Quattro lunedì ci separano dalle elezioni comunali alessandrine dell’11 giugno. Da oggi, ad ogni inizio settimana, porremo ai candidati sindaco di Alessandria (in ordine alfabetico per cognome: Domenico Campana, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, Gianni Ivaldi, Emanuele Locci, Cesare Miraglia, Maria Rita Rossa, Michelangelo Serra, Oria Trifoglio) una domanda su un argomento preciso, o su un settore di interesse generale per tutti noi cittadini.
Partiamo da economia e lavoro. Ecco la domanda, e le risposte dei candidati che hanno ritenuto di rispondere:
Sviluppo economico del territorio: se sarà eletto sindaco cosa farà?
Gianfranco Cuttica di Revigliasco (Centro Destra: Lega Nord-Forza Italia – Fratelli d’Italia – SìAmo Alessandria)
Il programma ha alcuni punti cardine su cui si snodano le principali azioni per lo sviluppo economico del territorio alessandrino. La premessa è, ovviamente, che la città debba ritornare a una situazione di normalizzazione economica, ambientale e sociale. Occorre, a questo proposito, individuare linee di sviluppo per l’occupazione, agevolando insediamenti produttivi e snellendo la macchina burocratica e con sgravi fiscali, oneri ridotti. Alessandria ha un notevole patrimonio immobiliare, nelle zone artigianale e industriale ci sono spazi liberi. Riprendere in mano, poi, le fila della logistica è un passo necessario. Bisogna fare una serie riflessioni sullo snodo ferroviario alessandrino e sull’asse ligure. Aprire nuovamente un confronto con Regione Liguria, Gruppo Ferrovie dello stato con le società che si occupano della materia (RFI e trasporto merci) per riaprire un confronto sul sistema portuale ligure. Le nostre aree possono essere d’interesse per mobilitare le merci e, quindi, dobbiamo ridare centralità ad Alessandria dal punto di vista dei trasporti creando un collegamento veloce con Milano. La città è importante per la valorizzazione turistica. Ha una posizione strategica – è la porta del Monferrato – e occorre ripercorrere il tipo di rapporto con Genova, Milano e Torino, non solo dal punto di vista economico – commerciale, ma anche turistico. Alessandria è in grado di fornire servizi per proiettare i flussi di persone, anche in chiave turistica, su tutta l’area del Monferrato e sue quelle aree oggi patrimonio mondiale dell’umanità. Valorizzare, anche attraverso il turismo, il piccoli negozi e svincolare la città dall’isolamento in cui si è costretta. In questo discorso, perciò, si inserisce anche la Cittadella.
Gianni Ivaldi (LED Laboratorio di Energie per il domani – Riaccendiamo Alessandria)
Prioritario è rafforzare le relazioni con la città, l’università, le associazioni e le aziende del territorio. Concertazione e condivisione sono elementi di costruzione di benessere e futuro per mettere in relazione la tradizione alessandrina con l’innovazione. Contemporaneamente è urgente investire nella cura dello spazio pubblico nei suoi aspetti strutturali e manutentivi (vivibilità e qualità), fondamentali per offrire una città decorosa, attrattiva.
La competizione, a livello internazionale, per attrarre nelle città investimenti, talenti, idee e imprese innovative prevede alcuni indicatori come la qualità della vita, un contesto innovativo e attento alla sostenibilità ambientale, lo sviluppo scientifico e tecnologico, l’accessibilità. Le politiche per lo sviluppo economico dialogano in maniera diretta ed in parte si sovrappongono con quelle dedicate alla città della formazione, della ricerca e dell’innovazione di fatto saldandosi in una nuova politica dedicata all’economia della conoscenza. E’ necessario costruire e programmare insieme nel medio–lungo termine un modello capace di promuovere sviluppo e al tempo stesso coesione sociale, un nuovo welfare insieme alla responsabilità sociale dell’impresa, dove la flessibilità diventa una leva per contrastare la precarietà, con politiche di area vasta che valorizzino il ruolo di capoluogo di provincia sia nella regia che come vetrina del territorio. E’ fondamentale, quindi, sostenere le attività economiche presenti, il piccolo commercio, l’economia etica e l’artigianato, essere in contatto continuo con le imprese del territorio (incontri, visite, azioni sinergiche, eventi comuni, etc.) e monitorare le tendenze economiche territoriali, ricercando soluzioni integrate. Ci impegniamo a creare le condizioni perché il lavoro si sviluppi, le aziende siano incentivate a investire sul nostro territorio e offrire occupazione. Mettiamo a disposizione i terreni e i locali sfitti comunali, i contenitori esistenti e svuotati delle zone industriali per le aziende che vogliono investire sul nostro territorio e per le associazioni con progetti di qualità. Adottiamo un piano di azioni per semplificare la burocrazia e ad agevolare le iniziative imprenditoriali. Investiamo nella banda larga e nella formazione di qualità, coinvolgendo l’università e attivando sinergie con scuole di formazione e per percorsi di apprendistato. Costruiamo un progetto concreto e condiviso per rilanciare il centro storico e i sobborghi, dove le attività commerciali siano asse qualificante per il rilancio dell’intera città, facendo leva anche su una fiscalità premiante per chi apre e per chi affitta a canoni accessibili e per chi restituisce decoro agli immobili abbattendo le barriere architettoniche, rifacendo le facciate. Ripensiamo e rilanciamo la fiera di San Giorgio come vetrina del nostro territorio.
