Mancano ancora 3 mesi al prossimo voto amministrativo (voci insistenti parlano di domenica 11 giugno, con ballottaggi 2 settimane dopo, in piena estate!), eppure a giudicare dall’agitazione degli addetti ai lavori sembra che si debba andare alle urne domenica prossima.
“Ma guarda che se chiedi alle persone per strada, è già tanto se sanno che quest’anno ad Alessandria si vota”, dice il solito amico cinico: ma non è così.
Gli alessandrini che siamo prossimi al voto comunale lo hanno capito eccome, non fosse altro per i manifesti sempre più numerosi, e spesso giganteschi, da cui questo o quel personaggio della politica lancia sguardi ammiccanti, e frasi ad effetto. Curioso semmai è che alcuni di quei politici non risultino al momento essere neppure candidati: ma probabilmente stanno preparando il terreno, in attesa di una discesa in campo eclatante.
Ad oggi, lo scenario delle candidature degli ‘aspiranti sindaco’ è in realtà pressochè definito: il primo cittadino in carica Rita Rossa (Pd e Moderati, vedremo se anche altri), il professor Gianfranco Cuttica di Revigliasco (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia), l’architetto Michelangelo Serra (Movimento 5 Stelle), l’imprenditore Cesare Miraglia, attuale consigliere comunale (Lista Civica Miraglia, con 2 liste).
Ai quattro nomi già in campo dovrebbe a breve aggiungersi il candidato del quarto polo: se sarà davvero il primario ospedaliero Oria Trifoglio, come da voci che rimbalzano da diversi giorni un po’ ovunque, in campo ci sarà un’opzione certamente di valore, in grado di creare più di qualche grattacapo, in particolare, al sindaco Rossa. Attorno all’alleanza politica promossa da mesi da Felice Borgoglio, in effetti, pare coagularsi un sistema di forze che vede emergere, tra gli altri, diversi esponenti della giunta Rossa del 2012: e quando si perdono per strada così tanti ‘pezzi’ importanti di un progetto significa quanto meno che qualcosa non ha funzionato a dovere, no? Se poi le stesse figure le si ritrova in prima fila su un’altra barricata, beh…saranno gli alessandrini a trarre le conseguenze. Ma, al riguardo, leggete l’appello diffuso poche ore fa dal Partito Democratico alessandrino: se non è stato confusionale questo, poco ci manca. La replica arriva immediata: “E’ convocata per mercoledì 8 marzo alle ore 21, presso il salone della Casa di Quartiere di Alessandria in Via Verona 116, l’assemblea aperta del Comitato “Quarto Polo, Patto per Alessandria”, con all’ordine del giorno la presentazione della piattaforma di discussione del Comitato e del Candidato a Sindaco”. Impossibile non esserci.
E il centro destra? Non è un mistero che esponenti significativi di quest’area politica avrebbero gradito una diversa modalità di scelta del candidato (primarie, ad esempio). Giovanni Barosini e Emanuele Locci in particolare, entrambi consiglieri comunali e presidenti di commissione a Palazzo Rosso, non hanno ancora esplicitato con chiarezza le loro intenzioni: opteranno per una propria diretta candidatura a sindaco, o ci sono ancora spazi per un accordo politico e programmatico con i tre principali partiti del centro destra, che hanno proposto e sostengono la candidatura di Cuttica di Revigliasco?
Qui forse ci vorrà qualche giorno in più perchè il quadro si definisca, e rimane la sensazione che, ad Alessandria, un centro destra unito potrebbe in effetti rappresentare a giugno la vera sorpresa delle urne.
E’ vero che non si parla di programmi? Non del tutto, in realtà: semmai si potrebbe obiettare che le proposte, di assoluto buon senso, sono più o meno tutte drammaticamente uguali, e fanno i conti con la situazione critica degli enti locali, e in particolare con un’emergenza che, a Palazzo Rosso, non sembra realmente essere mai finita. Chi oggi può essere contrario ad una città più sicura, più vivibile dal punto di vista ambientale e con migliori servizi per i cittadini, ma anche in grado di attrarre imprese e investimenti, per creare occupazione e sviluppo?
Il punto semmai è come tradurre questo ‘libro dei sogni’ pressochè universalmente condiviso in realtà concreta e quotidiana, partendo da un quadro francamente desolante.
Un’anomalia infatti rispetto alle altre ‘tornate’ elettorale a pensarci bene c’è, eccome. Nei paesi, e in gran parte della città, almeno in passato negli ultimi mesi scattavano inesorabili i lavori di restyling a strade, marciapiedi, cimiteri ed aiuole. Fuochi fatui per carità, spesso rattoppi destinati a dissolversi in nulla entro l’autunno successivo. Ma a noi cittadini ingenui basterebbe poco per sognare ancora: quest’anno, invece, pare l’amministrazione Rossa abbia deciso di renderci più maturi e consapevoli.
Quindi Alessandria e sobborghi ce li teniamo così, tra buchi e voragini. Tanto che Forza Italia (con un po’ di mestiere, è chiaro), ha aperto su facebook una pagina dedicata al “selfie con le brutture”.
Sarà un successo, scommettiamo?