Per “razzisti al contrario” intendo quegli italiani definiti “buonisti” che mettono in primo piano assoluto l’interesse chi ci viene “importato”, che ne abbia diritto o no, che sia realmente vittima nel suo paese, o balordi che scappano per altre ragioni.
Non si capisce fra l’altro perché agli stranieri che delinquono venga semplicemente consegnato un ‘foglio di via’, lasciandoli liberi di continuare a compiere le loro malefatte. Diverso destino per la vittima italiana che, se riesce difendersi, subisce arresti e condanne, con l’aggiunta di risarcimenti all’aggressore.
Questa è la realtà sotto lo sguardo di tutti: l’immigrazione è la nuova industria in questo paese, e nuove organizzazioni locali e nazionali, dichiaratesi umanitarie, regolari o meno sono nate alla bisogna. Accogliamo, ok! Una minima parte sono gestiti e tutti gli altri espulsi con un ‘tocco’ di carta? Chi è responsabile di quelli lasciati al proprio destino, individui sbandati che abbisognano di tutto, dalle cosiddette istituzioni, se così possiamo chiamarle? Dove è lo Stato?
Al cittadino italiano nulla è permesso, e se prova a reagire anche solo verbalmente, o per scritto, è un razzista, fascista, nazista, un ingeneroso, non è un buon cristiano.
Chi lo dice? Lo dice “Il razzista al contrario” quello che ha tutto l’interesse a coltivare il suo nuovo orticello, oppure quella parte politica che tenta di trovare nuovi elettori perché ormai gli italiani gli hanno girato le spalle.
Se noi italiani ci permettiamo l’unico “sfogatoio” ancora permesso che è il web, il “razzista al contrario” reagisce scatenando una campagna diffamatoria nazionale, aiutato dai tanti media al servizio del ‘finto buonismo’ dominante.
Così Alessandria, ‘sputtanata’ negli ultimi anni come fallita, una città di ladri, corrotti, mafiosi ora si aggiudica anche il titolo di razzista.
Questo stato di cose qualcuno l’ha creato per inettitudine o per interesse, e la colpa è di certa politica che ha permesso il diffondersi nel paese di gravissimi problemi di ordine e sicurezza, con atteggiamenti buonisti ed ipocriti in merito anche all’immigrazione clandestina, di cui le nostre città sono piene. Con eccessivo permissivismo, assoluta mancanza di qualsiasi fermezza e severità verso gli irregolari che non hanno i requisiti per restare in Italia, soprattutto quelli che delinquono: quindi lo Stato non fa altro che istigare all’intolleranza e questo crea seri problemi di sicurezza.
Questo “razzismo di italiani nei confronti degli italiani” è vergognoso ed inconcepibile.
Noi italiani siamo razzisti? Andiamo a raccogliere i clandestini in mezzo al mare, li accogliamo, sfamiamo, curiamo e vestiamo, offriamo servizi già pronti, ci accogliamo costi che non possiamo permetterci, e questa è la ricompensa?
Si sta tirando troppo la corda, e quando si spezzerà sarà dura per tutti.
Graziella Zaccone Languzzi