Il quartiere Cristo di Alessandria Matteo Salvini non se lo dimenticherà per un pezzo. Per tre ore, venerdì pomeriggio, il segretario federale della Lega Nord lo ha girato a piedi ‘in lungo e in largo’, con passaggi decisivi in alcune delle strade più ‘delicate’, e degradate: da via Gandolfi a via Brondolini, fino a via La Malfa.
Al suo fianco il segretario nazionale della Lega Piemont, l’alessandrino Riccardo Molinari, il candidato sindaco del centro destra ad Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e poi tanti militanti leghisti giovanissimi e meno giovani, ma anche semplici simpatizzanti, e abitanti del quartiere incuriositi e divertiti. Matteo, per tutti i leghisti ‘il Capitano’, è un vero uomo di comunicazione, e si vede. Cordiale e ‘alla mano’ con tutti, rilassato come se fosse di passaggio a trovare degli amici (mentre è alla fine di una campagna elettorale estenuante, “ma va bene così, ho anche perso 4 chili!”), eppure sempre ‘sul pezzo’, informato sulle vicende alessandrine (“ci mancherebbe che non la battiamo, questa sindaca abbonata alla maglia nera nei consensi!”), e pronto a confrontarsi con chi lo ferma per un selfie insieme, o invece per esporgli, anche con veemenza, problemi personali o rionali.
Prima tappa del ‘tour’ del Cristo di Matteo Salvini è un’eccellenza del quartiere (realizzata con investimenti rigorosamente privati, of course), ossia il Centogrigio. Il leader del Carroccio arriva anche prima del previsto, visita tutta la struttura accompagnato dai candidati consiglieri della Lega Nord, e dalla proprietà, e alle 13 è l’ora di un rapido pranzo con militanti e simpatizzanti al ristorante della struttura.
Sono passate da poco le 14 quando comincia la visita ‘itinerante’, in diretta web sulla pagina facebook di Matteo Salvini, con divertenti rilanci e ‘incroci’ anche con il sito del quotidiano La Stampa. La gente si affaccia dai balconi e dalle finestre, due parrucchiere escono dal negozio per un selfie, una signora che passa in bicicletta segnala le ‘brutture’ del quartiere: degrado, alloggi comunali occupati abusivamente da anni, spaccio, controllo del territorio assolutamente deficitario, di notte ma anche di giorno.
“Qui la sindaca Rossa non ha messo piede per anni – segnala a Salvini Alessandro ‘Ronny’ Rolando, capolista della Lega Nord a queste elezioni -, poi giovedì è comparsa tutta trafelata: sarà che ha saputo del tuo arrivo”. E un altro degli accompagnatori fa rilevare (anche qui come in tanti sobborghi) il proliferare di asfaltature ‘pre-elettorali.
“Ecco una ruspa”, dice, e Salvini pronto replica: “Ah, ma quelle a noi piacciono sempre”. Il clima è di grande cordialità, però i residenti del quartiere ci tengono a sottolineare di sentirsi abbandonati: “Qui sindaco e assessori mettono il naso solo in campagna elettorale”, è il coro di più persone, in diverse zone del quartiere: via Gandolfi appunto, ma poi anche via Brodolini, e via La Malfa.
Tappa finale, il bar Alba in via Norberto Rosa. Alle 15,30 ad attendere Salvini e Cuttica di Revigliasco ci sono centinaia di persone, e al boato che accoglie l’arrivo del ‘capitano’ Riccardo Molinari non nasconde la soddisfazione: “questi sono i sondaggi migliori, gli unici di cui ha senso fidarsi”. Bello l’improvvisato comizio finale: prima Salvini, e poi Cuttica, in piedi a turno su una sedia di plastica, a sintetizzare in poche battute il senso di una campagna elettorale estenuante. Il candidato sindaco è chiaro: “Non prometto di trasformare il Cristo in una reggia, ma di farlo tornare, e rapidamente, un quartiere normale, ordinato e sicuro: in una parola, vivibile”.
Matteo Salvini è sicuro: “Tornerò qui a trovarvi al bar Alba in autunno, con Gianfranco sindaco: e senza più occupanti abusivi nelle case popolari, che spettano ai tanti italiani che ne hanno diritto”. Poi via di corsa verso Genova, dove alle 17,30 lo attende il comizio di chiusura della campagna elettorale in piazza De Ferrari.
Ettore Grassano