Neanche il tempo di insediarsi ufficialmente a Palazzo Ghilini, e già il neo presidente della Provincia di Alessandria Gianfranco Baldi, sindaco di Cassine, viene ‘tirato per la giacchetta’, e acclamato come positivo elemento di ‘discontinuità’, di cui molti, fra gli stessi sindaci alessandrini, pare sentissero un gran bisogno.
E’ il caso (leggete qui di seguito il loro accorato intervento) dei comitati della Val Bormida, che riconoscono in Baldi ‘uno di loro’, ossia un primo cittadino che su certi temi ha sempre tenuto ‘la schiena dritta’, assumendo posizioni nette.
Ma ora? Un conto è fare opposizione, a Palazzo e sul territorio, rispetto a determinati progetti. Altro essere ‘nella stanza dei bottoni’, alle prese con una serie di vincoli e lacciuoli, magari già posti in essere. Partita interessante, da osservare con attenzione (E. G.)
I Comitati accolgono con fiducia l’elezione di Gianfranco Baldi a Presidente della Provincia di Alessandria, che rappresenta un importante segnale di cambiamento.
La sconfitta del candidato del centrosinistra, Rocchino Muliere, rappresenta una grande vittoria per il territorio e l’ennesima disfatta per il Partito Democratico, e per la sua dissennata politica ambientale che in questi anni tanti danni ha portato al territorio.
Nel giro di pochi mesi il partito che più di tutti in questi anni si era dimostrato vicino alle multinazionali dei rifiuti e apertamente sostenitore del Terzo Valico, è stato estromesso dalla guida del capoluogo e dalla stanza dei bottoni della Provincia.
Per i Comitati, che da cinque anni si battono senza compromessi per la difesa della falda acquifera di Sezzadio-Predosa da ogni forma di attività speculativa potenzialmente pericolosa, il successo di Gianfranco Baldi, che in qualità di sindaco di Cassine ha sempre condiviso questa battaglia, rappresenta un’opportunità per tutta la Valle.
L’integrità della falda acquifera, inestimabile risorsa idrica, e potenziale serbatoio di acqua potabile per un bacino di circa 200.000 persone, rappresenta una priorità per il territorio, e l’unico modo per garantirla è impedire la realizzazione, sulla falda e sulla adiacente area di ricarica, di ogni tipo di attività potenzialmente nociva.
Due sono i principali motivi di preoccupazione: il primo nell’area di Cascina Borio, dove la ditta Riccoboni ha già ricevuto le autorizzazioni per realizzare una discarica da destinare allo smaltimento di rifiuti chimici; il secondo nella cava di Opera Pia2, dove il Cociv dovrebbe stoccare parte delle rocce amiantifere derivanti dagli sbancamenti operati nell’ambito della realizzazione del Terzo Valico.
I Comitati ribadiscono con forza che opere di questo tipo sono incompatibili con la volontà di garantire l’incolumità della falda acquifera, e pertanto inaccettabili per il territorio. Corre inoltre sottolineare che mai come in questo periodo ci sono gli elementi per comprendere la legittimità della nostra lotta in difesa della falda acquifera avendo lasciato alle spalle un’estate torrida in cui molti Comuni sono rimasti senza acqua ed altri (quelli collegati al Tubone) hanno invece affrontato questa criticitá senza problematiche idriche.
Sulla salvaguardia della falda acquifera non sono possibili quindi compromessi o negoziati: la Riccoboni spa deve abbandonare il suo progetto, e la cava di Opera Pia2 deve essere stralciata dalla lista delle aree a disposizione del Terzo Valico.
I Comitati auspicano che il nuovo corso alla guida della Provincia possa dimostrarsi più aperto alle legittime richieste che arrivano dal territorio, ma ribadiscono che non smetteranno mai di lottare, senza compromessi, per la salvaguardia e l’incolumità della falda di Sezzadio-Predosa, fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Con l’acqua non si scherza, giù le mani dalla falda acquifera. NO PASARAN!
Comitati di Base della Valle Bormida
Comitato Sezzadio Ambiente
Comitato Agricoltori della Valle Bormida
Comitato Vivere a Predosa