A volte si apprezzano e rispettano gli avversari politici per il lavoro svolto. Spesso invece devi dissentire, sempre nell’interesse dei cittadini che rappresenti.
Rispetto a quanto afferma il collega consigliere comunale del PD, Giorgio Abonante, riferito al voto “storico” sui documenti di bilancio a Palazzo Rosso, gesto in genere condotto ad ogni cambio di mandato e che solo l’amministrazione Rossa non aveva fatto nei confronti dell’amministrazione Fabbio, giocando tutto sulla scelta arbitraria del dissesto.
E’ evidente che non si tratta di un voto storico, ma rispettoso della storia. Non vorrei ritornare sulle tensioni di anni fa ma è impossibile non segnalare come sia stata la città a fare le spese del dichiarato dissesto, senza un miglioramento conti per il Comune, perché il debito è solo stato spostato in un cassetto diverso. Ma soprattutto impossibile non segnalare la perdita del patrimonio: fallite AMIU e ATM, vendute parti consistenti delle stesse o deprezzato il loro valore; in liquidazione ASPAL, il progetto di ALTri (Alessandria tributi) spazzato via, favorendo privati; in liquidazione SVIAL e VALORIAL, che però sono ferme da ben 5 anni e non si sa che farne…e potrei continuare con Costruire Insieme, illegittimamente costituita.
Certamente la vicenda ARAL apre una serie di scenari pericolosi anche per gli strascichi penali. Che serve fare gli ambientalisti di maniera, se poi si inquina quotidianamente non trattando i rifiuti che ci vengono affidati? Vogliamo dire che non ci sono responsabilità politiche? Peraltro come partito di Forza Italia chiediamo fin dall’inizio una “due diligence” (approfondimento) sui conti in modo da conoscere il loro vero stato. Si dovrebbe accelerare il percorso di conoscenza del passato, affidandolo a esperti ed evitando gli errori di chi nel passato si è eretto a giudice dei predecessori, senza averne i numeri per farlo. Solo così si potrà pensare al futuro senza sorprese magari scoprendo debiti nascosti.
Del resto le indicazioni del collega Abonante sul futuro sono imbarazzanti, specie quando si parla del Politecnico. In allora proprio il vicepresidente della provincia Rita Rossa si impegnò in una battaglia campale per difendere la didattica tradizionale che il Rettore e l’allora sindaco di Alessandria preferivano sostituire con corsi in inglese e streaming. Risultato di questa epopea? Il Politecnico se ne andò e lasciò l’attività didattica a zero. E nei cinque anni dell’ Amministrazione Rossa nulla si è fatto per richiamarlo ad un rapporto più organico con la città. Ed ora sarebbe uno dei poli di sviluppo?
L’Università è certamente un patrimonio, ma il Comune deve pensare a dotarla di strutture di servizio per studenti e docenti, altrimenti Alessandria non diventerà mai una città universitaria e l’apporto degli atenei sarà solo di carattere culturale, che non è poco, ma le potenzialità sono assai più pesanti delle attuali prestazioni.
L’idea dell’utilizzo dell’ex caserma Valfrè è da recuperare e da verificare nella sua operatività. In più non si può condire sempre tutti i temi con la Cittadella, che ha una poderosa attrazione ma deve essere trattata seriamente, ricordando sempre che è una fortezza militare con grossissimi limiti invalicabili per l’uso civile.
Ricordo che tra le proposte della Giunta Rossa da noi contrastata c’era di trasformare il 20% dell’area coperta della Fortezza in attività turistico ricettiva (alberghi, ristoranti ecc). Bisogna invece rivedere e riscrivere il programma d’indirizzo per la Cittadella alla luce dei nuovi programmi stilati e, speriamo, delle risorse promesse.
Ci sono poi problemi atavici che vanno risolti: l’ampliamento del Tribunale, il secondo lotto di rifacimento dei giardini pubblici, lo station front con la costruzione di nuovi locali, la sicurezza degli stessi come altre zone della città e la risistemazione di Piazza Garibaldi.
* Capogruppo Forza Italia consiglio comunale di Alessandria