In Texas 4 bambini uccisi da pesticida agricolo: e da noi?

Leggo su Televideo Mediaset:
3 gennaio 2017 ore 1,48 Texas: nube di gas tossico sprigionata da pesticida: 4 bimbi morti.

Quattro bambini sono morti avvelenati dal gas sprigionato da un pesticida, che era stato spruzzato sotto la loro casa ad Amarillo Texas.

L’incidente ha coinvolto altri familiari, che sono ancora in pericolo di vita.

I vigili del fuoco ritengono che ci sia stata una reazione chimica, quando una persona ha tentato di sciacquare il pesticida, che avrebbe rilasciato
un gas tossico, la fosfina.

Un bambino è morto sul posto, gli altri tre all’ospedale.

Ricordo un documentatissimo servizio di Report che dimostrava come le multinazionali USA in campo agricolo, avevano organizzato una strategia per obbligare tutti gli agricoltori ad usare i semi OGM, inetti alla riproduzione, e quindi devono essere riacquistati ogni anno dalle stesse multinazionali che possiedono il monopolio dei brevetti. Se qualche agricoltore, di solito piccolo, si rifiutava, o perchè dubitasse della bontà dei prodotti OGM, o perchè non poteva rinunciare a una parte del profitto, veniva vessato in tutti i modi; per esempio spargendo semi OGM ai bordi del suo campo, per rovinarlo; oppure con cause giudiziarie fondate su qualsiasi pretesto, con falsi testimoni, che non poteva da solo fronteggiare.

Nei filmati tv vediamo immensi campi di grano e di mais irrorati di pesticidi, mediante l’uso di piccoli aerei o elicotteri, i quali lasciano cadere una nuvola che il vento trasporta in ogni dove. Anche in Italia succede e succederà sempre di più.

La denuncia preventiva, per diffamazione o altro, è usata anche in Italia, per intimidire e prevenire i dissenzienti.

Lino Balza, di Medicina Democratica, ex impiegato della Montedison già nel 1982 scriveva su LA SETTIMANA, che la Montedison sotterrava i rifiuti di minerali cangerogeni nei terreni intorno alla fabbrica. Venne fatto passare per pazzo. Ha subito 8 processi dalla Montedison, tutti vinti (ma non è vita, mi diceva la sua compagna).

Dopo che le falde acquifere della Fraschetta furono definitivamente rovinate dai rifiuti minerali tossici, radioattivi, cancerogeni, e la riluttanza degli Enti preposti e anche degli abitanti a prenderne atto, fu celebrato il processo: i dirigenti Montedison furono condannati a pene irrisorie, grazie alla derubricazione del reato, alle attenuanti ecc.
In tali casi la responsabilità maggiore viene attribuita ai defunti.

Le nostre campagne sono irrorate di pesticidi. Quando porto il cane a Castellazzo, la nonna Francesca, contadina e custode della pieve Trinità da Lungi, mi avverte: hanno dato il pesticida, per qualche giorno non porti il cane sull’erba.

Nessun controllo sulla quantità sparsa, e come si potrebbe, anche volendolo?

Ricordo i campi di mais degli anni ’70/80: tra una pianta e l’altra si poteva tranquillamente camminare, ottimi per la camporella.

Oggi le piante sono messe a 10 cm. Lo stesso accade per i campi di grano: se ti cade una vite, la ritrovi. Sono i concimi chimici, prodotti di sintesi, i quali alterano la composizione del terreno, lo inaridiscono, e contengono azoto e nitrati, che penetrano nei vegetali e nella frutta. Il consumo di concimi chimici è aumentato a dismisura, dovunque, anche in Italia: basti osservare le campagne alessandrine.

Altro che agricoltura intensiva e monocultura; canna da zucchero, soia, sorgo: alla Cina e agli USA il primato nell’uso di questi veleni.

Di tutti i prodotti che arrivano dal Terzo mondo, peraltro controllati dalle multinazionali (l’Africa ormai è proprietà cinese) largamente usati dalla nostra industria alimentare, non ci si può fidare.

Ma anche in Italia e nell’UE diserbanti, pesticidi, concimi chimici, defolianti, conservanti, additivi, coloranti, prodotti di sintesi chimica, derivata dal petrolio, tutti cancerogeni e neurotossici, molti contengono diossina, inquinante organico persistente, che provoca tumori alla bocca e ai reni.

Ricordate la fabbrica, di proprietà svizzera (oh, di nuovo) di Seveso, che nel 1976 scoppiò, spargendo diossina per decine di chilometri intorno?

Ci dicono: lavate bene frutta e verdura, ma se la sostanza chimica è penetrata all’interno del frutto o dell’ortaggio serve a poco. Non si salva nessun prodotto: agrumi, mele. pere, ciliegie, spinaci, peperoni, pomodori, melanzane piselli, fagioli, tutti luccicanti e privi di segni.

Questi veleni traggono origine dall’industra bellica (i diserbanti furono creati in Inghilterra a scopo militare nel 1941). I defolianti (l’Agente Arancio in gergo militare, lanciati dagli elicotteri) furono usati nei 18 anni della guerra più assurda del secolo scorso, dagli USA in Vietnam, sia del Nord sia del Sud, per colpire la popolazione civile che proteggeva i vieitcong. L’esercito USA, impotente a inoltrarsi in luoghi sconosciuti, avvelenava i fiumi, usava il napalm (memorabile la sequenza del film Apocalypse Now di Coppola 1979).

Metà del Vietnam del Sud deve ancora esere bonificato, dopo i 500mila della guerra, continuano a nascere bambini deformi, mancanti di organi, e poi disabili.

L’atrazina, protagonista della Rivoluzione verde, che aumentò la produzione agricola nel mondo del 500%, è stata proibita in Italia e nell’UE perché inquina irrimediabilmente le falde acquifere, la cui acqua viene usata per innaffiare i nostri campi. Conseguenze immediate: la crescita vertiginosa delle allergie, e quella della demenza senile.
Chi ci salverà? La coscienza viene seppellita dal profitto.
Elvio Bombonato