Cala il sipario sul dodicesimo congresso regionale della Cisl Piemonte, che mercoledì ha visto la rielezione, con 93 voti su 100, di Alessio Ferraris a segretario generale e la riconferma della segreteria uscente composta da Bruna Tomasi Cont, Sergio Melis e Gianni Baratta. Marcello Maggio ha lasciato invece la segreteria per aver maturato i requisiti per la pensione.
“Siamo portatori – ha affermato soddisfatto il segretario Ferraris – di una cultura positiva, che parla di inclusione, di solidarietà e di diritti. La Cisl non ha mai avuto paura di dire la verità e di difendere le proprie idee, a testa alta, perché è autonoma e libera. Per i milioni di persone che si identificano nei nostri valori rappresentiamo una speranza, così come i nostri soci sono per noi la forza che ci sostiene e il motivo del nostro impegno. Lo sforzo di questi anni, prodotto dalle Cisl territoriali, nasce dalla decisione assunta dal precedente congresso piemontese, che ha discusso e deliberato il rilancio politico e strategico delle zone sindacali territoriali, che possono rappresentare la sintesi tra le comunità e i luoghi di lavoro”.
Per Ferraris: “La tecnologia renderà mobile il fattore spazio, ovvero dove la prestazione viene effettuata, e allora dovremo lavorare sull’altra condizione che rende subordinato il lavoro, cioè il tempo. La contrattazione di prossimità dovrà provare a riappropriarsi di questo tema. Al contrario, diverse tipologie di lavoratori, lavorano e sono pagati per un numero limitato di ore, ma sono a disposizione per un tempo maggiore e la digitalizzazione del lavoro e la sua nuova organizzazione tenderanno ad accentuare questo fenomeno”.
In mattinata è intervenuto la leader Cisl, Annamaria Furlan che ha chiuso l’assise regionale cislina.
Parlando delle elezioni francesi la segretaria Cisl ha detto che “La Francia ha trovato la sua strada per fermare i populismi e i nazionalismi. Un risultato diverso sarebbe stato devastante per l’Europa”. E sull’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto del pubblico impiego che riguarda circa 3 milioni di lavoratori ha ribadito che “Siamo nelle condizioni per poter partire e aprire un tavolo sul rinnovo del contratto che aspettiamo da otto anni”. Furlan, parlando con i giornalisti, a margine dell’assise congressuale è tornata sulla vicenda Alitalia. “Il referendum sulla compagnia aerea – ha evidenziato Furlan – è stata una sconfitta per il mondo del lavoro. Ha prevalso la rabbia dei lavoratori ma anche i messaggi di chi sentiva di garantire un obiettivo impossibile come la nazionalizzazione. Questo referendum non è sulla valutazione di un contratto nazionale o di un contratto integrativo o sull’organizzazione del lavoro, ma sull’esistenza dell’impresa. Qualche riflessione su come gestire la democrazia e la partecipazione sindacale la dovremo fare”.