Il coraggio uno non se lo può dare.
Nei giorni scorsi nell’alessandrino è esplosa come una bomba la vicenda Aral, le centinaia di migliaia di tonnellate di ecoballe smaltite in modo anomalo, l’arresto del capo-impianto e l’indagine su Ezio Guerci, da decenni deus ex-machina della politica locale nonché compagno dell’ex Sindaco PD Rita Rossa, su una presunta tangente, oltre all’avviso di garanzia di rito per il Presidente del CDA Aral Delucchi.
Partendo dal presupposto che i processi si fanno nelle aule dei tribunali e non sui giornali c’è però un elemento che lascia sconcertati, agli osservatori più attenti, è il modo in cui l’intera faccenda è stata trattata dai principali organi di informazione locale.
Titoli poco chiari, cronaca lacunosa (sarebbe stato sufficiente riprendere l’ANSA o il Fatto Quotidiano) nei confronti delle accuse a Ezio Guerci che si difende dichiarando la propria estraneità ai fatti. Leggendo la stampa nostrana ci si è imbattuti in articoli enigmatici fin quasi a far credere che si tratti di un errore clamoroso, se non un complotto (ci stiamo avvicinando a lunghi passi ai PM e ai Giudici comunisti di berlusconiana memoria).
A distanza di qualche giorno la vicenda sembra già interessare poco i nostri cronisti, quasi a voler insabbiare lo scandalo e se ciò sarebbe giustificabile, per interessi di bottega del Partito Democratico alessandrino, meno lo è per chi dovrebbe essere, se non il cane da guardia del potere politico ed economico, almeno osservatore dei fatti locali.
A seguito di un fatto analogo che ha coinvolto un ex Consigliere comunale, la stampa locale si era mossa in tutt’altro modo come se fossimo in presenza di un bandito della peggior specie, con articoli, analisi, interviste, titoli a 9 colonne fino al climax finale con il video in cui veniva ripreso con le mani nella marmellata e si avvertiva quasi un senso di compiacimento. Se dovessimo metter gli occhiali di un osservatore esterno in quella vicenda si trattò di circa 100 euro sottratti a un privato, mentre in questo caso di un’ipotetica “consulenza” da 30.000,00 euro che in ogni caso gravitano, se non direttamente sui fondi pubblici, su appalti, compravendite di società a partecipazione pubblica e in ultima istanza sulle spalle delle tariffe rifiuti che i cittadini con difficoltà, ancora riescono a onorare.
L’apoteosi però si è raggiunta domenica 16 luglio 2017 dove su La Stampa in un editoriale venivano sottolineate le capacità di abile giocatore di scacchi del buon Ezio Guerci, senza minimamente far riferimento ai fatti contestati, e in chiusura del pezzo elogiata la capacità predittiva e previsionale dello stesso di gran lunga superiore alla media, rivelazione enigmatica ai più.
Ora è pur vero che la faccenda dei rifiuti alla mandrogna è ancora tutta da scrivere e il potere vero spaventa, soprattutto chi il coraggio non ce l’ha, ma vedere il diverso trattamento riservato a due politici locali è alquanto triste e deprimente. Forti con i deboli e deboli con i forti. I quarti di nobiltà avevano un peso durante il periodo dei signorotti e delle corti, speriamo ne abbiano sempre meno in futuro, anche qui da noi.
* M5S Valenza