E’ il giorno di Giovanni Barosini. Il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Rosso, per annunciare l’adesione della lista civica SìAmo Alessandria all’alleanza di centro destra a sostegno del candidato sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sceglie un luogo simbolo: “Palazzo Ghilini è uno dei tesori di Alessandria, purtroppo quasi sempre chiuso al pubblico, anche per la scarsa lungimiranza di alcuni amministratori”. La prima stoccata alla presidente della Provincia, Rita Rossa, è servita, mentre sarà poi lo stesso Cuttica di Revigliasco a rincarare la dose: “confermo pienamente le parole di Gianni: sono stato assessore provinciale alla Cultura per due anni, nella giunta Palenzona, e ricordo che recuperammo dagli scantinati del Palazzo busti e quadri, restituendoli alla fruizione degli alessandrini: dall’epoca, mi pare che poco altro sia stato fatto per valorizzare le risorse artistiche e culturali: qui, come a Palazzo Rosso. Tra qualche mese provvederemo”.
L’aria che si respira giovedì mattina, all’incontro pubblico di presentazione della ‘risorsa’ Barosini all’interno del progetto del centro destra alessandrino, è di entusiasmo autentico: incontro pubblico appunto, più che semplice conferenza stampa. I primi cronisti arrivano in Sala Rattazzi con un quarto d’ora d’anticipo, e la trovano già piena di gente: esponenti del mondo del volontariato, dell’associazionismo, o anche semplici amici e sostenitori di ‘Gianni’: uno che da cinque anni, dai manifesti appesi in città come dai suoi profili social, per gli alessandrini c’è sempre. “Magari anche troppo”, sorride lui, evidentemente entusiasta, “e da domani ci sarò di più ancora, rassegnatevi: perché uniti si vince, e solo vincendo potremo cominciare un cammino per risollevare davvero lo spirito e le condizioni socio economiche di questa comunità: L’avete mai vista così in basso Alessandria? Io no, e non mi rassegno”.
Barosini spiega la sua adesione al centro destra, e la sua decisione di sostenere la candidatura a sindaco di Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “lo considero un dovere, morale in primo luogo, nei confronti degli alessandrini: non è che le ambizioni personali non ci siano, o non contino: ma per chi fa politica davvero vengono sempre dopo rispetto al bene comune, alle esigenze della comunità. E allora credo che oggi conti stare uniti, per offrire ad Alessandria una chance di cambiamento reale, dopo cinque anni di agonia. Abbiamo chiesto a lungo le primarie, è vero, e speriamo di aver posto un seme su cui lavorare per il futuro: intanto però assegnare gli incarichi apicali della prossima amministrazione (perché il centro destra vincerà le elezioni, ne sono certo) in base ai risultati ottenuti dalle singole liste e alle preferenze personali sarà già un ottimo criterio meritocratico. E poi mi permetto di sottolineare che, dal candidato sindaco Cuttica, al sottoscritto, a molti altri candidati il centro destra mette in campo persone qualificate e competenti, che sanno come funziona la macchina pubblica, e degli enti locali: senza esperienza alcuna, oggi, si rischiano danni seri. Con noi Palazzo Rosso, o Palazzo Rotto, fate voi, diventerà il palazzo della trasparenza, e delle scelte condivise, anche sul fronte della multiutility: il contrario di quel che è successo in questi anni”.
Gianni Barosini nel 2012, come candidato sindaco Udc, ottenne un risultato lusinghiero (8,17%, 3.534 voti), ed è comprensibile che (anche se lui non lo dice) sia stato sottoposto fino a qualche settimana fa a un corteggiamento ‘serrato’ anche da parte dell’attuale maggioranza di centro sinistra. Se possa essere un autentico ‘ago della bilancia’ lo diranno le urne, ma è indubbio che, di settimana in settimana, l’armata del centro destra pare aumentare in forza e determinazione.
