Il presente comunicato da parte di Gestione Acqua S.p.A. per fornire alcuni doverosi chiarimenti in merito all’articolo “Mal di pancia dopo aver bevuto” pubblicato il 5 settembre 2017 sul giornale “La Stampa”.
Siamo di fronte ad una crisi idrica nazionale senza precedenti ma la nostra società ha sempre garantito, nonostante le difficoltà operative collegate all’emergenza, un puntuale servizio idrico grazie agli sforzi giornalieri dei suoi dipendenti su ben 67 Comuni del nostro territorio.
Il 18 agosto 2017, a fronte della segnalazione di malori ad alcune persone nel Comune di Fabbrica Curone, i tecnici di Gestione Acqua sono intervenuti eseguendo i primi controlli in campo e riscontrando che le persone che accusavano i malori avevano utilizzato l’acqua di una fonte presso la cappella di San Rocco.
Tale punto di prelievo NON è collegato alla nostra rete dell’acquedotto e perciò la fonte di San Rocco non è amministrata e soprattutto controllata da Gestione Acqua.
A scopo cautelativo è stato comunque concordato lo stesso giorno con il Sindaco di emettere un’ordinanza di non potabilità per tutta l’acqua distribuita nel Comune di Fabbrica Curone.
Il giorno 21 agosto 2017 sono stati eseguiti alcuni campionamenti dell’acqua distribuita in rete e, riscontrato alcuni valori non conformi, abbiamo subito provveduto ad effettuare le opportune azioni, tra cui l’aumento del dosaggio della clorazione.
Dal giorno 23 agosto 2017 sono stati eseguiti nuovi campionamenti presso il nostro laboratorio ed i risultati conformi sono stati trasmessi all’ASL, all’ ATO e al Comune di Fabbrica Curone.
Il giorno 30 agosto sono state eseguite le analisi dall’ASL con esito conforme.
Vogliamo ricordare a tutti che l’acqua distribuita nella nostra rete dell’acquedotto (13 MILIONI di metri cubi all’anno) viene scrupolosamente analizzata e controllata.
Per le sole analisi, la nostra società investe più di 700 mila euro all’anno al fine di garantire sempre ai nostri Utenti un’acqua di qualità e soprattutto sicura.
UFFICIO STAMPA GESTIONE ACQUA
Gruppo ACOS