Alle 11 di mattina di un giorno feriale il ponte-passerella in vetro che congiunge le due ‘anime’ dell’Outlet di Serravalle è già frequentato da coppie di amiche che fanno shopping, e da manager al cellulare. Non stenti a credere a Daniela Bricola, centre manager della struttura, quando ti dice “non è solo un percorso di passaggio, ma di sosta e di relax: e nelle diverse ore della giornata ci trovi tipologie diverse di persone: dai ragazzi che mangiano il gelato, agli anziani che fanno due chiacchiere”. Non può non colpirti, quando arrivi in quello che per tutti noi in provincia di Alessandria è semplicemente ‘l’Outlet’ (“siamo il più grande dei 5 grandi centri dello shopping che Mc Arthur Glen ha in Italia: ma anche altrove stiamo crescendo costantemente”), la capacità che la multinazionale dell’abbigliamento di lusso ha di trasformare ‘il nulla’ in bello. Bello senza aggettivi, a prescindere dalla passione maggiore o minore che ognuno di noi ha per l’abbigliamento e la moda. Qui ci troviamo di fronte, ormai, ad un grande fenomeno culturale e di costume, oltre che naturalmente ad una ‘macchina da business’, che rappresenta oggi uno dei (pochi, purtroppo) pilastri economici sani e in crescita del territorio.
Daniela Bricola, sempre elegantissima e sorridente, piena di entusiasmo, non si sottrae alla riflessione sociologica, oltre che economica: “uno dei motivi di maggior soddisfazione – sottolinea – è proprio constatare come il Designer Outlet di Serravalle sia ormai diventato, per la vasta comunità che abita nel territorio circostante (in termini ampi, diciamo a 30 minuti di auto da qui) un punto di riferimento essenziale non solo, per nostra fortuna, per gli acquisti, ma anche per la socialità e il tempo libero. Ho impressi nella mente, come credo tutti, i pomeriggi festivi di serenità trascorsi da bambina con i miei genitori, in località di intrattenimento, soprattutto dalle nostre parti. Oggi credo che l’Outlet sia, per tante e tanti alessandrini di ogni età, anche questo: un luogo di ritrovo, e di piacevole relax. Per noi è un motivo di orgoglio in più”.
Il tema del rapporto con il territorio (“siamo solo all’inizio, ci sono davvero tante opportunità ancora da sviluppare”) fu in effetti il ‘fil rouge’ del nostro precedente approfondimento all’Outlet, lo scorso anno.
E da lì ripartiamo, nel confronto con la direttrice della struttura. “In queste settimane – evidenzia Daniela Bricola – abbiamo qui da noi, in stage diverse ragazze e ragazzi del Boccardo e dell’Amaldi, due istituti scolastici di Novi Ligure. Con i comuni limitrofi, ossia Novi e Serravalle, certamente esiste un rapporto di collaborazione molto forte, ma lo stesso vale in realtà per progetti che stiamo realizzando con associazioni professionali a Gavi e in val Lemme, e anche con l’Università del Piemonte Orientale, sede di Alessandria. Lì è partito un bel progetto, il Master in Economia e Turismo, in collaborazione con Alexala: abbiamo già avuto qualche incontro, e stiamo pianificando una collaborazione che speriamo possa essere ad ampio raggio: è proprio questo ‘lo spirito’ che ci interessa. Ossia la cooperazione con soggetti privati e pubblici che hanno ognuno la propria mission, come ce l’abbiamo noi. Semplicemente, facendo sinergia si cresce tutti insieme, e si fa crescere il territorio, e soprattutto la comunità che ci vive”.
Però dici Outlet, e pensi non solo e non tanto al novese o all’alessandrino, ma al mondo. Basta passeggiare tra i circa 250 negozi attualmente aperti (“pressoché tutti occupati, con un turn over fisiologico e in corso, nel senso che stanno per arrivare alcuni nuovi marchi, tra cui Gucci ad aprile”, precisa Bricola), per rendersi conto che qui la lingua ‘franca’ è l’inglese, e che circa la metà dei visitatori/clienti che visita ‘la mecca dello shopping’ nel corso dell’anno arriva da fuori Italia: “fortissima naturalmente la presenza di europei, che ormai qui sono di casa. Ma soprattutto è interessante (per presenze, e per capacità di spesa) il flusso di clienti russi, in forte ripresa e cinesi, ma anche in arrivo dal medio oriente e dal sud est asiatico. Oltre naturalmente ad americani e giapponesi”.