Tocca a Riccardo Molinari, numero uno della Lega Nord in Piemonte, oltre che alessandrino doc, aprire l’incontro con parole che sono un segnale di forza e unità: “mentre il centro sinistra appare via via sempre più frantumato e litigioso, siamo lieti di essere riusciti, in queste settimane, a riunire le diverse anime e forze del centro destra. Con Gianni Barosini e la sua squadra c’è stato un confronto aperto, leale e trasparente, su temi concretissimi. Lavoro e sociale, prima di tutto: emergenza assoluta per questa città, che non merita l’attuale clima di rassegnazione. Ma anche sicurezza, e lotta all’immigrazione senza controllo: il caso dei parcheggiatori abusivi del parcheggio dell’ospedale, e dei rischi per l’incolumità delle persone, la Lega lo solleva da anni, e oggi è cronaca quotidiana. Terzo cardine, lo sviluppo del nostro territorio: è mai possibile che i ragazzi tra i venti e i trent’anni abbiano come unico orizzonte la fuga da Alessandria? In cinque anni la giunta Rossa, pur beneficiando di totale sintonia politica col Governo, con la Regione Piemonte e, fino ad un anno fa, anche con il Comune di Torino, non ha minimamente inciso neanche su questo fronte. Come su tanti altri, a dire il vero”.
C’è un convitato di pietra, all’incontro organizzato dal centro destra per presentare l’ingresso di Barosini in coalizione, ed è Emanuele Locci: il battagliero presidente della commissione Controllo di Gestione del comune di Alessandria appare, ad oggi, intenzionato a correre da solo, con tre liste civiche di appoggio. Molinari va dritto al punto: “Con Locci mano tesa, e porte aperte: c’è ancora il tempo di confrontarci attorno ad un tavolo, e trovare un accordo. In questi cinque anni, a Palazzo Rosso, ha svolto un importante lavoro di opposizione alla giunta di centro sinistra, e credo che gli alessandrini farebbero molta fatica a comprendere le ragioni di una sua corsa solitaria: casa sua è il centro destra, e noi lo stiamo aspettando a braccia aperte. Anche se, sia chiaro, il centro destra ad Alessandria è forte e unito, e procede con determinazione, con l’obiettivo di vincere le elezioni, a prescindere dalle scelte di un singolo”. Allo stesso Locci, dunque, a questo punto l’onere della prossima mossa.
Ma se l’esponente alessandrino di Fratelli d’Italia non dovesse recedere dalla sua decisione, e si candidasse sindaco ‘in proprio’, e in concorrenza al centro destra? “A quel punto – sottolinea Federico Riboldi, segretario provinciale di FDI-AN, ovviamente ci riserviamo di trarre tutte le conseguenze politiche del caso. Ma davvero ci auguriamo che ci siano ancora gli spazi per un accordo, perché il bene di Alessandria viene prima delle ambizioni dei singoli”. E su Barosini aggiunge: “Con Gianni c’è stata già ampia convergenza alle recenti elezioni provinciali, con risultati ottimi: sono certo che sarà determinante per la vittoria a Palazzo Rosso”.
Tocca a Ugo Cavallera, segretario provinciale di Forza Italia, una precisazione sulle primarie: “E’ uno strumento di selezione delle candidature che, per il futuro, siam dispostissimi a valutare con interesse. Ma i nostri sono partiti nazionali, non movimenti locali: fondamentale dunque è che la decisione venga presa a livello ‘di sistema’, con regole e metodologie certe. Intanto rimbocchiamoci le maniche, e riconquistiamo Alessandria”.
A metà incontro nella sala gremita arriva, trafelato ma inappuntabile, il candidato sindaco del centro destra: il prof. Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Parte un caloroso applauso di benvenuto, e la parola passa subito a lui: “E’ straordinario constatare tanto entusiasmo, e la voglia autentica di remare tutti nella stessa direzione, con la vittoria come traguardo comune. Che Alessandria meriti davvero di più, e altro, rispetto allo scenario attuale, credo che lo pensino praticamente tutti, non solo gli elettori di centrodestra. Noi in questi mesi incontreremo tutti, e lavoreremo pancia a terra, presentando agli alessandrini progetti semplici, chiari e realizzabili. La squadra già oggi, con i tre partiti della coalizione più l’importante alleanza con Gianni Barosini, è forte e vincente. Ma stiamo lavorando per farla crescere ancora, nelle prossime settimane: e non mi riferisco soltanto a Locci, che pure sarebbe un altro ottimo acquisto”. Probabile che Gianfranco Cuttica di Revigliasco faccia riferimento ad altre aggregazioni di tipo civico, ma di più non dice: si tiene qualche altro ‘colpo in canna’ per le prossime settimane di campagna elettorale.