Il Capogruppo della Lega Nord Roberto Sarti interviene sull’ipotesi di Facoltà di Medicina ad Alessandria con considerazioni che meritano una risposta.
Potevamo iniziare prima questo percorso?
Sì, ma potevamo solo in parte perché le condizioni favorevoli che cita Sarti sono maturate nel tempo mentre altri hub del Piemonte (Sarti cita Vercelli, ma Novara su tutti) non hanno vissuto il nostro stesso stato d’attesa perché, per dire le cose come stanno, e a prescindere dalle condizioni favorevoli, sono contesti politico istituzionali che non hanno patito le stagioni difficili trascorse dal capoluogo alessandrino.
Noi abbiamo un paio di problemi che altri non hanno ed è bene parlarne. Il primo è rappresentato dalla “balcanizzazione” dei sette centri zona che faticano tuttora a condividere un progetto comune di sviluppo sociale ed economico. Tant’è che la riforma ospedaliera sconta polemiche di fondo non certo, o non solo, per il modello adottato ma soprattutto per l’incapacità di accettare una gerarchia tra gli ospedali che talvolta viene tradotta come una supremazia (o sottomissione) di certi territori a discapito di altri. Per ottenere quanto vorremmo dall’Università e dalla nostra Azienda Ospedaliera, con il riconoscimento del Ministero della Salute e il sostegno della Regione, avremmo bisogno di un sistema locale molto più compatto.
Condizioni che, allo stato delle cose, non appaiono all’orizzonte.
Il secondo problema riguarda la politica e specificatamente Alessandria. Per questi progetti è necessaria una condivisione che va oltre la maggioranza pro tempore. Si tratta di capire chi ha voglia di riconoscere le evidenze del recente passato per poter guardare avanti, dichiarando chiuse le ostilità. E’ il momento di chiamare i decisori pubblici attorno ad un tavolo che sappia individuare gli ambiti di sviluppo e la vocazione o le vocazioni territoriali realisticamente cucite e da cucire sulla realtà alessandrina. Se per Alessandria sia meglio investire su Medicina/Ospedale/Università, sul driver Ricerca/Ambiente (bonifiche, protezione civile, chimica verde), su quello culturale e turistico, o un mix fra questi, meglio stabilirlo con un confronto ampio fra gli stakeholders e soprattutto con valutazione precisa del rapporto costi/benefici di ogni potenziale investimento.
Giorgio Abonante
Assessore del Comune di Alessandria
Domenico Ravetti
Consigliere Regionale del Piemonte