Caro Grassano, leggo con dispiacere la decisione di interrompere da oggi i commenti su “CorriereAl”, che a mio avviso ne sono sempre stati la sua forza, anche se sarebbe stato meglio che i “Commentatori” da sempre fossero stati identificabili con nome e cognome.
Non condivido questa Tua decisione, ma penso di comprenderne le motivazioni. In Città si stanno vivendo anni difficili a qualsiasi livello e forse molti “Manovratori” vogliono lavorare con tranquillità. Anche se il venir meno di tanti commenti sarò meno stressante per Loro, non cambierà comunque il loro destino né quello di Alessandria, anche perché sulla Rete i commenti stessi troveranno libero sfogo altrove.
Sinceramente in questo modo è una voce di libertà che viene meno ….. Ed in ogni caso ulteriore conferma che aver lasciato Alessandria ormai venti anni fa è stata la scelta migliore della vita mia e di tanti altri. Finirà per affondare nelle sue menzogne ed ipocrisie.
Comunque Ti scrivo lo stesso, quello che avrei voluto scrivere in modo tradizionale sull’ Ospedale di Alessandria, ma non mi è più possibile.
L’altro ieri al Decennale del Borsalino il Direttore Generale, Dott.ssa Giovanni Baraldi con una franchezza che Le fa onore, ha ammesso che in Ospedale ci sono gravi problemi per il reclutamento di Personale Medico ed Infermieristico in quanto il Nosocomio non è appetibile per il lavoro. Devo aggiungere che le stesse selezioni Primariali non sono così affollate come altrove …. E’ questa ulteriore conferma della situazione in cui versa Alessandria in termini di qualità vita, sicurezza e decoro. Ma forse anche il “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, pur essendo Azienda di Rilevanza Nazionale, non è a sua volta tanto appetibile rispetto a tanti altri Ospedali, sicuramente meno importanti. Una riflessione guardando alla propria pancia dovrebbe essere fatta.
Queste sono le mie ultime considerazione che Ti invio, caro Grassano. Se le pubblicherai bene, altrimenti ne capirò le ragioni. Comunque, ripeto, questa scelta fa venire meno un voce di libertà fra Tanaro e Bormida. Nonostante i tanti Politici “bannanti” la libertà di espressione troverà altri canali. Non leggerò più “CorriereAl”, ma ne serberò comunque un buon ricordo!
Pietro Luigi Garavelli
Nessuna pressione esterna di alcun tipo caro Prof, ma scelta assolutamente autonoma che meditavo da un po’, come sanno coloro con i quali mi sono confrontato sul tema, anche in questi giorni.
Per i commenti ‘in diretta’ oggi, al contrario di quanto abbiamo cominciato l’avventura di CorriereAl (10 anni fa, ottobre 2007!), esistono i social.
Giusto che un giornale provi ad essere altro, e di più. Ma c’è anche una motivazione più pratica: la censura ai commenti sarebbe orribile, e faticosa. E imporre di abbandonare l’anonimato a chi lo ha scelto sarebbe sgradevole, oltre che tecnicamente complicato. Non solo: lasciare i commenti come ‘flusso’ continuo, stile tazebao, comporta anche costanti rischi di querela, dal momento che davvero non riesco a controllare tutto, in ogni momento della giornata.
Torniamo alle care, vecchie lettere dunque. E a provare a tracciare un discrimen tra chi fa il giornale, e chi lo legge. Commentandolo anche se crede, ma con modalità diverse, appunto da lettore. Viva le lettere, come questa tua: sono certo che ne manderai altre. E. G.