E’ bastato uno ‘spiffero’ torinese, martedì sera, per mandare ‘in tilt’ il cellulare di Felice Borgoglio, storico sindaco di Alessandria negli anni Settanta e a lungo parlamentare Psi, ma soprattutto in questi ultimi mesi abile e paziente ‘tessitore’ del progetto politico che tutti ormai conoscono come Quarto Polo.
Sarà davvero Oria Trifoglio, apprezzatissima ginecologa amata da tanti ad Alessandria, la candidata sindaco ‘col botto’ che lo schieramento trasversale promosso da Borgoglio (con il suppporto di forze diverse, dalla sinistra alessandrina nelle sue diverse articolazioni a ‘pezzi’ importanti di società civile, di professionisti e commercianti, e di esponenti del centro destra) metterà in campo?
Borgoglio non commenta (“non ho davvero nulla da dichiarare, quando saremo pronti con la nostra candidatura lo saprete”), ma ai più attenti non è sfuggita la reazione in verità un po’ ‘scomposta’ del mondo politico di Rita Rossa, già di suo parecchio in difficoltà, tra ‘maglie nere’ reiterate negli anni nel consenso dei cittadini, e affanni del Pd ‘a trazione renziana’ negli ultimi mesi.
Paolo Filippi ad esempio, ex presidente della Provincia e attuale segretario cittadino del Partito Democratico a Casale Monferrato, rossiano ‘di ferro’, commenta su facebook: “Borgoglio Balduzzi Locci e l’Anpi della Nespolo. Buona fortuna Trifoglio….”. Non è chiaro cosa c’entri Locci (che in realtà pare in bilico tra la tentazione di candidarsi ‘in proprio’ con due liste civiche di sostegno, e la possibilità di un accordo per rientrare nel centro destra, al fianco del candidato sindaco Cuttica di Revigliasco), ma certamente dalle parole di Filippi come dalle dichiarazioni della ‘sindaca’, emerge una palpabile ‘agitazione’.
L’obiettivo, in queste ore convulse, è forse quello di ‘stoppare’ sul nascere la potenziale candidatura di Oria Trifoglio (politicamente da sempre molto vicina all’ex ministro Renato Balduzzi)? C’è chi va a rivangare vecchie ruggini: la breve esperienza della dottoressa Trifoglio come vicesindaco nella prima giunta Rossa, l’infelice esperienza come candidata alle ‘parlamentarie’ del Pd di fine 2012 (dove ‘al dunque’ vennero a mancare voti decisivi), la successiva decisione di uscire dalla giunta di Palazzo Rosso.
Più che di incompatibilità di legge (sempre risolvibili: Oria Trifoglio tra l’altro non è lontana dal traguardo della pensione, dopo quarant’anni di impegno ospedaliero) l’impressione è però che si profili all’orizzonte una sfida tra ‘incompatibilità’ politiche, e forse anche caratteriali. Con conseguenze potenzialmente ‘deflagranti’ su tutto lo scacchiere politico alessandrino di primavera. Vicenda da monitorare giorno per giorno, a questo punto.
E. G.