La vendemmia del Moscato si è avviata in tutto il basso Piemonte. Nell’Acquese, come nelle altre zone del Moscato, la produzione è scarsa, certamente la più limitata dal 2000. Buona, invece, la qualità.
Si preparano i produttori di uve nere; in forte anticipo il Dolcetto e la Barbera. Anche il Gavi anticiperà la raccolta di 10-12 giorni: la Cantina Sociale apre il 7 settembre, a differenza del 18 settembre dello scorso anno.
La siccità è la causa principale di questa anomala vendemmia (la mancanza di acqua causa l’avvizzimento dei grappoli, perciò si devono staccare prima): la pioggia, adesso, potrebbe portare un miglioramento della situazione, ma le previsioni meteo non fanno ben sperare in questo senso. Inoltre, la stagione è caratterizzata da avversioni metereologiche (grandine che ha causato danni e poca escursione termica che permetterebbe un buon sviluppo degli acini) e ai danni da cinghiali.
I prezzi, ancora da valutare ma probabilmente in rialzo, non basteranno ad equilibrare il reddito dei viticoltori.
Spiega Gianfranco Semino, presidente di Zona Cia Novi Ligure e presidente Cantina Produttori del Gavi: “La vendemmia è anticipata anche nel Gaviese, di una decina di giorni. La qualità è più che buona, mentre la quantità è decisamente inferiore allo scorso anno, a causa della siccità”.
Commenta Alessandro Bonelli, presidente di Zona Cia Acqui Terme e produttore di Moscato: “Il Moscato si presenta nel complesso bello, soprattutto per chi ha lavorato bene in vigna, anche se c’è molta variabilità: dove ha grandinato nell’Acquese (Alice Belcolle, Ricaldone, Castel Rocchero) ci sono alcuni problemi, ma per il resto non ci si lamenta. Il Moscato non soffre particolarmente la siccità, ma se continua non piovere le uve a bacca rossa avranno problemi. Positiva, nel complesso, anche l’assenza di patologie nei vigneti”.