Non siamo d’accordo sull’utilizzo forzato del “marchio” Ponte Meier come se fosse un’immagine in positivo e ci meraviglia (e con noi tutti gli iscritti e i simpatizzanti delle associazioni ambientaliste, date le varie prese di posizione in merito) che si continui a dividere la città su questo tema, invece di cercare un’unione vera e non di facciata.
E’ nota l’insufficienza dell’opera “ponte Meier” che tra adeguamenti, abbattimenti precedenti e vari momenti della ideazione/ costruzione ha ormai superato di gran lunga i trenta milioni di euro a carico della collettività.
E l'”insufficienza” è data dalla sua inutilità in vista di una vera sicurezza della città dalle alluvioni. Sono note le problematiche (in gran parte dovute all’incapacità politica) riguardanti le poco realizzate “aree di laminazione” e, ‘dulcis in fundo’, la conferma di quanto sempre proposto dal mondo ambientalista: l’intervento sulla soglia sottostante il ponte non è solo raccomandato dai tecnici ma richiesto come “indispensabile” (con un abbassamento dello stesso di quasi due metri, che si poteva fare anche prima dell’abbattimento dell’antico ponte Cittadella).
Il “Meier”, se proprio si volevano spendere soldi per l’ “immagine”, poteva essere piazzato altrove, magari sulla Bormida. Speriamo sinceramente in un ravvedimento per il prossimo anno in occasione della “Stralessandria 2018” che, proponiamo, potrebbe avere ogni anno una partenza differente (come luogo da valorizzare) ed un arrivo “standard” in piazza della Libertà.
Federazione Provinciale Verdi Alessandria