“Oltre la rabbia, l’impegno: cantiere aperto”, dice la didascalia di accompagnamento alla foto inviata sabato ai giornali. In primo piano Gianni Barosini, Fabrizio Priano, Oreste Rossi, Nando Tempesta insieme ad un gruppo di amici e sostenitori. Partiti, ma per andare dove, e con chi? Un’alleanza nel centro destra è ancora possibile (questa l’analisi di ieri di Roberto Molina, segretario cittadino della Lega Nord: la distanza/tensione pare evidente)? O i leader alessandrini di Udc/Siamo Alessandria, Direzione Italia e Fare con Tosi finiranno con il convergere nel progetto del quarto polo promosso dall’ex sindaco Felice Borgoglio, alle cui riunioni/cantiere Priano e Tempesta peraltro hanno già partecipato?
“Noi stiamo con i cittadini di Alessandria – sintetizza Barosini -, e con chi è disposto ad ascoltarli, a dar voce alle loro esigenze, e a consentire loro di scegliere anche il candidato sindaco. Primarie, sondaggi, assemblee cittadine allargate, come peraltro il quarto polo sta facendo: purchè i candidati sindaco siano scelti dalla gente, e non dai segretari di partito, o da gruppi di amici. E poi sia chiaro che non conta solo il nome del candidato, ma il programma e la visione di città: cosa si vuole fare nei prossimi 5 anni con la multiutility? Vogliamo privatizzare il trasporto o conservarlo pubblico? E il gas? I rifiuti? I servizi sociali e le politiche per il lavoro? Partiamo dai temi concreti! Quel che è certo è che, da adesso fino alle elezioni, gli alessandrini ci troveranno ogni sabato, con i nostri gazebo, in centro ad Alessandria come nei sobborghi e nelle circoscrizioni: per parlare, mettendoci la faccia, e ascoltare cosa pensa la gente”.
Ma se, alla fine, la richiesta di primarie popolari non troveranno riscontro nel centro destra, e neanche nel quarto polo, che succederà? Via libera al quinto polo? “Lo vedremo – conclude Barosini – noi non siamo contro nessuno, siamo per Alessandria e gli alessandrini. Per la trasparenza e per la concretezza di un programma vero e condiviso”.