Non servono sondaggi per capirlo. Basta parlare con gli alessandrini in carne e ossa per rendersi conto che la questione sicurezza è ritenuta da quasi tutti un’assoluta priorità, e che in pochi, al centro come in periferia, sembrano concordare con le statistiche ufficiali, che segnalano invece una costante diminuzione dei reati verso persone, animali e proprietà private e pubbliche. E i candidati sindaco di Alessandria cosa pensano? Qual è la loro percezione, ma soprattutto quali saranno nel caso le loro strategie future?
Ma c’è una seconda questione, delicatissima, su cui spesso l’opinione pubblica, e la politica, si ‘spaccano’: esiste o non esiste un nesso di causalità fra insicurezza e significativo aumento dei flussi migratori? Che nelle carceri il numero di stranieri sia proporzionalmente più elevato della loro presenza percentuale sul territorio italiano è un primo dato oggettivo, difficilmente confutabile. Ma ai candidati sindaci alessandrini (in ordine alfabetico per cognome: Domenico Campana, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, Gianni Ivaldi, Emanuele Locci, Cesare Miraglia, Maria Rita Rossa, Michelangelo Serra, Oria Trifoglio) abbiamo provato a chiedere di più, ossia di analizzare il rapporto sulle due questioni, sicurezza e immigrazione, e di raccontarci come le affronteranno sul nostro territorio.
Ecco le loro risposte.
Sicurezza e immigrazione sono legate, o problemi separati? Quale la sua posizione su entrambe le questioni?
Domenico Campana (Ripresa d’Italia)
Le due questioni sono purtroppo abbastanza legate, e vanno affrontate con grande serietà. Quando sarò sindaco di Alessandria (perché sia chiaro che corro per vincere) faremo una seria mappatura delle zone più a rischio, in centro città come nei sobborghi. E mettere in campo una sorveglianza capillare e diffusa, puntando sul ruolo dei vigili del comando di polizia municipale, ma anche su una forte sinergia con le altre forze dell’ordine. Naturalmente servono risorse per mezzi, auto, telecamere. Le reperiremo nel bilancio comunale, ma anche chiedendo l’intervento dello Stato. Per quanto riguarda gli stranieri, certamente non sono contrario all’accoglienza: ma prima di farne arrivare altri bisogna saper gestire in maniera corretta quelli che già sono qui. Perché è chiaro che se li accogli ma poi li abbandoni, spingi questi ragazzi tra le braccia della malavita. Ma i delinquenti sono delinquenti, non faccio differenza tra italiani e stranieri. Dobbiamo punirli, e quando possibile recuperarli. Consentendo agli alessandrini perbene, ossia la gran parte, di vivere sicuri nella loro città.
Gianfranco Cuttica di Revigliasco (Centro Destra: Lega Nord-Forza Italia –Fratelli d’Italia – SìAmo Alessandria)
Sono questioni separate e, nello stesso tempo si incontrano. Un conto sono i profughi e i rifugiati politici un altro, per esempio, il problema dei parcheggiatori abusivi di piazza Berlinguer o i questuanti in giro per la città. Il secondo, infatti, fa parte di un problema ancora più grande: il racket, questo sì che è legato al tema della sicurezza. Occorre attivarsi con gli organi preposti, in particolare con la Prefettura, affinché non siano accettate politiche di inserimento di stranieri che non rispettano le norme relative alla distribuzione sul territorio in termini di numero per abitanti, e quelle relative all’utilizzo di strutture che spesso sono non idonee dal punto di vista sanitario. L’Amministrazione ha, comunque, il dovere morale e civile di affrontare situazioni dalle quali, per principi umanitari, non ci si può sottrarre. Sul piano della sicurezza è necessario potenziare gli uffici che si occupano di perseguire i piccoli reati, supportando le altre forze dell’ordine. Si dovrà anche prevedere controllo dei parchi e dei giardini urbani, con un presidio continuo da parte della Polizia Locale, anche nei sobborghi e nei diversi quartieri della città, con un servizio esteso alle ventiquattro ore e trecentosessantacinque giorni all’anno.