Emanuele Locci (Locci Sindaco – Direzione Italia per Locci – Alessandria Migliore)
Questo è un argomento che mi appassiona da almeno un decennio, cioè dagli anni in cui ho conseguito con lode un Master Universitario in Sviluppo Locale. Credo di avere le competenze per saper usare gli strumenti giusti al fine di mettere in moto lo sviluppo economico del territorio ma, fino ad oggi, le classi politiche che si sono succedute non hanno voluto ascoltare le mie proposte. Per uno sviluppo vero e duraturo serve innanzi tutto che un territorio abbia ben chiara la visione di quello che vuole diventare nei prossimi anni. Come farlo? Io penso che il Comune debba dotarsi di due strumenti di programmazione: un nuovo Piano Regolatore Generale Comunale ed una “Consulta Strategica Permanente”. Dopo quarant’anni, una revisione generale del PRGC è indispensabile per disegnare una visione chiara dello sviluppo residenziale e produttivo della città, ricucendo il tessuto urbano e accrescendo le opportunità di insediamento nel territorio ai fini dell’attrazione di nuovi investimenti con la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Una “Consulta Strategica” serve invece per immaginare insieme che rotta far prendere alla nostra città e remare tutti nella stessa direzione: attraverso modalità di condivisione e di democrazia partecipativa con i cittadini, le associazioni di categoria, gli enti pubblici, gli imprenditori ed i portatori di interesse organizzati all’inizio del mandato consiliare condivideremo le linee strategiche del nostro programma di mandato per decidere il modello di sviluppo per il nostro territorio. Credo infatti che chi governa non deve essere un uomo solo al comando ma una squadra di persone oneste e competenti – libere da interessi di parte – che sappiano far collaborare le forze vive della città al fine di creare le condizioni migliori per lo sviluppo economico e nuove opportunità di lavoro. Certo mentre un’amministrazione lavora per dare un futuro alla città deve fare anche qualche intervento per dare un po’ di respiro nel breve termine alla nostra economia: pensavo di favorire la riqualificazione ed il restauro degli edifici, favorendo il recupero degli immobili privati anche attraverso micro-investimenti, per rendere la città più bella e sostenere il settore dell’edilizia; sosterrò una riduzione delle tasse comunali per chi riqualifica edifici e capannoni destinati alle attività innovative e del terziario avanzato che creino nuovi posti di lavoro; farò funzionare meglio lo Sportello unico per le Attività produttive monitorando continuamente la qualità del servizio attraverso modalità di customer-satisfaction affinché offra efficace assistenza agli imprenditori a districarsi nella burocrazia; darò impulso alle iniziative promozionali delle attività produttive del territorio attraverso sgravi puntuali alle imposte sulla pubblicità e sull’occupazione del suolo pubblico perché credo che la comunicazione sia l’anima del commercio e vedere centinaia di esercenti commerciali che rinunciano ad allestire le vetrine per la punitiva attività sanzionatoria portata avanti da ICA per conto del Comune è un segnale preoccupante che non va sottovalutato e a cui porre rimedio.
Cesare Miraglia (Lista Civica, Verdi, Giovani Civici)
Se sarò eletto sindaco, premetto, non farò mai costosi viaggi di rappresentanza a spese dei cittadini: oggi le tecnologie consentono di essere ovunque, a costo zero e senza distogliere tempo e risorse alla comunità.
La mia idea di sviluppo economico del territorio è la seguente:
1. Agricoltura
A. Riorganizzazione della filiera produttiva secondo tre modalità: (i) recupero e contestuale concessione in uso agli agricoltori (e/o a coloro che siano interessati ad intraprendere un’attività agricola) dei terreni abbandonati (eredità non rivendicate, sedimi incolti) e dei terreni demaniali dismessi per la loro coltivazione; (ii) Accordi corporativi con i proprietari di terreni incolti affinché li concedano in uso a terzi per l’esercizio di attività agricole; (iii) consulenza fiscale ed amministrativa gratuita per l’attività agricola svolta nei terreni recuperati di cui ai precedenti punti (i) e (ii);
B. Riorganizzazione della filiera di vendita secondo due modalità: i) potenziamento attraverso una mirata politica di conoscenza nazionale ed internazionale della qualità dei prodotti agricoli ed enogastronomici del nostro territorio; ii) partecipazione (gratuita) degli agricoltori alla filiera della “Città del Bio” per la creazione di una rete di vendita di prodotti non esclusivamente biologici ma anche naturali derivanti da agricoltura sostenibile.
