“Devo ancora capire e digerirle, le emozioni che sto provando in questa esperienza, nata da un incontro fortuito nel mio atelier di Sarzana con Silvia, una delle vostre educatrici e sfociata in questi tre giorni straordinari. Me le porto a casa, con la loro intensità, insieme alla ricchezza degli incontri che ho fatto qui “.
E’ Paolo Emilio Gironda, artista dalle origini torinesi, ma che vive e lavora a Sarzana, che commenta a caldo, al termine della seconda giornata del laboratorio creativo realizzato – dal 24 al 26 gennaio – con gli ospiti della R.I.S.S. Monsignor Minazzi (la comunità di Oda per persone con disabilità psico-fisiche), le prime impressioni di una esperienza certo nuova per lui e entusiasmante per i “ragazzi”, peraltro già sensibili alle diverse attività creative e artigianali che sperimentano nel Centro Diurno SpazioAperto Renzo Nosengo, presso la stessa struttura.
Gironda ha interagito con gli oltre trenta ospiti della comunità, lasciandoli liberi di esprimersi, dopo aver deciso insieme alcuni elementi concettuali di partenza e affiancandosi a loro in qualche fase della elaborazione o con piccoli ritocchi finali, mentre poco a poco prendeva anche vita il nome del progetto stesso, che volutamente è stato lasciato alla elaborazione dei pittori. Così, è nata la Fabbrica dei Colori, declinati in forme, animali, paesaggi, simboli e proiezioni della sensibilità di ognuno e applicati su diverse materie. Il primo giorno la tela bianca aveva le sembianze delle t-shirt, ognuna recante il nome dell’autore, che poi sono state oggetto di scambio reciproco, come a fare propria un pochino della personalità dell’amico; il secondo giorno la tela si è estesa alle grandi lenzuola, murales di stoffa ed esplosione di colore con quello che è divenuto, per triste contingenza, anche un momento di elaborazione collettiva del lutto per la perdita dell’amico Fiorito, anche lui ospite per una vita intera, della comunità. I pennelli e le tempere cosi divengono anche linguaggio di saluto collettivo a chi è stato membro di questa grande famiglia e a cui, addirittura, viene dedicata una t-shirt specialissima, con i colori dell’amato Milan e la scritta “ti salutiamo Fiorito”. L’ultimo giorno di lavoro invece, la tela virtuale… diviene reale. Una grande tela alla cui realizzazione concorrono tutti, conclude un percorso che è stato di affiatamento, crescita, espressione di sé e apertura verso l’altro e che certamente resterà dentro alla memoria di chi c’è stato.
Accanto all’artista, il direttore della Comunità, Sonia Pavido, le educatrici Silvia Cantamessa e Tiziana D’Addato e, durante la mattinata del secondo giorno, anche le ospiti dell’Associazione “L’Albero in Fiore” dell’Asl di Casale .
“Non sapevo cosa avrei trovato o provato, prima di arrivare qui, ma è universale la dinamica che si crea quando ci si confronta con la tela” dice ancora Paolo Emilio Gironda. ”Quando i ragazzi hanno dipinto – da soli – la maglietta, sono entrati in una dimensione di raccoglimento, di silenzio, di quel dialogo con se stessi, che si innesca quando si dipinge e che aiuta a liberare la ricchezza della propria anima.”
Fine giornata con gran finale e tanto di torta intitolata “Fabbrica dei colori”, realizzata dalla Bottega dell’Oda, il laboratorio di pasticceria recentemente aperto in via Biblioteca, a cura dei ragazzi delle comunità psichiatriche di Oda, insieme agli ospiti della Riss Minazzi.
Paolo Emilio Gironda ha il suo studio atelier a Sarzana in via Fiasella, n 1. Per conoscerlo meglio: www.paologironda.com.