Il piano ammazza-nutrie è veramente utile?

Lo sterminio delle nutrie è davvero un male necessario? CorriereAlSe ne discuterà venerdì 29 settembre presso il Salone della ex Taglieria del Pelo di Alessandria, in via Wagner 38/D, a partire dalle ore 21.

Verrà proiettato il documentario “The invasion: a coypumentary” e saranno presenti due esperti che risponderanno alle domande del pubblico: Samuele Venturini, biologo-castorologo e Massimo Vitturi, responsabile LAV dell’Area animali selvatici.

La Provincia di Alessandria ha infatti varato un progetto attuativo per il controllo con finalità eradicativa della nutria, che prevede 5 anni di uccisioni.

Le nutrie, insediate sul nostro territorio perché inizialmente importate dal Sud-America per farne pellicce, e successivamente rilasciate in natura dagli stessi allevatori a causa della crisi del settore, sono erbivore e scientificamente riconosciute non portatrici della leptospirosi, non mangiano gli uccelli né trasmettono malattie all’uomo e non lo aggrediscono. I danni da loro causati ai raccolti sono molto limitati perché prediligono le piante acquatiche e la vegetazione spontanea. Sono molto intelligenti e affettuose, tant’è che in alcune zone del mondo sono considerate animali domestici.

Di campagne di abbattimento ne sono state fatte moltissime in tutta Italia, da almeno un decennio le nutrie vengono quotidianamente uccise senza alcun risultato apprezzabile. Come gli altri animali selvatici, infatti, la nutria risponde alle avversità ambientali regolando la propria fertilità, quindi più capi uccisi si traducono in un aumento di prole, poiché aumenta la disponibilità di cibo per chi sopravvive.

Per quanto riguarda i danni alle infrastrutture, bisogna ricordare che questi sono molto relativi: i dati dimostrano che le tane delle nutrie sono lunghe mediamente solo 2-3 metri. Inoltre la nutria non è un animale fossorio obbligato: solo in caso di necessità e in base a determinate caratteristiche idrogeologiche scava la sua tana negli argini.

Solo laddove si ha mancanza di manutenzione alle infrastrutture e l’habitat è già degradato, allora ci possono essere danni limitati nello spazio e nel tempo.

Per tutte queste ragioni, la LAV sostiene un approccio di tipo diverso, che consiste in una serie di azioni sinergiche che spaziano dalla chirurgia all’ingegneria ambientale e che, oltre ad essere sostenibili dal punto di vista etico, risultano più efficaci nel controllo del numero di esemplari.

Al termine della serata, verrà offerto un buffet vegano.

L’ingresso è libero e gratuito.

 
LAV Alessandria