Giovedì mattina in V commissione (Ambiente) del Consiglio regionale del Piemonte, l’Assessore all’ambiente, Alberto Valmaggia, ha informato i consiglieri sullo stato delle bonifiche in Piemonte.
L’Assessore ha illustrato i dati della cosiddetta “anagrafe dei siti contaminati” che registra 1631 aree, di queste sono 848 i luoghi con procedimenti di bonifica pressoché conclusa pur rimanendo in lista per il necessario monitoraggio ambientale; risultano, invece, 783 i siti con procedimenti in corso di bonifica.
«Un dato particolarmente interessante – è il commento del consigliere Walter Ottria vice-presidente di Commissione, riguarda il fatto che rispetto al 2016 sono stati segnalati 70 nuovi siti da bonificare mentre solo 31 sono usciti dall’anagrafe; da questo punto di vista è evidente che si stia inquinando molto di più di quanto si riesca a bonificare».
«Molto è stato fatto – dichiara la presidente della Commissione Ambiente, Silvana Accossato, in conclusione della informativa fatta dall’Assessore – ma purtroppo si tratta di interventi che richiedono tempi lunghi nell’esecuzione e costi ingenti; per ora la maggior parte degli investimenti sono di provenienza nazionale, come Regione stiamo lavorando per destinare risorse dai Fondi europei e oltre a queste servirà uno sforzo ulteriore sul Bilancio regionale».
«Oltretutto – affonda Walter Ottria – dal 2010 ad oggi, non sono state stanziate risorse regionali per le bonifiche, ad esclusione di quelle governative che riguardano i siti di interesse nazionale; particolarmente importante è stata la sollecitazione dei tecnici regionali all’aggiornamento del Piano regionale di bonifica delle aree inquinate, per il cui fabbisogno occorrerebbero almeno 20 milioni di Euro».
Riguardo alle situazioni ancora aperte l’intervento di Ottria ha riguardato l’alessandrino, una delle zone con più siti in attesa di bonifica: «molti di questi sono fermi alla messa in sicurezza dell’area, una situazione che dovrebbe essere provvisoria in attesa della bonifica completa che spesso non arriva; a questo proposito è esemplificativo il caso dell’EcoLibarna, che da 30 anni aspetta la bonifica completa. L’area di Serravalle Scrivia – conclude il Consigliere Ottria – rappresenta un pericolo giacente per un’ampia zona di territorio e per i cittadini che vi abitano: fortunatamente si è partiti finalmente con la bonifica del lotto 5 e quella imminente del lotto 2 bis».