Cosa può rendere una città più viva delle grida, delle risate e dei giochi dei bambini all’aria aperta? Alessandria nel corso degli anni ha perso un po’ di questa allegria, come testimoniano le numerose segnalazioni che sono pervenute al Movimento 5 Stelle di Alessandria da parte di cittadini e genitori, i quali lamentano la mancanza nel territorio di parchi giochi e la carenza di attrezzature nelle aree esistenti.
“La situazione si fa ancora più triste se guardiamo ai nostri sobborghi dove molto spesso non troviamo nemmeno un’area in cui i bambini possano radunarsi per giocare in sicurezza – commenta Francesco Gentiluomo, portavoce del M5S presso il Comune di Alessandria – Per questo, ho deciso di verificare di persona, dopo avere saputo che moltissime attrezzature gioco acquistate dal comune e mai utilizzate sono attualmente ricoverate in un capannone. Mercoledì ho fatto visita alla sede Amag in via Damiano Chiesa, dove grazie alla gentile collaborazione del personale addetto ho potuto vedere coi miei occhi una grande quantità di attrezzature nuove che sono abbandonate tristemente lì da tempo immemore”.
Si tratta di altalene, scivoli, saliscendi, panchine e strutture per la recinzione, che giacciono stipate in un capannone invece di contribuire ad allietare le giornate dei nostri piccoli concittadini, magari proprio negli asili e nelle materne comunali dove spesso le strutture di questo tipo sono carenti.
“Come portavoce – aggiunge Gentiluomo – ritengo doveroso far luce su questa commessa d’acquisto di attrezzature per parco giochi, risalente all’amministrazione 2007-2012.
In cerca di risposte che giustifichino come mai queste forniture non siano state installate dove necessario, ho inviato una mail alla persona che da Amag ha ricevuto l’incarico di custodirle per avere ragguagli. Non appena riceverò risposta, aggiornerò sulla situazione”.
Il diritto al gioco di tutti i bambini è talmente importante da essere stato sancito nell’articolo 31 della Carta Internazionale dei diritti del Bambino approvata dall’ONU il 20 novembre del 1989.
“Ogni amministrazione comunale che abbia a cuore il benessere dei cittadini non può esimersi dal tutelare questo diritto e restituire alla città intera le grida di gioia dei suoi piccoli abitanti”, conclude il portavoce del Movimento 5 Stelle.