Anni fa le favole iniziavano con c’era una volta, oggi con “se sarò eletto”.
(Carlyn Warner)
Correvano i primi anni ’80, Giunta Barrera: perseguendo un modello di sviluppo artigianale, distinto e complementare rispetto a quello dei vertici “forti” del triangolo industriale. Le aree attrezzate,i consorzi di credito,le nuove localizzazioni dell’edilizia residenziale, il recupero del centro storico, diventano i cardini di una coerente politica del territorio, tesa ad applicare il metodo della programmazione ai tradizionali comparti dell’economia cittadina: agricoltura, artigianato, commercio.
Per potenziare il terziario alessandrino la giunta Barrera previde la razionalizzazione del commercio secondo un piano organico,volto a valorizzare la rete di comunicazioni ferroviarie e autostradali di cui Alessandria costituì crocevia. La realizzazione di un nuovo aeroporto nei pressi di San Michele (dopo aver smantellato le vecchie installazioni di Piazza d’Armi destinata ad ospitare attività ricreative e aree di verde pubblico),la realizzazione di una sede permanente per la fiera di San Giorgio e di un centro per il commercio all’ingrosso alla periferia e magazzini doganali secondo quanto previsto dai piani regionali.
E’ poi dell’epoca Mirabelli (1985-1992) il progetto di un Parco in Piazza d’Armi, del nuovo grande centro fieristico e del parcheggio sotterraneo in Piazza Libertà.
Inoltre i primi anni della giunta Mirabelli furono caratterizzati dall’aggravamento del problema ambientale. La questione ambientale si impose subito all’attenzione dell’opinione pubblica per l’antropizzazione che nell’alessandrino trasformò ogni anno centinaia di ettari di territorio agricolo in territorio industriale.
Qui mi fermo con le citazioni, anche se si potrebbe continuare per intere pagine a riportare programmi rimasti nei libri dei sogni e progetti mai realizzati. Dal rilancio del Centro storico, al parco in piazza d’armi, passando attraverso i parcheggi sotterranei, la cementificazione, la situazione ambientale, gli aeroporti, il polo fieristico, la rete ferroviaria, il terziario, il quaternario, il cretacico, il paleogene…..son 40 anni che ce la raccontano!!
Ovviamente nessuna colpa per le giunte citate, ma un semplice esempio di come ad ogni tornata elettorale si presentino frotte di candidati alla poltrona di Sindaco, tutti con gli stessi argomenti, tutti con gli stessi progetti mai realizzati. Negli ultimi anni un po’ di innovazione c’e’ stata anche nella stesura di questi “libri dei sogni” pre elettorali, dove con disinvoltura si è passati dall’uso all’abuso di termini come “cultura” e “sicurezza”, argomenti destinati solo a rimpolpare banali programmi elettorali.
Candidatevi in 10, 100, 1000, ma che almeno uno ci stupisca!
Diogene (Il cane)