Nell’ambito delle iniziative Marzo Donna 2017 della Città di Alessandria, Assessorato Politiche di Genere e Consulta Comunale Pari Opportunità, martedì 7 marzo alle ore 21 all’Auditorium Pittaluga del Conservatorio “Vivaldi”, in via Parma 1 ad Alessandria, la Compagnia Teatrale Stregatti porta in scena La Locandiera di Carlo Goldoni, con musiche dal vivo composte ed eseguite dalle Classi di Musica Elettronica del Conservatorio.
In scena: Giusy Barone, Stefania Cartasegna, Assunta Floris, Simona Gandini, David Turri, Claudio Vescovo. Regia di Gianluca Ghnò. Costumi realizzati dagli allievi dell’Istituto “Fermi” / Moda di Alessandria.
Le musiche sono di Erika Maria Sciutto e Denny Cavalloni. La regia del suono è di Erika Maria Sciutto, assistente Andrea Perissinotto, delle classi di Musica Elettronica dei professori Massimo Carlentini e Simone Pappalardo.
E proprio a Erika Maria Sciutto abbiamo fatto qualche domanda sulla parte musicale dell’innovativo progetto.
Come è possibile conciliare un classico del teatro come la Locandiera con la musica elettronica?
Per mantenere e conciliare il testo del Goldoni con la nostra musica abbiamo campionato suoni ed elementi caratterizzanti della commedia che, elaborati e manipolati, sono stati utilizzati per la stesura delle composizioni. Un elemento che contraddistingue questi brani musicali è il battito cardiaco che, per ogni tema e per ogni stato di Mirandolina e del contesto, assume caratteri differenti.
Ma quali sono i punti che la musica elettronica sottolinea all’interno della commedia?
Certamente passione, libertà, amore, intelligenza, follia, caos… ecco, sono questi i temi che si alternano durante la rappresentazione. Possiamo dire che ogni caratteristica è stata inserita all’interno dei brani.
Un Goldoni “stravolto”, dunque?
Direi di no. E’ una versione rivisitata, in cui la musica, ascoltata in cuffia da Fabrizio, funge da leitmotiv dell’intera commedia, colorando gli sbalzi d’umore di Mirandolina, così come degli altri personaggi, rappresentandone l’intelligenza e la vivacità. E’ un gioco di colori, musica e modernità che mantiene però intatto il linguaggio goldoniano, creando la magia verbale, comica e fantasiosa tipica delle commedie dell’autore.
Andrea Antonuccio