“Una vendemmia davvero complicata: quest’anno i vini saranno da 4 o da 10. Molto dipende da come si interviene in vigna, ma anche da come si saprà lavorare in cantina”. Parola di Dora Marchi, biologa e enologa di fama internazionale, da circa vent’anni al fianco di Donato Lanati in Enosis, di cui dirige il centro di ricerca e sviluppo. “Si fatica a ricordare – sottolinea la dottoressa Marchi – una vendemmia così ‘compressa’ in pochi giorni, e quindi difficilissima da gestire, da tanti punti di vista. Non solo: negli ultimi mesi abbiamo visto di tutto. Gelate terrificanti ‘fuori stagione’, e poi una siccità intensa. Le conseguenze sulla quantità e qualità di uva prodotta sono inevitabili: un calo sensibile della quantità di prodotto, che presenta anche, pur con tutte le variabili e le peculiarità di zona e territorio, una presenza di zuccheri anomala, causata dal ‘rinsecchimento’ dell’acino”.
Tutto questo avrà ripercussioni sulla qualità del prodotto finale, ossia sulle bottiglie di vino targate 2017? “Ovviamente sì – conclude Dora Marchi -, e in molti casi temo che non saranno ripercussioni positive: avremo molti più vini da 4 che da 10 insomma, se vogliamo sintetizzare. Anche se per contro troveremo anche vere eccellenze, là dove questo particolare percorso meteorologico sarà stato gestito, prima in vigna e poi in cantina, con le competenze opportune”.
Una bella sfida per il mondo del vino, non solo alessandrino: e la sensazione diffusa che i cambiamenti metereologici non siano ormai più soltanto episodici, e che condizioneranno in maniera strutturale l’evoluzione del comparto enologico, come di molti altri.