Il degrado del parcheggio multipiano di via Parma: ma perchè non intervengono? Intanto le Terme di Acqui…[Le pagelle di GZL]

Il degrado del parcheggio multipiano di via Parma: ma perchè? [Le pagelle di GZL] CorriereAl di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Parcheggio multipiano di via Parma, ad Alessandria. Nei giorni scorsi, esattamente il 3 giugno, una notizia locale ha segnalato il degrado soprattutto nei piani alti del parcheggio. E’ frequentato e utilizzato da ragazzi come fosse un pub, ed è luogo di incontri particolari a cui si aggiunge un deposito rifiuti oppure uno sfogatoio di tipo distruttivo nello scassare, rovinare parti di un bene pubblico. Questa notizia era già apparsa il 16 gennaio di quest’anno su Radiogold con foto e queste poche righe: “In molti avete segnalato alla nostra Redazione il degrado e l’incuria che regnano nel parcheggio di Via Parma. Tra rifiuti lasciati sulle scale, ascensori mal funzionanti, scritte sui muri e assenza di controlli, la situazione dell’imponente parcheggio sembra davvero desolante”. Vado ancora indietro nel tempo : il 28 ottobre 2015 su La Stampa arricchito di particolari e foto con il titolo: “Il parcheggio di via Parma tra degrado e abbandono disertato dagli alessandrini ma frequentato da bande di ragazzi e teppisti”. Negli ultimi due anni ai responsabili del parcheggio comunale è mai venuto in mente di intervenire, e fare in modo che la struttura di via Parma tornasse ad essere, semplicemente, un parcheggio? Si aspetta magari il ‘fattaccio’, come successe nel 2007 con il ponte Tiziano? L’azienda partecipata preposta cosa ha fatto negli ultimi due anni? Speriamo che la prossima amministrazione ponga rimedio a questa situazione alquanto anomala e pericolosa.
Voto: 2

 
2) Le Terme di Acqui sono un importante bene di casa nostra e di tutta la Ad Acqui due anni per rilanciare il turismo dopo le bugie di Bertero CorriereAlregione, ma non per gli enti ‘superiori’ di ieri, oggi e forse domani: un treno perso irrimediabilmente per incapacità o scarsa volontà di sfruttarne ogni possibilità. Su un settimanale dei primi giorni di giugno vi sono due pagine che trattano l’argomento terme in Italia. Il titolo è “L’acqua che ti cura, da nord a sud: dimmi qual è il tuo problema e ti dirò dove andare”. Nel leggere l’elenco consigliato non ci ho trovato le terme di casa nostra, neanche citate in una riga, e ci sono rimasta malissimo. Merano, Abano, Sirmione, Comano, Caramanico, Chianciano, Fiuggi, Rimini, Ischia, Fondongianus, ognuna di loro con ‘lo spiegone’ su cosa curano, e il connesso business dei prodotti in vendita a base di acque termali in tutta Italia. nelle farmacie ed erboristerie. Quindi grande capacità politica e imprenditoriale di quelle località (Province e Regioni) che hanno saputo sfruttare intelligentemente le proprie terme, procurando lavoro, turismo e buoni affari per l’indotto: alberghi, ristoranti, artigianato, commercio, e scusate se è poco. Mi sono detta: “abbiamo degli incapaci (riferito a politici di destra o sinistra di ieri, oggi e domani), perché la via tracciata è quella della perdita progressiva costante di efficienza, idee, progetti e capacità. L’impegno maggiore è vivacchiare, tanto per ‘tirare avanti’, con il risultato che ogni cosa va a ramengo. Dopo aver fatto le mie tristi riflessioni, un articolo dei giorni scorsi mi fa aggiungere a quanto sopra scritto, le preoccupazioni dei lavoratori. Eggià ci sono anche loro che entrano a far parte della continua decadenza del territorio. Non siamo proprio capaci di sfruttare il prezioso patrimonio di casa nostra, anzi lo abbiamo svenduto ad altri: perché si è arrivati a tanto?
Voto: 2

 

 

Il degrado del parcheggio multipiano di via Parma: ma perchè non intervengono? Intanto le Terme di Acqui...[Le pagelle di GZL] CorriereAl3) Alla proposta “taglia-business sull’immigrazione” di Fratelli d’Italia approvata in Commissione Bilancio alla Camera con un emendamento alla manovra che stabilisce nuove regole per le cooperative che si occupano dell’accoglienza degli immigrati. Le stesse saranno obbligate a rendicontare come spendono ogni singolo euro che ricevono dallo Stato italiano. Cosa ci dice l’articolo 53 della Costituzione Italiana? “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” (Diritti e doveri dei cittadini-Titolo IV), quindi nessun privilegio. Ricordato questo, vado al cuore della pagella. Qualcuno ha mai provato a fare due conti ‘in tasca’ ad una cooperativa costituita dalla sera alla mattina per accogliere una ventina o più di immigrati? Toglietevi la soddisfazione di verificare come vengono spesi i nostri sacrifici in tasse di ogni genere, e ‘tagli’ ai servizi da noi conquistati. Io l’ho fatto, quindi accolgo con un bel voto questa notizia dello scorso 25 maggio, sempre se riuscirà ad andare a buon fine. Il business dell’accoglienza non conosce crisi e neanche regole ferree, ed è il paradiso di certe coop che gestiscono ingenti fondi, ‘lucrando alla grande’ sulla disperazione, pur in maniera formalmente legale. Alcune associazioni no profit che si occupano seriamente dell’accoglienza hanno lamentato abusi e furbizie. Le miriadi di cooperative quando vincono il bando per l’accoglienza ricevono la cifra stabilita per immigrato dallo Stato tramite le prefetture, dopo di che non mi è chiaro chi si occupi di controllare se effettivamente quei soldi vengono spesi correttamente. Anche qui si spera in un ricambio totale politico nazionale, per vedere se si riesce ad ottenere regole, controlli, rigore.
Voto: 8