Oria Trifoglio arriva nella sede elettorale della splendida via Bissati alle 11 in punto, a passo di carica. “Solo lui corre più veloce di me, per stargli dietro ho messo le scarpe basse, senza tacco”, ironizza riferendosi all’ex sindaco Felice Borgoglio, che la accompagna tappa dopo tappa in questo vorticoso tour pre-elettorale: “ma non sono dietro le quinte, come un regista occulto”, precisa lo stesso Borgoglio, divertito: “semmai al fianco di Oria, con l’entusiasmo che lei riesce a trasmetterci, per cambiare davvero Alessandria: e siamo tanti, sempre di più. Compresi numerosi alessandrini illustri, che non abitano più in città, ma ce l’hanno a cuore”. Come a dire che per un progetto di vero rilancio, dopo lunghi anni ‘di basso cabotaggio, e di degrado’, servono programmi e idee, ma anche persone e relazioni di qualità in grado di realizzarle.
La prima sensazione, in effetti, è che il Quarto Polo sia un pool di talenti che ce la stanno mettendo tutta, con ingredienti fondamentali come la volontà e la determinazione. E, soprattutto, pare che si stiano divertendo un mondo, e un altro dei promotori del progetto, Dario Gemma, precisa: “ci crediamo tutti, abbiamo magari matrici e percorsi diversi, ma il comune, disinteressato obiettivo di dare ad Alessandria un futuro degno del suo grande passato”. Mentre il presente, in effetti, lo vediamo tutti, e non è gran che.
Tocca alla candidata sindaco ‘tirare le fila’ della mattinata, che ha per tema la presentazione dei candidati consiglieri della lista Patto per Alessandria (qui l’elenco completo dei nomi, oltre a quelli di Quarto Polo e Partecipazione Democratica), ma è anche l’occasione per fare il punto della situazione, a due settimane dal voto.
“Stiamo girando come trottole – sottolinea Oria Trifoglio – dal centro alle ampie periferie del nostro comune, e ovunque stiamo riscontrando grande voglia di esserci, di partecipazione vera e di cambiamento. Dove per cambiamento intendiamo progetti di sviluppo economico, di valorizzazione del nostro patrimonio culturale e artistico, di recupero ambientale e di sicurezza. Un tema, quest’ultimo, che sta a cuore davvero a tutti, e su cui occorrerà lavorare da subito, appena ci insedieremo”. Perché, sia chiaro, Oria Trifoglio non è persona che corre per partecipare: queste elezioni vuole vincerle, senza se e senza ma. “Non avrei accettato di impegnarmi così a fondo, e senza nessun tornaconto personale, se non credessi che davvero si può, e si deve, voltare pagina. Come me ci credono le 90 persone che hanno accettato di candidarsi nelle nostre lista, e le diverse centinaia che in queste settimana sono in campo per supportarci, stimolarci, darci una mano per il bene della nostra amata Alessandria”.
E’ poi Felice Borgoglio (“Oria, con tutta la squadra che la supporta, può davvero rappresentare la svolta che la nostra città attende da tanto: ora sta agli elettori rendersene conto, e sostenerla. Se nulla dovesse cambiare, saremmo spacciati, avviati ad un declino inarrestabile, nel vuoto totale di progetti. La responsabilità per l’odierno degrado non ricade solo sulla classe politica locale, ma anche sulla società civile: tanti concittadini, come individui o nell’ambito dei corpi intermedi, devono decidere se a loro vada bene così, o se intendano cambiare le cose e invertire una rotta rovinosa”) ad introdurre numerosi dei candidati, ognuno dei quali sembra davvero desideroso di mettere a disposizione le proprie competenze, e il proprio bagaglio di esperienze, per provare a ridare spinta e orgoglio ad una comunità un po’ scoraggiata e spenta.
“Ho figli piccoli, che crescono: vorrei che potessero studiare e lavorare ad Alessandria e dintorni, non essere costretti a fare gli emigranti, come purtroppo oggi qui da noi sta diventando la regola”, rompe il ghiaccio Gianluca Bruno, che è anche segretario provinciale del Psi, e responsabile risorse umane di Amag Ambiente, ex Amiu. “Il declino di questa città è cominciato più di vent’anni fa: ma fino ai primi anni Novanta vi ricordate com’era bella la nostra città, e quanto entusiasmo c’era nelle persone? Noi vogliamo crederci, e costruire un futuro che valga la pena”.
Dopo di lui parlano tanti altri: l’architetto Aurora Mulas (“il rilancio di Alessandria passa dall’edilizia, a cominciare dalle strutture scolastiche e sportive in abbandono: ma priorità sono anche la viabilità, i parcheggi, cimiteri completamente dimenticati” ), Carlo Vergagni, insegnante e ‘pioniere’ delle liste civiche alessandrine (“sono stato candidato sindaco nel 1993, consigliere prima di opposizione poi di maggioranza, oggi il progetto del Quarto Polo mi ha fatto tornare voglia di impegnarmi”), l’imprenditrice Manuela Brancolini (“i nostri ragazzi scappano all’estero, vi pare giusto? Ripartiamo dalla sicurezza integrata, con lampioni intelligenti e videocamere”), e poi Giorgio Cavaliere da S. Michele che ha puntato l’attenzione sulle periferie, l’intermediatrice immobiliare Alessandra Repetto (“Alessandria è bellissima, ha un patrimonio edilizio di eccellenza, e una posizione strategica invidiabile: valorizziamola, partendo da Università e Monferrato”), l’architetto Stefano Martelli (“sentiamoci alessandrini, e facciamo in modo che la città sia bella come le nostre case”), Mauro Cerutti del Cristo, Miranda Foco (“avevamo i giardini più belli d’Italia, possiamo tornare ad averli”). Oria Trifoglio ascolta, annuisce, in alcuni casi interviene e rilancia. Il clima è elettrizzato, di conquista. “Ancora due settimane per incontrare tutti gli alessandrini, poi toccherà a loro scegliere il destino della città nei prossimi anni”, conclude Felice Borgoglio.