Se io fossi sindaco di Alessandria

GZLdi Graziella Zaccone Languzzi

 
A proposito di mancanza di programmi elettorali concreti, la nostra amica ed editorialista Graziella non si tira indietro, e propone a tutti i candidati sindaco di Palazzo Rosso una sintesi di priorità. Personali, certamente. Ma quanti sono gli alessandrini che la pensano come lei? Probabilmente non pochi.  E. G.

 

PRIORITA’: le cose che farei sull’immediato se diventassi sindaco.

1. Assessori con capacità e competenze nel settore che andranno a trattare (nessuno dovrebbe imporre al sindaco nomi non adeguati all’incarico)

2. Rivedere gli incarichi direzionali. Sempre gli stessi, da Scagni passando per Fabbio ad arrivare a Rossa, se hanno fatto male il proprio lavoro in ben 15 anni, vanno spostati e sostituiti. Stessa cosa per i tecnici.

3. I conti: sarebbe opportuno che, una volta per tutte, tramite un contabile Sindaco Rossa a ruota libera: bilancio di fine mandato e 'trailer' del programma elettorale CorriereAl 4CAPACE si stilasse una relazione chiara dei cinque anni Rossa, compresi i prestiti da parte dello Stato che dovremo restituire. E vorremmo anche conoscere i prestiti che stiamo ancora pagando del periodo pre Fabbio: non pochi, secondo alcuni. Il prossimo sindaco stampi una brochure in carta economica con la storia contabile della città dal 2002 al 2017, e lo faccia consegnare a tutte le famiglie, per informarle davvero, e ufficialmente. Questa azione aiuterà il nuovo sindaco a non trovarsi in imbarazzo durante il suo mandato.

4. Impegno serio ed immediato nel controllo di ogni “risorsa” che gira in città! Controllare chi sono queste persone, chi li ospita e da chi sono gestiti. Questuanti, parcheggiatori, perdigiorno chi hanno come tutore responsabile? Se irregolari, chiedere e ottenere non un foglio di via, ma che siano trasferiti fuori dal territorio, meglio ancora se dal Paese. Un sindaco deve essere al di sopra della Prefettura perché deve rispondere ed è responsabile della sicurezza dei suoi cittadini e della sua città.

5. Trovare una soluzione per bloccare i conferimenti nelle nostre cave: qui è inutile spiegare il motivo conosciuto da tutti.

6. Chiedere di dragare i corsi d’acqua che circondano la città. Verdi e ambientalisti hanno perso consensi negli anni, e il loro parere impositivo su questo argomento non vale niente.

7. Rifiuti: NO al ritorno del porta a porta spinto. Sistema utile solo nei sobborghi ma non in città.

8. Teleriscaldamento: bloccarlo.

9. L’acqua deve restare pubblica. Ci siamo svenduto tutto, ma almeno l’acqua rimanga sotto il controllo pubblico.

CONSIGLI AL SINDACO: mettersi al fianco persona di totale fiducia, anche se non fa parte dei partiti di appoggio compreso il proprio. Una persona con il ruolo di “occhi e orecchie” in aggiunta a quelli del sindaco, che giri negli assessorati, nelle direzioni, nelle commissioni e controlli per poi relazionare. Il sindaco non può avere occhi per tutto, se la “baracca” funziona male, sarà lui a perdere la faccia.