L’anno nuovo per l’Università del Piemonte Orientale inizia sotto i migliori auspici e con un graditissimo regalo. Lunedì 2 gennaio, Il Sole 24 Ore ha pubblicato la classifica annuale delle università italiane; l’UPO guadagna 3 posizioni rispetto allo scorso anno ed entra nella top ten degli atenei statali, assestandosi proprio al decimo posto, dietro a Verona, Trento, Bologna, Politecnico di Milano, Milano-Bicocca, Padova, Politecnico di Torino, Siena e “Ca’ Foscari” di Venezia.
La classifica, che ha valutato 61 atenei statali e 15 non statali, è stata redatta tenendo conto di 12 indicatori, 9 relativi alla didattica – attrattività, sostenibilità, stage, mobilità internazionale, borse di studio, dispersione, efficacia, voto degli studenti e occupazione – e 3 relativi alla ricerca: qualità della produzione scientifica, competitività della ricerca, qualità dei dottorati.
I vari indicatori, che hanno pesato tutti allo stesso modo, hanno dato origine a due classifiche, una per la didattica e una per la ricerca; l’Università del Piemonte Orientale ha ottenuto il 18° posto nella classifica della didattica (61,9 punti) e il 5° in quella della ricerca (79 punti). I 70 punti di media hanno dato all’Upo il 10° posto a livello nazionale, davanti a università “storiche” e limitrofe come Pavia, Milano Statale e Torino.
La performance dell’UPO è stata buona in quasi tutti gli indicatori, con punte di eccellenza nei settori che da diversi anni costituiscono i punti di forza dell’Ateneo; un terzo posto per gli stage (la percentuale di crediti ottenuti dagli studenti grazie agli stage rispetto al totale); un ottavo posto per l’efficacia (media pro-capite dei crediti ottenuti in un anno dagli iscritti attivi); un secondo posto per il voto degli studenti (il giudizio espresso dai laureandi sui corsi di studio); un secondo posto per la qualità della produzione scientifica (giudizi ottenuti dai prodotti di ricerca nella valutazione dell’Anvur); un sesto posto per la qualità dei dottorati (giudizi ottenuti dall’alta formazione nella valutazione Anvur).
«La classifica del Sole 24 Ore – ha commentato il rettore Cesare Emanuel – è il modo migliore per iniziare l’anno nuovo! Questi risultati ci rappresentano come una comunità scientifica e accademica che ormai prescinde dalle singole individualità, tanto nella ricerca, quanto nella didattica e nelle restanti missioni. Gli stessi risultati non avrebbero tuttavia il medesimo valore, se non fossero anche espressione delle valutazioni dei nostri studenti; il loro giudizio costituisce il compenso più significativo che ci possiamo attendere. Per tutte queste ragioni il Sole 24 Ore ci sta dicendo che non abbiamo più nulla da invidiare ad atenei di dimensioni maggiori o di lunga tradizione».
«Unendomi alle parole del Rettore – ha aggiunto il direttore generale Andrea Turolla – aggiungo soltanto che siamo estremamente soddisfatti nel vedere come tra gli indicatori in cui eccelliamo, vi siano la percentuale di stage effettuati e il giudizio positivo dei nostri laureandi. Chi studia all’UPO lo fa con soddisfazione e con uno sguardo rivolto al mondo del lavoro; e in effetti anche il tasso di occupazione ci colloca ai vertici delle graduatorie. Gli investimenti che abbiamo fatto negli ultimi anni nei servizi stanno dando i frutti: la nostra Università cresce anno dopo anno, ma continua a essere un ateneo a misura di studente. Questo è il nostro premio!»
Le fonti utilizzate dal Sole 24 Ore per redigere le graduatorie sono l’Anagrafe nazionale degli studenti, l’Ufficio Statistica del Miur, il consorzio AlmaLaurea, la VQR del’Anvur.