C’è la data, domenica 24 settembre. E ci sono anche i due contendenti sul ring, con i guantoni già allacciati ma anche un atteggiamento reciprocamente ‘politically correct’, almeno per ora.
Nella corsa alla presidenza della Provincia di Alessandria (dopo le dimissioni dell’ex sindaco di Alessandria, Rita Rossa) sono ormai ufficiali le candidature: Rocchino Muliere (‘reggente’ in questi mesi estivi), sindaco di Novi Ligure, per il centro sinistra, e Gianfranco Baldi, sindaco di Cassine, per il centro destra.
Le elezioni, giusto ricordarlo, sono di secondo grado: ossia votano soltanto i sindaci e i consiglieri dei 190 comuni del territorio, con il metodo ‘ponderato’, ossia si ‘pesa’ in rapporto al numero di elettori del proprio comune. Un ‘papocchio’ che non piace a nessuno, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, così come tutti gli amministratori locali fanno a gara nel dire che le Province sono un anello fondamentale della ‘macchina pubblica’, ma così non stanno in piedi, e neppure si sa se e come il futuro presidente riuscirà a ‘chiudere’ il bilancio 2017 (scadenza ufficiale il 30 settembre, ossia subito dopo il voto).
Perchè da un lato le Province continuano a doversi occupare di strade, edilizia scolastica, trasporti (sia pur insieme alla Regione), ambiente, dall’altro hanno operatività e risorse al lumicino.
A tanto ha portato la ‘luminosa’ riforma Del Rio Renzi, targata 2014, poi bocciata dagli italiani al referendum di fine 2016.
Ente in mezzo al guado insomma, e comunque mission non facile quella che attende i due aspiranti presidenti, Muliere e Baldi.
Sulla carta, il sindaco di Novi parte favorito, potendo contare sulla maggioranza dei consiglieri nei centri zona di Tortona, Ovada, Novi, Valenza e Casale Monferrato. Mentre il centro destra amministra il capoluogo Alessandria ( qui le dichiarazioni del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco), e ad Acqui c’è una giunta a 5 Stelle.
Loro, i 5 stelle, sono la prima delle incognite: oltre alla città termale, hanno ormai consiglieri anche ad Alessandria, Casale, Tortona, Valenza: si asteranno, o faranno scelte diverse? E’ stato molto apprezzato, da quelle parti, l’atteggiamento di Gianfranco Baldi sul fronte cave e discariche, ad esempio. Quanto conterà, il 24 settembre?
Seconda incognita: i piccoli comuni. E’ automatico che liste civiche ad orientamento di centro sinistra sostengano Muliere, e non Baldi, che da sindaco di Cassine ben conosce esigenze e dinamiche delle piccole amministrazioni? Non a caso il centro destra ha scelto l’altra sera, per la presentazione della candidatura di Baldi, un piccolo centro del Monferrato casalese come Coniolo, dove gli amministratori dei piccoli comuni sono confluiti in forze.
Sobria e istituzionale la discesa in campo di Rocchino Muliere: il sindaco di Novi Ligure, giovedì mattina alla Taglieria del Pelo, ha voluto accanto a sè i primi cittadini dei centri zona targati Pd: Palazzetti (Casale Monferrato), Barbero (Valenza), Lantero (Ovada) e Bardone (Tortona). Come a dire siamo compatti, non si scherza: mentre qualcuno in sala a mezza voce ricordava “comunque ci sono urne separate per i piccoli comuni, e per centri zona”. Amministratore avvisato, mezzo salvato.
Muliere ha evocato con commozione la figura di Angelo Muzio, vice presidente della provincia prematuramente scomparso, e ha ringraziato la presidente uscente Rita Rossa (presente in sala con un nuovo look, particolarmente apprezzato) per il ruolo svolto in un momento molto delicato per l’ente.
E nei prossimi mesi tra Aral, bilancio, strade e scuole davvero non sarà una passeggiata. Toccherà a Muliere o a Baldi traghettare Palazzo Ghilini verso un ruolo di ente di area vasta dai confini ancora nebulosi, in un percorso tutto da costruire?