Mercoledì mattina presso la sede dell’ex-Acna si è svolto l’incontro sullo stato dell’arte della bonifica del sito inquinato, organizzato da Syndial su sollecitazione delle regioni Piemonte e Liguria.
Al sopralluogo di mercoledì ha partecipato anche Walter Ottria, consigliere regionale di Mdp: “È stata una mattinata molto utile – comenta –, che segna una rottura col recente passato in cui sulla vicenda era calato un silenzio quasi tombale ed è il primo incontro a mia memoria in cui gli Enti Locali hanno potuto avere un confronto diretto con Syndial, l’azienda che si occupa praticamente della bonifica e della messa in sicurezza definitiva del sito dell’ACNA”. “Inoltre – prosegue Ottria – abbiamo avuto accesso alle informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori di bonifica, su ciò che è ancora da completare e sulle strategie messe in campo per monitorare l’aria, l’acqua e il terreno oggetto dei lavori di messa in sicurezza”.
Il sito è molto ampio ed è diviso in quattro aree di cui la “A1” è quella più vasta (27 ettari), è l’unica ancora in fase di bonifica e il suo completamento è previsto per il 31 marzo 2019.
“L’impressione è quello di un lavoro serio e proficuo – aggiunge il consigliere Ottria – ma certamente non si devono dimenticare le criticità ancora in essere, in particolare legate all’area Merlo, e gli effetti che un uso sconsiderato dell’ambiente nei decenni passati ha prodotto. In particolare, è necessario che i dati (confortanti) che ci sono stati presentati oggi siano continuamente verificati e consolidati nel tempo attraverso continui confronti con gli Enti pubblici preposti, l’Arpa, e gli uffici regionali competenti: occorreranno molti anni di monitoraggio costante a tutela delle generazioni future”.
Rimangono inevase due questioni su cui il Consigliere pone l’attenzione: “occorre che tutte le informazioni relative alla bonifica – i monitoraggi sugli inquinanti, lo stato di avanzamento dell’opera di bonifica e anche le problematiche relative ad eventi eccezionali quali le ultime alluvioni – siano aperte a tutti i cittadini. La trasparenza deve essere la parola d’ordine di questa fase: non è accettabile che i Comuni piemontesi siano tagliati fuori da queste informazioni solo perché il sito si trova in Liguria!”.
Inoltre, parallelamente alla bonifica del sito, c’è il tema del danno ambientale: “spero che si trovi a breve un accordo e che questo sia soddisfacente per tutte le comunità che dall’inquinamento storico dell’ACNA hanno subito danni ambientali, economici, sociali e – soprattutto – di salute. Nella consapevolezza che tutti i territori effettivamente interessati dall’inquinamento della Bormida siano, in maniera equa e proporzionata ai danni che hanno ricevuto, risarciti”.