A due mesi dall’alluvione che ha colpito il Piemonte, c’è viva preoccupazione a Gabiano, comune innegabilmente tra i più danneggiati in tutta la regione.
Il sindaco Priora dichiara:”Sono molto preoccupato dal silenzio assordante della Giunta Chiamparino, che non ha ancora risposto alla richiesta di intervento per la ricostruzione delle infrastrutture distrutte dalla piena.
I danni che dopo il passaggio del grande fiume sulla piana gabianese si sono evidenziati in tutta la loro gravità, sono stimati in circa trecentomila euro, una cifra enorme per il comune, che da solo non potrà mai farvi fronte.”
Le strade e i terreni agricoli dell’area della Piagera, da sempre destinati a coltivazioni di pregio, sono stati devastati dal passaggio del Po di fine novembre.
Il fenomeno dell’esondazione si è accentuato dopo la realizzazione delle opere idrauliche del 2002, che costringono il fiume a scaricare le sue piene nell’area agricola del comune monferrino.
Aggiunge il sindaco:” Dopo il sopralluogo di due ingegneri della regione che nei giorni successivi all’alluvione hanno constatato l’entità dei danni, da Torino, sede della Giunta regionale piemontese non è arrivata nessuna comunicazione in risposta alle richieste di aiuto avanzate dal nostro comune”.
La dichiarazione di calamità emanata unicamente per le province di Cuneo ed Asti, fatta a prescindere della situazione di fatto, ha finito per discriminare quei territori come Gabiano che pur danneggiati dalla piena, sono al di fuori dei confini amministrativi delle due province.
Sull’area inondata dalla piena di novembre, lavorano da sempre una quarantina di aziende agricole che rischiano nel prossimo anno di dover chiudere, se nelle prossime settimane non partiranno i lavori di sistemazione dei campi e di ripristino delle strade.
Dice ancora il Sindaco di Gabiano:” Leggiamo sui giornali piemontesi che tanto per i comuni in provincia di Cuneo che in Provincia di Asti la Regione avrebbe risposto alla richiesta di aiuto dei comuni alluvionati, stanziando quanto necessario per le opere di sistemazione. Se così fosse, sarebbe evidentemente che i soldi ci sono, ma che purtroppo ci sono figli e figliastri”.
E ricordando il capolavoro di Carlo Levi conclude amaramente :”Chiamparino si è fermato a Cuneo evitando di scendere nella parte più povera della regione”.