“Qualche timido segnale di ripresa nel 2016 c’è stato, e noi come Sistema Edile Alessandria siamo in prima linea sia sul fronte sicurezza che formazione, per cercare di dare una prospettiva ad un settore che è basilare per il nostro territorio, come per il Paese. Un tempo si diceva che un posto di lavoro in edilizia significava 5 posti complessivi nell’indotto: ossia tutta l’economia nel suo complesso”.
Sergio Sassone, imprenditore edile casalese, è alla guida di SistEdil da poche settimane, “ma in realtà si tratta di un rientro, sono stato coinvolto comunque con cariche associazionistiche fino al 2013, poi mi sono preso una pausa”. Che Sassone sia ‘in sintonia’ con il contesto lo si capisce dalla cordialità con cui chiunque arrivi alla sede della Scuola Edile, in zona D3 ad Alessandria, passa a salutarlo durante la nostra chiacchierata, con una battuta scherzosa o un rapido promemoria: “le cose da fare sono tantissime, e diciamo per fortuna: significa che nessuno ha intenzione di arrendersi”.
Non sono poche, in effetti, le novità con cui comincia il 2017 del Sistema Edile alessandrino: “da poche settimane – spiega il presidente Sassone – si è trasferita qui anche la Cassa Edile, dai suoi precedenti uffici di viale XX Settembre -, e questo sarà il nosto quartier generale ancora per almeno un paio d’anni: poi vedremo che fare di questa struttura, quale strada intraprendere per la sua valorizzazione”. Già, perché la grande sfida del Sistema Edile si chiama, oggi più che mai, Palazzo dell’Edilizia. E su questo fronte è sempre utile fare tutti i chiarimenti e le precisazioni del caso: ossia, come stanno davvero le cose a questo punto?
“Finalmente ci siamo: tutti gli intoppi di questi anni sono superati, e tutto ora fa capo direttamente a noi. Abbiamo chiesto all’architetto Libeskind e al suo gruppo di rivedere l’intero progetto, poiché rispetto al 2008 è cambiato il mondo, non solo Alessandria. Diciamo che stiamo parlando di un abito realizzato su misura, fortemente personalizzato in base alle nostre attuali esigenze. Ma, al di là delle modifiche strutturali che a breve ci verranno sottoposte, rimane l’idea di fondo: il Palazzo si farà, e sarà ovviamente la ‘casa dell’edilizia’, ospitando tutte le attività ospitate oggi qui alla D3: ossia la Cassa Edile, e noi stessi, come SistEdil. Il Collegio Costruttori invece, chiariamolo ancora una volta, non cambierà sede. Non solo però: proprio perché i tempi cambiano, e le situazioni evolvono, il Palazzo dell’Edilizia è stato anche inserito nei mesi scorsi dal Comune nel bando periferie, che dovrebbe consentire la riqualificazione dell’ampia area che da Alessandria arriva a Spinetta Marengo. Anche qui, però, precisiamo: il Palazzo dell’Edilizia, che speriamo possa essere ufficialmente inaugurato al più tardi nel 2019, non incasserà un euro di soldi pubblici. Sarà opera completamente privata, con un investimento complessivo, da parte nostra, che si aggirerà intorno ai 5 milioni di euro. L’inserimento all’interno del bando periferie è invece utile al comune, poiché il bando stesso prevedeva un finanziamento dello Stato su un’area in cui fossero in corso anche investimenti privati”.
Ma, a proposito di formazione, la nuova struttura alle porte di Alessandria è destinata ad ospitare anche gli spazi e i laboratori che oggi, alla D3, consentono di insegnare ‘il mestiere’ a muratori e tecnici, con tante esercitazioni pratiche? “Certamente sì – precisa Sassone -, il nuovo Palazzo dell’Edilizia investirà molto anche su laboratori e spazi di esercitazione, perché questo non è un mestiere che si può imparare soltanto fra i banchi. E, da questo punto di vista, sia sicurezza che formazione professionale sono già oggi, qui alla D3, i nostri due fiori all’occhiello. Offriamo alle aziende iscritte alla Cassa Edile, per i loro dipendenti, tutta la formazione obbligatoria per legge, ma anche corsi integrativi, che se non sono un obbligo, certamente rappresentano un valore aggiunto importante. Naturalmente offriamo formazione sia agli addetti in attività, sia ai disoccupati, o ai ragazzi che intendono imparare questo mestiere. Da questo punto di vista molto stretto è il rapporto con la Regione, con i centri per l’impiego e anche con le scuole superiori del nostro territorio. Con un occhio fortemente orientato, ovviamente, anche alle dinamiche sociali. Da metà gennaio fino a luglio, ad esempio, avremo un nuovo corso indirizzato ad insegnare il mestiere di muratore a stranieri senza occupazione. E’ un progetto finanziato dalla Regione Piemonte, e fortemente caldeggiato da alcune associazioni di accoglienza, con cui lavoreremo in stretta sinergia. Abbiamo selezionato 25 candidati, anche se gli aspiranti erano parecchi di più. Vedremo come va, e se può essere il primo passo verso un progetto più ampio”.
Ettore Grassano