Riccardo Molinari, segretario nazionale Lega Nord Piemont, commenta la sentenza del Tar Piemonte sul ricorso per le firme a sostegno delle candidature di consiglieri regionali del PD.
Il Tar del Piemonte respinge il ricorso sulle irregolarità nella raccolta di firme a sostegno della lista PD di Torino alle ultime elezioni regionali: non sarà possibile assumere nel procedimento amministrativo le risultanze del processo penale. Una decisione che suscita qualche perplessità, e che invita ad una riflessione su quanto avvenuto quando, in una simile situazione, si trovava la Giunta Cota. Salva la legislatura regionale – almeno per il momento – nonostante il patteggiamento di alcuni imputati nel procedimento penale per la falsificazione delle firme.
“Prendiamo atto della decisione del TAR – commenta Riccardo Molinari, segretario nazionale Lega Nord Piemont – rilevando, in attesa di leggere le motivazioni, che la scelta è stata da un punto di vista tecnico esattamente opposta rispetto a quando al governo della Regione vi era la giunta di centrodestra, nella passata legislatura”.
“Resta il dato politico – prosegue – il Partito Democratico ha alzato la bandiera della morale e ha condotto una battaglia lunga quattro anni, sia in sede giudiziaria sia in sede politica sulla questione delle firme false, salvo oggi ritrovarsi ancora al governo della Regione, salvato da un cavillo, nonostante i patteggiamenti nel processo penale lascino dedurre la fondatezza delle denunce sulla falsità delle firme raccolte a sostegno della lista PD. La Lega Nord continuerà la propria battaglia politica contro l’immobilismo di questa giunta regionale, di cui si sono completamente perse le tracce, se non per la notizia della chiusura di qualche ospedale o per qualche iniziativa volta a portare sempre più immigrati richiedenti asilo sul territorio piemontese. Sulla doppia morale del Partito Democratico – conclude Molinari – saranno i cittadini piemontesi a trarre le proprie conclusioni”.