Salvini: “Liberatevi del peggior sindaco d’Italia: dipende solo da voi”. Cuttica: “C’è una cupola che soffoca Alessandria: ma certi accordi di potere saranno un boomerang”

Chissà quando capiterà ancora, agli automobilisti fermi sotto il sole al passaggio a livello ferroviario di Spinetta Marengo, di vedere arrivare Matteo Salvini in versione cameriere, con in mano un cabaret di tramezzini offerti dal finestrino, per un ristoro improvvisato. Ieri il leader della Lega Nord, all’inizio della sua lunga giornata alessandrina, ha mostrato ancora una volta di essere persona non solo cordiale e ‘alla mano’, capace di parlare il linguaggio della gente comune, ma anche di avere grande spirito di improvvisazione, da grande mattatore.

“Avete il passaggio a livello più lento d’Italia, oltre al sindaco meno amato”, ha commentato con la vasta platea di spinettesi presenti all’incontro.

Al suo fianco Riccardo Molinari, segretario della Lega Piemont, che da alessandrino si infiamma: “Cinque anni di non amministrazione del PD, con una maggioranza che ha pensato a tutelare gli interessi di pochissimi, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un capoluogo di provincia completamente abbandonato dalla Regione: leggo che Chiamparino ha pure il coraggio di presentarsi ad Alessandria a sostenere Rita Rossa: sarà il miglior spot per noi. Chiamparino e Rossa con le loro cave hanno fatto dell’alessandrino la più grande discarica del Piemonte, e hanno distrutto ospedali e trasporti: provate ad andare a Milano in treno, e poi mi dite. Per fortuna la sindaca si ferma qui, e Chiamparino andrà a casa al più tardi a fine mandato: dipendesse da loro, quest’area diverrebbe soltanto un grande hub per immigrati. Una follia”. Sulle partecipate: “Le hanno distrutte, e l’obiettivo era svenderle agli amici di Iren in cambio di carriere personali. Poi il povero Fassino ha fatto la fine che sappiamo, e il progetto è naufragato a metà strada”. Sul Quarto Polo: “altro che progetto civico: al dunque si è rivelato un vergognoso emblema di vecchia politica. Per fortuna gli elettori hanno capito tutto alla perfezione: il loro apparentamento sarà un enorme boomerang”.

Il vero protagonista della giornata però è lui, il candidato sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, che arriva trafelato e brioso dalla Rai di Torino, dove ha appena registrato l’ennesimo confronto con la ‘competitor’ Rita Rossa: “non ne posso davvero più di sentirla parlare sempre e solo del dissesto: ma di questi 5 anni di loro ‘non amministrazione’ cittadina non si può proprio dire nulla? Alessandria dal 2012 al 2017 è letteralmente precipata: se ne sono accorti tutti, tranne loro. E ora che i  poteri forti legati a Monti e Fornero hanno battuto i tacchi, quelli si sono messi sull’attenti, dicendo sissignore. Per fortuna domenica si esprimeranno in maniera eloquente gli elettori, che apriremo una pagina nuova, dedicandoci al rilancio della città: vederla così sofferente e in ginocchio, con tante potenzialità inespresse, e persone e aziende in fuga, mi fa sentire profondamente a disagio”.

Alle 13,30 Salvini, Cuttica di Revigliasco, Molinari e diversi prossimi consiglieri comunali (ma anche tanti militanti leghisti, ed esponenti del centro destra come il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Federico Riboldi) si trasferiscono di fronte all’ingresso dello stabilimento Solvay, per un volantinaggio ‘stile vecchia sinistra’, al cambio turno delle 14. Non sono pochi i lavoratori che sorridono, ritirano il volantino, in qualche caso si fermano per un selfie con Salvini e Cuttica, ma anche per salutare Alessandro Ronny Rolando, neo consigliere comunale ma anche figura popolare della Curva Nord. Ci sono, naturalmente, anche lavoratori che declinano con gentilezza, e tirano dritto. Ma fa comunque doveroso constatare come, a Spinetta come due settimane fa al Cristo, Salvini e la Lega sappiano dialogare oggi con i ceti popolari assai più di un centro sinistra evidentemente più a suo agio in altri ambienti sociali.

Sono le 14,30 quando Salvini, Cuttica e Molinari vengono ricevuti dalla dirigenza dello stabilimento Solvay, per un rapido confronto su questioni che, ovviamente, in un simile contesto possono soltanto essere accennate.

A quel punto, le ‘Salviniadi’ (l’efficace definizione è del professor Cuttica di Revigliasco, ndr) si trasferiscono in città. Prima tappa il centro commerciale Panorama, per una pausa ristoratrice: e ‘il capitano’ ne approfitta per acquistare qualche maglietta estiva per sé e per la figlia (“d’estate non bastano mai”), tra gli sguardi stupiti dei lavoratori della struttura e dei clienti, pronti al selfie improvvisato con il leader della Lega Nord.

Da lì si torna al Cristo, già a lungo ‘esplorato’ da Matteo Salvini un paio di settimane fa: stavolta si fa tappa a Radio B.B.S.I,, dove lo stesso Salvini, Cuttica e Molinari sono accolti dalla star radiofonica Stefano Venneri, che ovviamente non rinuncia ad una immediata diretta con gli ospiti.

Poi via, verso i giardini della stazione, dove peraltro in queste ore, con grande puntualità pre ballottaggio, si sta alacremente provvedendo a ripristinare l’orologio floreale, bellamente ignorato per cinque anni. “Che bello – sorride Cuttica – constatare che improvvisamente, dopo 5 anni di abbandono, i giardini sono tornati ad essere importanti per chi amministra Alessandria: in giro sono anche pressoché scomparse ‘le risorse’, e i personaggi poco raccomandabili”.

Da lì alla ‘zona ecomostri’ di fronte alla stazione Fs sono due passi: Matteo Salvini è anche in diretta con Radio Padania, ed entra nell’ex Zerbino, struttura in abbandono, di prossimo abbattimento: “pochi secondi però, perché l’odore di urina misto al caldo torrido creava un effetto micidiale”.

Verso le 18 Salvini e Cuttica si spostano in Corso Roma: la temperatura comincia a scendere, e gli alessandrini a passeggio in centro aumentano di numero. Alle 19 aperitivo in un locale di via Ferrara, e poi via tutti per la cena sul lungo Tanaro, a la Nuova Boccia: tutto esaurito, naturalmente. E per Salvini, accompagnato da Cuttica e Molinari, passeggiata sul ponte Meier: “giusto per ricordare – sottolinea il candidato sindaco – che l’opera è stata realizzata grazie alle risorse del Pisu individuate all’epoca della giunta Cota, con Molinari assessore. E lo stesso vale per Piazza Santa Maria di Castello che, già che c’erano potevano anche realizzare un po’ meglio”. Parola di professore di storia dell’arte e, forse, di futuro sindaco. Intanto Salvini, sempre dalla Boccia, fa collegamento in diretta con La Gabbia, su La7, e riparte per Milano: per lui venerdì, ricorda il suo profilo facebook, altri 5 appuntamenti elettorali in giro per la Lombardia.

E. G.