La sentenza della Consulta sui referendum è un atto di sottomissione alla volontà dei poteri forti italiani ed europei ed impedisce al popolo italiano di pronunciarsi contro la libertà di licenziamento.
Si tratta di una decisione gravissima perché altre volte la Consulta si è pronunciata favorevolmente all’ammissibilità di referendum che avevano un carattere assai più marcatamente manipolativo di quello bocciato oggi.
Non vi quindi alcuna base giuridica per questa sentenza ma solo una cattiva scelta politica.
La nomina di Giuliano Amato non lasciava sperare nulla di positivo. D’altronde non è un segreto che ad Amato si siano rivolti per chiedere di salvarli da un quesito pericoloso (per loro!).
Ideologo craxiano, Giuliano Amato nella seconda Repubblica si è riciclato come “tecnico” accolto a braccia aperte nel centrosinistra. A lui dobbiamo la fine della “scala mobile”, il prelievo sui conti correnti e tante altre “riforme” tra cui quella disastrosa delle banche. E’ un campione di quella che Gramsci definiva, la “casta governativa”. Uno dei più preparati protagonisti del neoliberismo italiano.
Rifondazione Comunista è in ogni caso impegnata per il pieno successo dei referendum ammessi su voucher e appalti, in modo che il popolo bocci chiaramente le politiche che provocano la precarietà.
Diffidiamo il governo da qualunque ulteriore atto manipolativdire che il popolo italiano possa votare contro la precarietà.
Giovanni Cirri
Partito della Rifondazione Comunista – Segretario provinciale