Sulla vicenda delle minacce anonime dei mesi scorsi preferisce mantenere una più che comprensibile riservatezza (“se ne occupano gli inquirenti, non so davvero nulla di più”), mentre di Amag Ambiente parla più che volentieri, compresa quella piccola ‘incomprensione’ di pochi giorni fa (“mai scherzare con voi giornalisti, non ne perdonate mezza”), che ha suscitato alcune reazioni ‘forti’, ma su cui Claudio Perissinotto è categorico: “Le maestranze di questa azienda, tutte le maestranze, ci stanno mettendo impegno, cuore e passione: e i risultati per fortuna si vedono”.
A circa 6 mesi dall’ultima chiacchierata, torniamo a trovare il presidente di Amag Ambiente, per tracciare un bilancio dell’anno appena concluso, e capire quali saranno le novità su un comparto, quello della raccolta rifiuti (“anche se svolgiamo numerosi altri servizi, non secondari”), assolutamente nevralgico, e spesso oggetto di scontento e critiche da parte degli alessandrini.
Presidente Perissinotto, ma cosa ha combinato con la vicenda detenuti? Era una provocazione la sua, o che altro?
(sorride, ndr) Ma quale provocazione? Ma no, ho fatto una battuta innocente, segnalandola assolutamente come tale. E nessuno si è offeso, se non chi cerca sempre di buttarla in polemica per avere visibilità. Il progetto con i detenuti del carcere di San Michele sta funzionando benissimo, grazie all’impegno di tutte le persone coinvolte: i detenuti stessi, ma anche i nostri dipendenti che affiancano e guidano gli otto ragazzi di San Michele.
Concretamente, come funziona?
Il pomeriggio, dalle 14 alle 18, i ragazzi vengono prelevati al carcere di San Michele da un pulmino di Amag Trasporti, e portati in sede da noi. Vengono formate tre squadre, con due di loro e un nostro dipendente, che girano costantemente per percorsi stabiliti, ad occuparsi dei cosiddetti servizi fuori cassonetto. Che purtroppo sono un’attività rilevante ed essenziale. Gli altri due ragazzi operano qui in sede, ricevendo il materiale e ‘lavorandolo’.
Una collaborazione destinata a proseguire?
Mi auguro di sì, è esperienza davvero positiva.
I rapporti con i sindacati, e con i dipendenti in generale, quali sono?
(riflette un moment, ndr) Ottimi, ossia rispettosi dei diversi ruoli. Quando a fine 2014, ossia solo due anni fa, è nata Amag Ambiente, avevamo 192 dipendenti, oggi sono 172. Con un’eccellente ottimizzazione delle risorse e delle professionalità, e anche il ricorso a 14 lavoratori ‘somministrati’: precisamente 8 addetti alla raccolta, 5 allo spazzamento, 1 all’officina.
A proposito di spazzamento, presidente: quanto pesa questa attività?
E’ fondamentale nell’economia delle nostre prestazioni, e compresa nel contratto di servizio: così come altri impegni, come lo stralcio del verde pubblico sui marciapiedi (almeno nel 2016: vedremo se il comune ci confermerà l’incarico anche nel 2017), e altri compiti non certo marginali. Quest’anno abbia ad esempio distribuito, a richiesta dell’utenza, circa 650 contenitori per la raccolta degli stralci del verde dei giardini, e arriveremo nel 2017 a 1.300 contenitori: il che significa organizzare anche il conseguente ritiro, in genere settimanale, dei materiali.
Una sorta di ‘anticipo’ di raccolta differenziata, presidente: su quel fronte qual è la situazione? Ci aggiorni….
Oggi la raccolta differenziata ad Alessandria si aggira attorno al 42-43%, e l’obiettivo è arrivare al 70% entro il 2020. Consideri che il ‘porta a porta’, rispetto alla raccolta stradale, consente risultati assai superiori sul fronte differenziata, credo sia intuitivo. E ad oggi il ‘porta a porta’ c’è solo in centro, e in una parte del Cristo. Dobbiamo quindi, progressivamente, estenderlo a tutto il comune del capoluogo.
Non rischia di essere scelta impopolare, specie a pochi mesi dalle elezioni?
No, se il tutto viene ben gestito e organizzato. E poi appunto ci vuole una progressione: nei prossimi mesi partiremo da tre sobborghi della Fraschetta, e via via arriveremo al resto del territorio.
Quali saranno i primi sobborghi prescelti?
Mi consenta ancora un minimo di riservatezza, stiamo effettuando le ultime verifiche del caso. Comunque non sarà un ‘porta a porta’ spinto, per così dire. Riguarderà l’indifferenziato, e l’organico. Mentre il resto, dalla plastica al vetro alla carta, resterà al momento raccolta stradale.
Chi si occuperà della raccolta? Ossia: personale interno attuali, nuovi assunti, interinali, cooperative o che altro?
Stiamo vagliando tutte le ipotesi. Al momento però ogni esternalizzazione è bloccata: prima occorrerà capire se ci sono risorse interne, a livello di gruppo intendo, che possono essere valorizzate…
Insomma presidente, parliamo chiaro: eventuali esuberi di Amag Mobilità, l’ex Atm…
Esattamente.
E sul fronte investimenti?
Procediamo come da piano triennale, 2015-2017: complessivamente arriveremo a 3 milioni e 600 mila euro. Che sembrano tanti, ma invece vanno assolutamente gestiti con razionalità: se serve anche acquistando, per determinati servizi, mezzi semi-nuovi, in ottimo stato. L’importante è che siano funzionali allo scopo a cui sono destinati. Per questo, vorrei sottolinearlo, le decisioni sugli investimenti non sono prese a tavolino dal presidente, o dall’amministratore delegato, bensì sono il frutto di analisi costanti da parte di un apposito Comitato, che si riunisce ogni volta che è necessario, e di cui fanno parte professionalità diverse, tutte interne all’azienda: questo consente di avere sempre il polso reale della situazione, e delle esigenze reali e concrete.
Ettore Grassano