Premesso che non è mia intenzione fare il difensore d’ufficio di nessuno ma solamente esprimere la mia personale opinione in merito alla vicenda riguardante l’Assessore Alessandro Rolando.
Innanzi tutto credo che sia opportuno ricordare che “solo chi non fa non fa sbaglia” e questa in politica è una categoria alquanto diffusa, così come quella dei corrotti, come ci hanno ampiamente riportato le cronache del nostro paese negli anni passati, ma questo è un altro discorso.
Occorre inoltre valutare se gli errori eventualmente commessi da Rolando siano in malafede (cioè con la specifica intenzione di colpire qualcuno) o se per inesperienza e/o eccesso di entusiasmo (tipico di taluni giovani di oggi) come nel caso di Rolando.
In tal senso sarebbe stato opportuno che chi di competenza avesse capito per tempo i possibili sviluppi della situazione, conseguenti al suo volere produrre sin da subito dei risultati (e questo a mio avviso è un merito) relativamente alla delega sulla sicurezza e avesse dato qualche consiglio inteso a frenare ed indirizzare la sua caratteriale irruenza, alcuni segnali c’erano ma evidentemente non son stati colti.
Perciò è inevitabilmente successo quello che tutti abbiamo letto sui media, sino alla sua richiesta di auto-sospensione per sessanta giorni, giusto il tempo per riflettere e ripartire.
Si ripartire, forse prendendo in considerazione una revisione delle deleghe, ma niente di più dato che a mio avviso l’impegno operativo dimostrato sin da subito da Rolando è una risorsa (rara in politica) che va utilizzata.
Sono certo che quanto è successo (fatto salvo che occorre rispettare i limiti del proprio mandato) servirà come esperienza, non solo per Rolando, ma anche per tutti quelli che hanno ricevuto il mandato di occuparsi della res publica.
Pier Carlo Lava – Alessandria