Gianni Ivaldi (LED Laboratorio di Energie per il domani – Riaccendiamo Alessandria)
Noi crediamo che una Comunità si costruisca giorno per giorno, mettendo insieme, componendo risorse e generando ricchezza nel rispetto delle persone, della loro identità, dell’ambiente e delle regole. I problemi vanno gestiti, è brutto strumentalizzarli, è ancora peggio fare finta di non vederli. L’accoglienza si costruisce con percorsi di integrazione e non tollerando parcheggiatori abusivi spesso di origine straniera, accattonaggi ovunque, dove spesso gli stessi stranieri sono vittime di racket. In alcuni spazi pubblici la situazione si è radicata, generando tensioni, illegalità e aumentando i conflitti come ad es. il parcheggio Berlinguer di fronte all’ospedale, per il quale non si è andati oltre le tante parole. Alessandria vive ovunque situazioni di degrado e abbandono, che aumentano ancor più nei sobborghi. Il degrado chiama degrado e se non si interviene certi luoghi della città diventano punti di non ritorno. I giardini della stazione sono da tempo la terra di nessuno, un grande spazio e polmone verde che allontana le persone. Noi abbiamo costruito un piano sulla sicurezza urbana, parte proprio dagli spazi pubblici, aree verdi, piazze, punta sulla qualità urbana, sulla vivibilità, animazione con iniziative di aggregazione e culturali e presenza della polizia municipale per restituire alla città e ai suoi abitanti spazi curati, accoglienti, sicuri ed attraenti.
Emanuele Locci (Locci Sindaco – Direzione Italia per Locci – Alessandria Migliore)
Intendo affrontare con forza e decisione la questione della sicurezza urbana e disincentivare con ogni strumento l’accoglienza di nuovi immigrati in città. Nei primi giorni della mia amministrazione interverrò con ordinanze immediate per l’allontanamento dei mendicanti e degli accattoni dal territorio comunale, per il contrasto ai venditori abusivi e per il controllo di persone e merci irregolari. Ci sarà tolleranza zero contro la prostituzione stradale dilagante in città. Intendiamo promuovere una revisione del regolamento di Polizia Municipale per dare indicazioni certe agli agenti e risposte immediate ai problemi di sicurezza del territorio. Nel nostro programma di governo abbiamo previsto l’introduzione del Servizio Informativo Comunale per la raccolta di informazioni sul territorio e la prevenzione dello sviluppo di attività criminose. Aumenteremo la presenza dei vigili affinché siano presenti in numero maggiore 24 ore su 24 e promuoveremo un’unica centrale interforze dove convergano tutte le telecamere di videosorveglianza per un maggior presidio del territorio. Realizzeremo dei varchi elettronici all’ingresso della città per riconoscere i veicoli rubati e in collaborazione con le associazioni di volontariato istituiremo le sentinelle della legalità dell’Amministrazione Comunale in tutti i sobborghi, con un collegamento privilegiato con la centrale interforze. Infine intendiamo costituire una squadra di ispettori per controllare tutti gli immobili pubblici, gli assegnatari, il numero degli occupanti, le condizioni igieniche, lo stato delle manutenzioni. Non è più tempo di parole al vento, preferiamo parlare di proposte concrete e del nostro impegno a realizzarle.
Cesare Miraglia (Lista Civica Miraglia, Verdi, Giovani Civici)
Quando si parla di “sicurezza” si pensa subito alla lotta alla delinquenza e da lì, il passo per arrivare al problema “immigrazione” è cortissimo. A mio giudizio i due aspetti appena nominati, ossia la sicurezza e l’immigrazione, non sono necessariamente collegati secondo uno schema di causa-effetto come, invece, più di una forza politica li ha definiti:
a) meno immigrazione = più sicurezza
b) meno immigrazione = Alessandria riparte
c) liberiamo la città da immigrati, clandestini e delinquenti.