2. Commercio
Sviluppo del commercio cittadino mediante la realizzazione di pacchetti di visite guidate con pernottamento alla scoperta delle peculiarità enogastronomiche e della cultura storica di Alessandria ossia l’implementazione del “turismo sostenibile” ATTRAVERSO, la realizzazione di un’offerta turistica – soprattutto di tipo ciclopedonale – con visite guidate incentrato sulla scoperta delle risorse del territorio e sulla visita del patrimonio culturale, paesaggistico e fluviale. Il patrimonio enogastronomico e culturale deve assurgere ad attrattore turistico per portare gente in città. (Si osservi che la motivazione culturale influenza il 40% dei turisti internazionali che visitano l’Italia; in questo contesto la spesa complessiva dei turisti “culturali” arriva a 9,3 miliardi di euro, di cui un 60% è generata da stranieri. Fonte: ISTAT).
3. Imprenditorialità ed occupazione. Rilancio dell’occupazione mediante due modalità: (i) ricerca di imprenditori che siano interessati alla delocalizzazione della propria produzione industriale nel distretto alessandrino a fronte di sgravi sulle imposte comunali (con la precisazione che una volta applicati, i citati trattamenti fiscali di favore, saranno riconosciuti anche a tutte le imprese che già operano sul territorio in ossequio alla regola della par condicio); (ii) un piano straordinario di assistenza agli imprenditori in difficoltà e agli imprenditori “non bancabili” per l’accesso al microcredito anche attraverso lo smobilizzo dei crediti commerciali vantati nei confronti degli enti locali, delle aziende sanitarie e degli enti gestori di pubblici servizi; (iii) il recupero dei livelli occupazionali attraverso progetti di investimento come quelli previsti dalla Legge Regionale 34/04 (“Interventi per l’acquisizione di aziende in crisi, di impianti produttivi chiusi o a rischio chiusura” in scadenza il 30.06.2017 ma di certa reiterazione) e come quelli di sviluppo e qualificazione delle imprese artigiane (Leggere Regionale n. 1/09 “Artigianato”).
Michelangelo Serra (Movimento 5 Stelle)
Per risolvere il problema della disoccupazione e dell’impoverimento del tessuto produttivo alessandrino agiremo su più fronti: Coordinamento costante con i rappresentanti dei diversi settori produttivi, sfruttamento di ogni singolo bando pubblico e privato per permettere investimenti di lungo periodo, rendere attrattivo il nostro territorio per nuove attività produttive e di servizi tramite incentivi, deburocratizzazioni e digitalizzazione. Pensiamo che il reddito prodotto sul territorio debba restare sul territorio, non finire altrove: Incentiveremo filiere a chilometro zero per ortofrutta e molte soluzioni per i mercati ed il commercio di prossimità. Risolleveremo il settore edile rilanciando interventi sul patrimonio edilizio esistente e una revisione completa del piano regolatore. In collaborazione con l’università cercheremo di creare un terreno fertile per l’insediamento di imprese e servizi ad alto contenuto tecnologico. Il programma completo lo presenteremo questo giovedì alle ore 21 in Taglieria del Pelo e sarà disponibile su www.serramichelangelo.it
Oria Trifoglio (Quarto Polo – Patto per Alessandria – Partecipazione Democratica)
Lo sviluppo economico passa attraverso la crescita del lavoro. Intendiamo realizzare uno “Sportello per il lavoro”, in stretta collaborazione e raccordo con i centri per l’impiego, gestito da personale formato e qualificato, che avrà il compito di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, compilazioni curricula e informazioni formative e lavorative, e uno “Sportello municipale” orientato a favorire anche l’imprenditoria giovanile, con azioni di orientamento per giovani imprenditori, ai quali offrire consulenze su leggi a favore di nuove iniziative imprenditoriali, sulle possibili strutturazioni societarie e fiscali della propria attività, sulla preparazione delle pratiche necessarie, sulle tipologie di finanziamento, sulle modalità di accesso al credito. Anche per realizzare questi progetti ci si impegna a creare un ufficio comunale appositamente dedicato alla ricerca di finanziamenti europei.
L’applicazione di nuove tecnologie e l’innovazione nell’offerta saranno utilissime per lo sviluppo di settori come commercio, turismo e cultura.
La domanda è stata rivolta anche a Domenico Campana, Maria Rita Rossa.