne vanno…
I giovani oggi sono in spostamento costante ovunque, sia per studio che per lavoro. Non succede solo ad Alessandria, ed è un elemento positivo: a patto ovviamente che non sia una fuga per assoluta mancanza di opportunità. Il nostro Informagiovani funziona bene, ed è un punto di riferimento per tanti ragazzi e ragazze che cercano sia informazioni per opportunità legate allo studio, che alla prima occupazione. Numerose sono, ad esempio, le richieste di chiarimento su come si compila il curriculum professionale, o su come ci si presenta al primo colloquio di lavoro: tutti passaggi banali a posteriori, ma la prima volta un aiuto può servire, eccome. Non solo: stiamo cercando di definire, in collaborazione con diverse realtà tra cui Università e Regione, un appuntamento importante che si terrà in città il 28 novembre, ossia Io Lavoro. Mi piacerebbe anche che ci fosse Io Studio, vedremo…
E sul fronte divertimento? Alessandria città spenta è un altro luogo comune?
In realtà occasioni per divertirsi i ragazzi ne hanno sempre, e ovviamente non necessariamente passano attraverso il Comune. Noi cercheremo di fare però in questi anni appieno la nostra parte, e di stimolare opportunità. La ludoteca, ad esempio, verrà ulteriormente potenziata in termini di proposte, e di orari di apertura. Mentre un altro progetto importante, realizzato con il contributo della Fondazione Social, riguarda il piano sopraelevato della struttura interna ai giardini Pittaluga di via Cavour: lì a breve sarà a disposizione uno spazio giovani dove, rispettando ovviamente regole e orari, sarà possibile svolgere una serie di attività musicali e di intrattenimento.
Altra delega, altra rogna assessore Fteita: innovazione digitale, e-government e ICT, smart city: ci sbagliamo, o anche su questi fronti c’è molto da lavorare?
Certamente, e sarà un percorso in progress, un passo per volta. Prima di tutto, però, è necessario capire davvero dove si vuole andare, avere una visione. Poi naturalmente si faranno anche i conti sulle risorse disponibili, e su dove reperirle. Il comune di Alessandria ha davvero bisogno di una scossa, sul fronte dell’informatizzazione: il personale è di valore, ma va anche messo in condizione di lavorare con gli strumenti che oggi non solo esistono, ma sono fondamentali per una pubblica amministrazione moderna. Ci arriveremo: ovviamente parliamo di un percorso trasversale a tutti gli assessorati, e che coinvolge fuori dal palazzo tutta la città, che deve appunto diventare smart. Dalle telecamere per un controllo efficace, ai parcheggi che ormai potrebbero funzionare tutti con telepass e app dedicate, a strumenti fondamentali a supporto di chi non ci vede, o ha difficoltà di spostamento: la tecnologia oggi consente tutto questo, ed esistono anche canali di finanziamento che dobbiamo sapere sfruttare al meglio.
Chiudiamo con una riflessione politica, assessore: lei come si colloca nel panorama del centro destra, e da dove arriva, in termini politici appunto…
(sorride, ndr) Sono una meloniana convinta, nel senso di sostenitrice di Giorgia Meloni: una giovane donna davvero in gamba, e che può dare molto a questo paese. Sono di destra da sempre, ma ho cominciato ad occuparmi attivamente di politica negli anni Novanta, certamente ‘colpita’ dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi. Alla nascita di Fratelli d’Italia, un po’ nella scia di Guido Crosetto, sono entrata in Fratelli d’Italia, e mi sto impegnando con entusiasmo in questo nuovo percorso amministrativo a Palazzo Rosso: dateci il tempo di lavorare….
E. G.