Io rifiuto questa impostazione, figlia di una convenienza politica che, in mancanza di valide proposte alternative e nell’imminenza delle elezioni amministrative, preferisce agire sul fattore emozionale anziché su quello razionale degli alessandrini. Il Governo Centrale, attraverso le Prefetture, impone l’accoglienza dei migranti. Quindi è inutile dire “Non vogliamo i migranti”: il Sindaco è obbligato ad accoglierli. Ciò premesso, gli immigrati possono essere “buoni o cattivi” esattamente come lo sono gli italiani e gli europei; le comunità locali quindi, devono avere un’amministrazione comunale attenta e scrupolosa nella gestione dei flussi migratori, capace di garantire la civile convivenza e di favorirne l’integrazione attraverso l’ausilio fondamentale delle associazioni di volontariato e delle parrocchie.
Questa è la mia idea di sicurezza ed immigrazione. Non uno slogan pre elettorale, bensì il serio impegno volto ad un controllo costante e capillare del territorio con regole di decoro, ordine e rispetto per tutte le persone dimoranti nel territorio comunale.
Michelangelo Serra (Movimento 5 Stelle)
Sono due argomenti correlati nell’ampio campo della percezione della sicurezza. E’ un problema molto serio perché se non ci si sente sicuri, non si è nemmeno liberi di vivere la propria vita in pieno. Ecco le nostre soluzioni:
Vogliamo creare un tavolo permanente di coordinamento con prefetto, forze dell’ordine e operatori del settore, potenziare il servizio di videosorveglianza e illuminazione e vigilare sulle cooperative locali in modo da verificare che l’accoglienza serva a integrare nel modo corretto chi ne ha il diritto e non diventi invece solo un business molto redditizio. Vogliamo intervenire sul racket dei questuanti e dei parcheggiatori abusivi. Inoltre vogliamo introdurre un App che permetta al cittadino di segnalare problematiche connesse alla sicurezza e al decoro urbano, direttamente connessa con le FFOO e con gli uffici preposti.
Sull’immigrazione a livello nazionale vogliamo rivedere gli accordi di Dublino che ci assegnano quote insostenibili di richiedenti asilo, velocizzare il processo di riconoscimento dello status di rifugiato e creare un sistema efficace di rimpatrio specialmente per chi delinque.
Oria Trifoglio (Quarto Polo – Patto per Alessandria – Partecipazione Democratica)
Occorre adottare tutti gli strumenti atti a tutelare l’incolumità dei cittadini, tenendo conto anche delle esigenze delle aree rurali confinanti. Il problema si potrebbe prioritariamente affrontare con l’ausilio di lampioni intelligenti con capacità visiva in grado di garantire risparmio energetico e controllo della città. Prevediamo un progetto di educazione alla sicurezza, presupposto per combattere degrado e delinquenza, da chiunque alimentati. Inoltre, proponiamo la riorganizzazione della Polizia Municipale. Altro impegno da realizzare è quello di un censimento degli edifici pubblici in abbandono, potenziali luoghi di attività illegali.
Ogni posizione demagogica va respinta. Ci sono italiani “autoctoni” onesti o criminali, così come immigrati (di cittadinanza italiana o no) virtuosi o delinquenti. La nostra posizione nei confronti dei migranti che si trovano regolarmente nella nostra città è di accoglienza, civile convivenza e dialogo, nel rispetto delle reciproche identità, culture e tradizioni, e – va da sé – delle leggi vigenti. E’ indispensabile la comunicazione con gli immigrati di qualsiasi nazionalità: pertanto, l’insegnamento dell’italiano è prioritario. Importante è inoltre il potenziamento del già attivo sportello comunale, onde determinare interventi come il supporto linguistico, l’educazione alla cittadinanza, la formazione, l’avvio al lavoro.
Il principio è che di fronte alla legge non conta la nazionalità o l’etnia, ma il rispetto della stessa.
La domanda è stata posta anche alla candidata Maria Rita Rossa.