Dopo la presentazione avvenuta lo scorso dicembre cresce il progetto “Pa.N.E. – Panem Nostrum Everyday Nutrire Terdona”, che vede coinvolti in prima linea sul territorio di Tortona Impresa Verde Alessandria Srl, l’Azienda agricola “elilu – Scuola di Multifunzionalità Agricola Familiare”, l’Università del Piemonte Orientale, il Comune di Tortona e la Fondazione Morando Bolognini per la creazione di una nuova e innovativa filiera di produzione cerealicola.
Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Antonella Capriello docente di Economia e gestione delle imprese presso il Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa di Novara, prevede la produzione in un pane realizzato da grano San Pastore, coltivato in una fase iniziale da 13 piccoli agricoltori custodi (e quando sarà disponibile la semenza in quantità sufficiente, anche da aziende medio grandi), conservato con tecnologie moderne, molito a pietra da una New Co tra questi soggetti e panificato dai panificatori del territorio.
Un grano fortemente legato alle tradizioni della terra tortonese: il frumento tenero San Pastore è stato costituito nel 1929 e per circa 35 anni è stata la cultivar più diffusa in Italia.
Un’iniziativa che rientra a pieno titolo nella cosiddetta “terza missione delle università”, cioè quell’insieme di attività portate avanti dall’Università che, contribuiscono allo sviluppo sociale, culturale ed economico della Società e fanno da ponte con l’industria, la società civile e il territorio.
«La Città di Tortona è soddisfatta dei risultati ottenuti – ha sottolineato il vicesindaco Marcella Graziano – poiché territorialmente è da sempre al centro di un’area vocata alla coltivazione dei cereali. In un momento di grande crisi economica l’Amministrazione Comunale è orgogliosa di far parte e veder crescere un progetto che sostiene e valorizza questa vocazione, che realizza un forte collegamento con la realtà agricola con l’obiettivo della qualità e salubrità degli alimenti. La formazione di un gruppo di ricerca e di innovazione su un tema così rilevante è una grande occasione di sviluppo territoriale».
«Iniziative come questa rappresentano un’importante opportunità non solo per il territorio ma per la tutela e la salvaguardia del prodotto vero Made in Italy. – ha sottolineato il direttore di Coldiretti Alessandria Leandro Grazioli – Questo è veramente un grano del territorio, fortemente legato alle tradizioni di questa terra. Il comparto cerealicolo sta vivendo un momento non facile, l’annata che ci lasciamo alle spalle è da ricordare come una delle peggiori non per qualità ma per il prezzo, l’andamento congiunturale sfavorevole ha penalizzato fortemente il settore agricolo. L’81% dei consumatori italiani ritiene che la mancanza di etichettatura di origine nella pasta possa essere ingannevole, progetti di valorizzazione a filiera corta rappresentano una risposta in attesa di risposte concrete in arrivo da Bruxelles».
«Siamo lieti di far parte di questo Gruppo Operativo e di condividere con i partner e i colleghi di Coldiretti le competenze acquisite. Siamo certi che il Gruppo Operativo possa raggiungere importanti obiettivi, costruendo un modello innovativo di rapporti tra la città e campagna circostante. La Scuola di Multifunzionalità Agricola Familiare – ha dichiarato Elisa Gastaldi di “elilu” – si sviluppa all’interno di un’azienda agricola piccola, soprattutto rispetto alla dimensione standard dell’area, ma incredibilmente innovativa sotto vari aspetti della multifunzionalità, uno dei quali è sicuramente legato alla produzione, conservazione e trasformazione di grani antichi>>.
«Il frumento tenero San Pastore – per Luigi Degano, direttore generale della Fondazione Morando Bolognini – è stato costituito nel 1929 e per circa 35 anni è stata la cultivar più diffusa in Italia. È mantenuta in purezza, secondo il metodo genealogico per fila spiga, dalla Fondazione Morando Bolognini, che ne produce il seme ufficialmente certificato. La Fondazione nell’ambito del Progetto si occuperà della fornitura del seme, prima tappa della filiera produttiva, e del supporto per gli aspetti agronomici. Desidero ringraziare i partner del Progetto per il coinvolgimento in questa importante iniziativa a favore dello sviluppo del territorio e del mantenimento delle sue tradizioni».
Una giornata formativa che si è aperta con le relazioni di Fabio Introzzi della Fondazione Morando Bolognini e di Pietro Castellani agronomo e coltivatore di grani antichi di Volterra riservato alle aziende aderenti al progetto.