Gentili signore e signori,
ho letto il PROGETTO ATTUATIVO DI PIANO PROVINCIALE PER IL CONTROLLO CON FINALITA’ ERADICATIVA DELLA NUTRIA (Myocastor coypus) 2017 – 2021 frutto del lavoro della Direzione Ambiente, Servizio Gestione Fauna Selvatica e Ittiofauna, Ufficio Tecnico Faunistico Provinciale ed Ittiofauna della Provincia di Alessandria. E così anche questa provincia si è messa al pari con la crudeltà che imperversa in svariate zone d’Italia in cui la nutria è considerata un flagello per la natura. Non mi meraviglia la disinformazione e soprattutto la tendenza squisitamente umana a scaricare la colpa delle proprie malefatte su qualcun altro, ovviamente non umano.
Topi, cinghiali, caprioli, ultimamente non se la passano bene neppure i lupi… figuriamoci le nutrie, viste come una sorta di topastri con lo scopo di devastare la natura e dare tanto fastidio alla comunità umana.
La parte più interessante del progetto è quella relativa ai “8.3 Metodi di intervento (…) a) Cattura mediante gabbie-trappola. La cattura in vivo tramite gabbie-trappola rappresenta il metodo preferenziale di riduzione numerica in virtù della rispondenza a requisiti di buona selettività, efficacia e ridotto disturbo che ne consentono l’utilizzo in tutti i periodi dell’anno ed in tutti i territori interessati dalla presenza di nutrie. (…) Individui appartenenti ad altre specie eventualmente catturati dovranno essere prontamente liberati. (…)” Immagino la scena in cui l’operatore addetto alla cattura trova nella gabbia una nutria e un altro animale “non nocivo” e vorrei vederlo guardare in faccia i due animali destinandone uno alla salvezza e uno alla morte.
“La soppressione (…) deve avvenire nel minor tempo possibile dal momento della cattura (entro e non oltre 24 ore) mediante: – fucile (…); – trasferimento delle nutrie catturate in contenitori ermetici ove vengono esposte al biossido di carbonio ad alta concentrazione. (…)”
Perché non dire chiaramente che vengono uccise nelle camere a gas? L’associazione Essere Animali dedica buona parte del suo impegno alle investigazioni tra cui quelle relative agli animali da pelliccia (le nutrie un tempo lo erano). Tra i vari video realizzati, vi è quello realizzato nel Febbraio 2015 “Le pellicce nascono in camere a gas” https://www.youtube.com/watch?v=tP_WGBHGO24 in cui si vede chiaramente che cosa significa morire in “in contenitori ermetici ove vengono esposte al biossido di carbonio ad alta concentrazione”. E’ proprio vero che i campi di sterminio non hanno insegnato nulla, soprattutto a chi amministra la cosa pubblica che però, nel Giorno della Memoria, si prodiga in discorsi commemorativi .
Altro metodo di abbattimento è “b) Abbattimento diretto con arma da fuoco. L’abbattimento diretto con arma da fuoco può essere effettuato, non in vicinanza dei centri abitati e nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente (L. 157/92): (…)”
Dopo tanta crudeltà, arrivano i metodi non cruenti: “c) Controllo della riproduzione (…) Interventi condotti mediante cattura, sterilizzazione chirurgica e successiva liberazione, richiedono rilevanti impegni economici ed operativi, risultano teoricamente applicabili a piccola scala territoriale e su nuclei numericamente molto contenuti ed ecologicamente isolati, e non possono invece essere utilizzati per il contenimento numerico di popolazioni distribuite senza soluzione di continuità su ampi comprensori, quali la pianura padana, né possono essere applicati alla generalità del territorio italiano interessato da popolazioni. In riferimento all’utilizzo di vaccini immunocontraccettivi, (…) Attualmente la somministrazione di tali vaccini è possibile esclusivamente tramite iniezione intramuscolare (…), e pertanto l’utilizzo di questa tecnica richiederebbe la cattura e successiva manipolazione degli animali, limitando sostanzialmente le potenzialità applicative della tecnica. Inoltre, sono ancora da valutare pienamente la selettività e l’efficacia a lungo termine della tecnica (…), che va attualmente considerata in una fase sperimentale di sviluppo. In conclusione si ritiene che né la sterilizzazione chirurgica, né la somministrazione di sostanze con effetto immunocontraccettivo, allo stato attuale, possano essere utilizzate per il controllo della Nutria.”
Come prevedibile, le scelte non cruente sono scartate per ogni sorta di motivo. L’intenzione dell’essere umano non è quella di gestire nel migliore dei modi un rapporto interspecifico ma di uccidere. Ogni animale è condannato a morte per una ragione particolare: dalla caccia, alla pesca, al mattatoio… ogni luogo è buono per massacrare.
Nel caso della nutria, parecchie amministrazioni locali hanno investito energie e denaro per organizzare campagne di sterminio con risultati deludenti; i disagi che la nutria può causare in alcune situazioni sono decisamente minori in confronto a quelli che produce l’essere umano quotidianamente nei riguardi della natura.