Insomma, un vero ‘melting pot’ di nazionalità e culture, che trovano qui a Serravalle l’accoglienza di personale davvero qualificato (“l’altro giorno ho ascoltato per puro caso la commessa di uno dei nostri negozi, non durò quale neppure sotto tortura, sostenere una conversazione impegnativa con un cliente orientale, in un inglese impeccabile!”), oltre che naturalmente innumerevoli esempi di quel ‘made in Italy’ che è ancora e sempre di più un fiore all’occhiello del nostro export. “Soprattutto sul fronte abbigliamento e moda, che è naturalmente il nostro specifico – sottolinea Bricola -, ma anche food ed enogastronomia: nella fase di espansione completata lo scorso autunno abbiamo puntato molto anche in questa direzione, e oggi la nostra offerta è davvero variegata”.
Proviamo allora a dare qualche numero. Attualmente all’Outlet di Serravalle lavorano circa 1.900 addetti, di cui una trentina sono dipendenti diretti della struttura (“siamo cresciuti parecchio, e sono tutte professionalità di eccellenza”), gli altri sono impiegati presso i diversi punti vendita. “Un dato interessante – sottolinea Bricola -, emerso da analisi recenti è che ormai la quasi totalità delle persone che lavorano qui vivono a non più di 30 minuti di auto: il che significa, in termini di indotto economico per il territorio, un altro elemento non trascurabile, che va a sommarsi al ‘turismo per shopping’ di tanti nostri clienti, stranieri ma anche italiani, che si fermano in zona più giorni, visitano le località vicine, e alloggiano in hotel, bed and breakfast, agriturismi”.
Altro elemento significativo, in termini occupazionali, è quello dell’indotto: “Non ho numeri precisi al riguardo, ma è evidente che dalle imprese di pulizie ai fornitori di servizi, prodotti e supporti di altro tipo, parliamo di numeri importanti. Così come è prevedibile che la prossima apertura di alcuni altri punti vendita dovrebbe portare un altro centinaio di assunzioni a breve”. Per una provincia con problemi occupazionali enormi, soprattutto giovanili, certamente l’Outlet di Serravalle rappresenta oggi un’opportunità non trascurabile insomma.
Ma quali sono i risultati con cui Mc Arthur Glen si appresta a chiudere (fra pochi giorni, il 31 marzo) il proprio anno fiscale? “Non mi chieda numeri precisi, non posso anticiparli – sorride Daniela Bricola -. Però un dato glielo posso dare, con orgoglio: negli ultimi mesi, ossia da quando lo scorso novembre abbiamo completato la fase 6 (è il termine con cui i manager Outlet illustrano il recente potenziamento, con l’apertura dei nuovi punti vendita, ndr), registriamo una crescita di presenze di circa il 40%: direi addirittura oltre le più rosee previsioni”. Come a dire, per noi che ragioniamo in anni solari e non fiscali, che nel 2017 l’Outlet di Serravalle si appresta a battere largamente i propri record precedenti, e ad andare ben oltre i 6 milioni di visitatori.
Ma cosa ‘bolle in pentola’ sul fronte delle nuove iniziative di intrattenimento estivo? Per molti l’Outlet è ormai sinonimo anche di serate musicali di altissima qualità, nelle belle serate di luglio e agosto, con grandi performance dei migliori nomi della musica leggera e jazz, italiana come internazionale.
“Diciamo che quest’anno cercheremo di superarci anche su quel fronte – promette Daniela Bricola, e stiamo ragionando proprio in queste settimane con i professionisti del settore che ci supportano nella messa a punto della stagione estiva, per mettere in campo ancora una volta una proposta ‘spiazzante’. Senza ignorare peraltro che abbiamo competitor di valore assoluto. Penso naturalmente a Collisioni, ma anche alle belle proposte di Arena Derthona: significa che la concorrenza fa bene a tutti, e ci stimola a fare sempre meglio. Ma per noi la sfida è proporre il meglio tutti i week end dell’anno, non solo d’estate. Con particolare attenzione ovviamente ai periodi dei saldi, e ai lunghi festeggiamenti natalizi e di fine anno: nel 2016 anche su quel fronte abbiamo raggiunto risultati eccellenti, ma stiamo già pensando al Natale 2017”.
Intanto, il prossimo 7 ottobre, la struttura di Serravalle compirà 17 anni: “eh sì, ci avviamo a diventare maggiorenni, e abbiamo ancora tanta voglia di crescere”. Chissà quali meraviglie staranno già ‘architettando’ per festeggiare in maniera eclatante, nel 2018, la maggiore età dell’Outlet più grande d’Europa.
Ettore Grassano