Narrare un luogo, cioè alla fine il proprio territorio, è un lavoro ad alto valore aggiunto, che aiuta a crescere la cultura e l’economia.
Anzi, mette al servizio l’una dell’altra. Ma per narrare un luogo occorre prima di tutto essere capaci a raccontare se stessi, essere in grado di scoprire che il bello della storia è che ogni giorno può essere scoperto qualche particolare nuovo, infine cercare, nell’illustrazione di ciò che già sappiamo, come riconoscere la storia sociale, come raccontare la vita quotidiana degli uomini. Con questi strumenti si può arrivare ad essere storyteller dei luoghi in cui viviamo, al fine di promuoverli verso una conoscenza ed una visitazione più ampia.
Hanno un poco percorso questi temi Efrem Bovo e Piercarlo Fabbio al primo incontro della Summer School dell’UNPLI Piemonte, l’Unione delle Pro Loco, patrocinato da Monferrato 1050, dall’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei e dalla Regione Piemonte, che ha visto svolgersi le prime 4 ore d’aula, nei fascinosi locali del Mulino antico di Basaluzzo, fra vecchi macchinari e straordinari reperti dedicati alla costruzione dei tamburelli, una passione popolare che ogni tanto scema, per poi intensamente ritornare a crescere.
L’iniziativa, coordinata da Eleonora Norbiato, segretario regionale dell’UNPLI, ha visto la gradita presenza del sindaco di Basaluzzo Gianfranco Ludovici, del Presidente provinciale dell’UNPLI, Bruno Ragni e del Presidente dei Giornalisti e Comunicatori Europei, Alberto Fumi. Ma soprattutto è apparsa di grande livello la platea dei discenti, di diversa generazione, di composita formazione, ma anche di ragazzi e ragazze del servizio civile. Tutti appassionati e pronti a raccontare le loro storie, a proporre un pezzo di quella cultura popolare, che molto di più della cultura ufficiale, forma l’identità di un popolo. Un po’ come l’ha formata il Risorgimento italiano o la Battaglia di Lepanto, peraltro ricordata a pochi chilometri da Bosco Marengo, patria di Pio V, Papa Alessandrino e guida spirituale della flotta cristiana.
Ora si andrà ad Asti, nelle aule dell’Università, per il secondo incontro che si terrà il 18 luglio prossimo, insieme al prof. Ercole e al Presidente Fumi, in qualità di docenti, per verificare se esistano ulteriori spazi di conoscenza da praticare a favore di un territorio che magari è riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, ma che ha tante storie da raccontare a chi vuole avvicinarsi alla sua identità, piuttosto che ad una fuggevole visione di semplice, anche se meravigliosa per la bellezza dei luoghi, godimento estetico.