Occorre lasciare agli animali il loro spazio vitale, come d’altra parte lo pretendono gli esseri umani che però, se viene loro sottratto, sterminano a oltranza senza riconoscere la realtà cioè che la specie umana è una specie fra tante e non è padrona della Terra.
ho letto il PROGETTO ATTUATIVO DI PIANO PROVINCIALE PER IL CONTROLLO CON FINALITA’ ERADICATIVA DELLA NUTRIA (Myocastor coypus) 2017 – 2021 frutto del lavoro della Direzione Ambiente, Servizio Gestione Fauna Selvatica e Ittiofauna, Ufficio Tecnico Faunistico Provinciale ed Ittiofauna della Provincia di Alessandria. E così anche questa provincia si è messa al pari con la crudeltà che imperversa in svariate zone d’Italia in cui la nutria è considerata un flagello per la natura. Non mi meraviglia la disinformazione e soprattutto la tendenza squisitamente umana a scaricare la colpa delle proprie malefatte su qualcun altro, ovviamente non umano.
Topi, cinghiali, caprioli, ultimamente non se la passano bene neppure i lupi… figuriamoci le nutrie, viste come una sorta di topastri con lo scopo di devastare la natura e dare tanto fastidio alla comunità umana.
La parte più interessante del progetto è quella relativa ai “8.3 Metodi di intervento (…) a) Cattura mediante gabbie-trappola. La cattura in vivo tramite gabbie-trappola rappresenta il metodo preferenziale di riduzione numerica in virtù della rispondenza a requisiti di buona selettività, efficacia e ridotto disturbo che ne consentono l’utilizzo in tutti i periodi dell’anno ed in tutti i territori interessati dalla presenza di nutrie. (…) Individui appartenenti ad altre specie eventualmente catturati dovranno essere prontamente liberati. (…)” Immagino la scena in cui l’operatore addetto alla cattura trova nella gabbia una nutria e un altro animale “non nocivo” e vorrei vederlo guardare in faccia i due animali destinandone uno alla salvezza e uno alla morte.
“La soppressione (…) deve avvenire nel minor tempo possibile dal momento della cattura (entro e non oltre 24 ore) mediante: – fucile (…); – trasferimento delle nutrie catturate in contenitori ermetici ove vengono esposte al biossido di carbonio ad alta concentrazione. (…)”
Perché non dire chiaramente che vengono uccise nelle camere a gas? L’associazione Essere Animali dedica buona parte del suo impegno alle investigazioni tra cui quelle relative agli animali da pelliccia (le nutrie un tempo lo erano). Tra i vari video realizzati, vi è quello realizzato nel Febbraio 2015 “Le pellicce nascono in camere a gas” https://www.youtube.com/watch?v=tP_WGBHGO24 in cui si vede chiaramente che cosa significa morire in “in contenitori ermetici ove vengono esposte al biossido di carbonio ad alta concentrazione”. E’ proprio vero che i campi di sterminio non hanno insegnato nulla, soprattutto a chi amministra la cosa pubblica che però, nel Giorno della Memoria, si prodiga in discorsi commemorativi .
Altro metodo di abbattimento è “b) Abbattimento diretto con arma da fuoco. L’abbattimento diretto con arma da fuoco può essere effettuato, non in vicinanza dei centri abitati e nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente (L. 157/92): (…)”
Dopo tanta crudeltà, arrivano i metodi non cruenti: “c) Controllo della riproduzione (…) Interventi condotti mediante cattura, sterilizzazione chirurgica e successiva liberazione, richiedono rilevanti impegni economici ed operativi, risultano teoricamente applicabili a piccola scala territoriale e su nuclei numericamente molto contenuti ed ecologicamente isolati, e non possono invece essere utilizzati per il contenimento numerico di popolazioni distribuite senza soluzione di continuità su ampi comprensori, quali la pianura padana, né possono essere applicati alla generalità del territorio italiano interessato da popolazioni. In riferimento all’utilizzo di vaccini immunocontraccettivi, (…) Attualmente la somministrazione di tali vaccini è possibile esclusivamente tramite iniezione intramuscolare (…), e pertanto l’utilizzo di questa tecnica richiederebbe la cattura e successiva manipolazione degli animali, limitando sostanzialmente le potenzialità applicative della tecnica. Inoltre, sono ancora da valutare pienamente la selettività e l’efficacia a lungo termine della tecnica (…), che va attualmente considerata in una fase sperimentale di sviluppo. In conclusione si ritiene che né la sterilizzazione chirurgica, né la somministrazione di sostanze con effetto immunocontraccettivo, allo stato attuale, possano essere utilizzate per il controllo della Nutria.”
Come prevedibile, le scelte non cruente sono scartate per ogni sorta di motivo. L’intenzione dell’essere umano non è quella di gestire nel migliore dei modi un rapporto interspecifico ma di uccidere. Ogni animale è condannato a morte per una ragione particolare: dalla caccia, alla pesca, al mattatoio… ogni luogo è buono per massacrare.
Nel caso della nutria, parecchie amministrazioni locali hanno investito energie e denaro per organizzare campagne di sterminio con risultati deludenti; i disagi che la nutria può causare in alcune situazioni sono decisamente minori in confronto a quelli che produce l’essere umano quotidianamente nei riguardi della natura.
Occorre lasciare agli animali il loro spazio vitale, come d’altra parte lo pretendono gli esseri umani che però, se viene loro sottratto, sterminano a oltranza senza riconoscere la realtà cioè che la specie umana è una specie fra tante e non è padrona della Terra.
Cordiali saluti.
Paola Re – Tortona