Come tanti già sanno amo questa città. Sento di amarla totalmente – in maniera perfino esagerata – e molto spesso accade che qualcuno, per diversi motivi, osi toccarla. Spunta fuori – allora – tutta la mia possessività meridionale, che circola nelle vene insieme al sangue. E in questi casi mi arrabbio molto.
Eccone subito un esempio fresco fresco.
È di pochi giorni fa la novità della installazione di transenne fisse, in Piazzetta Santa Lucia, messe in opera direttamente e per pura combinazione davanti ai miei occhi, proprio mentre stavo per andare a far visita ad un mio amico, negoziante, che a pochi passi – in via Milano – ha la sua bella bottega.
Dinnanzi a tale novità non ho potuto negarmi una sosta ed uno scatto fotografico, seppure usando il modesto obiettivo di un iPhone. Lì per lì rimasi stupito. Avevo chiesto a qualche curioso – ai soliti pensionati che di solito assistono ai lavori – le motivazioni di questo intervento e mi era stato risposto che probabilmente la novità era stata decisa anche per via del fatto che qualcuno, in automobile, fosse avvezzo transitare in quel tratto di strada (il tratto che collega Via Giuseppe Chenna a Via Milano) quando non era orario previsto o addirittura in senso vietato.
Mille pareri subito chiesti alla gente e ai conoscenti, in una mia personale indagine, suggerivano contrarietà a questa strana barriera; soltanto un paio di amici vedevano tale modifica positivamente.
Io sono del parere che una Giunta Comunale debba operare sempre e solo per il bene della città e dei cittadini pertanto, visto il malcontento suscitato, giudico questo intervento bizzarro e fuori luogo. Qualcuno degli “intervistati” mi ha anche fatto notare che in questo modo sono stati creati dei posti di sosta per disabili. Altre persone invece hanno asserito che tali parcheggi erano già presenti anche prima, posizionati in maniera differente.
Le mie perplessità su questa strana scelta di chiusura nascono anche e soprattutto dal fatto che qualcuno in zona potrebbe necessitare di aiuto e di soccorso e che, in questo modo, i mezzi previsti per lo scopo sarebbero fortemente limitati nel prestare il necessario aiuto/soccorso. Penso in principal modo alle Ambulanze ed ai mezzi di Polizia e Carabinieri.
Trovo alquanto strano che in un periodo in cui si vogliono abbattere muri e barriere possano essere creati degli accorgimenti atti a dividere, ad ostacolare.
Altri ancora mi hanno fatto notare che tanti automobilisti approfittino a loro piacimento per superare quel breve tratto di strada ed immettersi in via Milano senza rispettare orari e limiti.
Bene, in questo caso sono dell’avviso che occorra semplicemente punire il patentato incivile con una giusta ammenda. Al terzo furbacchione transitante e multato sono certo che nessun altro oserà fare ancora ciò che è proibito.
Un agente o un vigile costano troppo? Bene! Si ponga allora una bella telecamera che inquadri a dovere la zona, ed il colpevole potrà essere sanzionato in un secondo tempo. In molte città lo si fa già da anni. (Vedi a Bologna, per esempio).
Io auspico una città videosorvegliata non solo per questioni di traffico ma anche per la sicurezza dei cittadini, visti i tempi grami in cui stiamo vivendo. Chi non ha nulla da temere deve solo essere contento di questa novità tecnologica.
Se non altro le telecamere possono diventare un deterrente all’abuso e forse anche al crimine.
Gradirei che i lettori commentassero e facessero sentire la loro voce che siano favorevoli o che siano contrari a queste novità.
Colgo l’occasione per togliere un sassolino dalla scarpa che da troppo tempo mi dà noia.
Anni orsono qualche genio dell’arredo urbano aveva permesso il passaggio di cavi di energia elettrica direttamente dall’angolo di una casa di Via Chenna fino alle mura dello storico Palazzo Dal Pozzo[1] di Via del Vescovado angolo Via Milano. Questo colpo di genio fa sì che osservando la chiesetta di Santa Lucia la si possa ammirare tagliata esattamente in due dal sopracitato cavo. Un edificio religioso del Settecento necessita di altre attenzioni!
Se questo scritto ed altri miei interventi sullo stesso argomento – pubblicati su social network – produrranno effetti lo sapremo prossimamente. Per ora esprimo solo perplessità sui neo-cavalletti, salvo non si presenti qualcuno – competente e con giuste argomentazioni – che sappia convincermi sull’utilità di quest’opera.
La cartolina che propongo oggi, spedita nel 1914, era già stata presa in esame in una mia precedente rubrica[2] ma con l’occasione la propongo ancora, assieme a dettagli ingranditi, per far meglio apprezzare questo quadretto romantico dal sapore antico.
Ritengo sia una delle più significative immagini in cartolina che la città possa enumerare tra il 1900 ed il 1945.
A tergo della cartolina è presente la didascalia che racconta essere frutto dell’Editore Benzi, da negativo di Lori (Casale Monferrato).
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[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_dal_Pozzo
[2] https://mag.corriereal.info/wordpress/2014/06/15/piazzetta-santa-lucia-un-tuffo-nel-passato/
https://mag.corriereal.info/wordpress/2015/12/27/la-festa-di-santa-lucia-un-tuffo-nel-passato/