Nuovo anno, nuove grane: ma speriamo anche molte novità! [Le pagelle di GZL]

passo-carrabiledi Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Anno nuovo, grane nuove: rispunta I.C.A. srl e stavolta con la tassa sui passi carrai. Prima “grana” amministrativa dell’anno per la sindaca Rossa, la sua giunta e la maggioranza a pochi mesi dalle amministrative. Verifiche e controllo situazione sui passi carrai, una news anticipata da “La Stampa” il 28/12/2016. Ricordo ancora le proteste e le paginate di articoli sulla società ingaggiata dalla giunta Rossa, I.C.A. srl in carica da luglio 2015 (sostituendo l’ASPAL) nel servizio riscossione tributi. Rammentate cosa accadde per gli accertamenti sulla pubblicità esposta nei negozi, con multe su arretrati da verifiche varie e polemiche che hanno coinvolto pesantemente non solo le attività ma anche l’amministrazione? Erano altri tempi, lontano dall’appuntamento delle urne. Adesso però la maggioranza uscente sarà impegnata in una difficile campagna elettorale, e nel contempo dovrà fare i conti con ogni contenzioso e ‘grattacapo’ che verrà fuori dagli accertamenti e dall’invio delle cartelle. Le proteste, a torto o ragione, saranno veramente tante.
Voto: 5

 

2) Pare che nel 2016 sia riemerso “l’orgoglio degli alessandrini”. E’ la solitaPolizia 2 “percezione” dalle stanze dorate a mio avviso parecchio distanti dalla realtà, oppure è un tentativo di infondere fiducia nelle istituzioni e nella politica crollate in attendibilità, credito, reputazione, stima. La realtà sta fuori, per saperlo basta un sondaggio nel web o muoversi in mezzo alla gente, raccogliendo umori nei diversi luoghi di aggregazione e vita quotidiana. Altro che orgoglio sull’essere alessandrini e pure italiani: i mugugni abbondano, e sono sempre più intensi. In quasi cinque anni è crollato il nostro piccolo mondo di città di provincia: incuria e sciatteria, scarso decoro urbano, mancata manutenzione in ogni dove. Problema non da poco l’aumento di furti, l’illegalità varia, l’insicurezza urbana causata dall’aumento di atti delinquenziali sul territorio: si va dai classici “ladri di polli ” a veri delinquenti, alcuni in clandestinità ma liberi di circolare nonostante i fogli di via. Forse le nostre istituzioni non lo sanno, ma molti cittadini stanno “armando” le proprie abitazioni con inferriate o con sistemi di sicurezza, perché anche se ci viene raccontato che l’illegalità è diminuita in percentuale, ogni giorno ci sono vittime di intrusioni, quindi timori e costi subiti per Comune Alessandria seradifenderci. Ora, a pochi mesi dalle amministrative molti i cantieri, molto da fare in una città ormai imbalsamata. Alessandria non ha mai preteso granchè, ma solo di essere guidata verso un progetto, una prospettiva. Vorremmo una città che funzionasse nella sua normalità, nel rispetto delle regole e legalità. Nel 2016, dopo quattro anni spesi a “sputtanarci” in ogni dove, precipitandoci in fondo ad ogni classifica di gradimento, l’orgoglio e pure la dignità di Alessandria sono andati completamente persi, anche se nell’ultimo periodo e grazie certamente ai denari del PISU qualcosa è stato fatto. Se il dissesto non era realmente evitabile, sarebbe stato sufficiente prenderne atto, tenere i “panni sporchi” in casa nostra e lavorare per uscirne mantenendo alto l’onore e l’orgoglio della città. La scarsa sensibilità e intelligenza politica di chi ha deciso diversamente è stata imperdonabile: una macchia nera indelebile nella storia futura di Alessandria.
Voto: 4

 
3) Al 2016 “anno bisesto anno funesto”. Che la cultura popolare avesse2017-bis ragione? Finalmente il vecchio anno se ne è andato, portandosi ‘sul groppo’ 366 giorni pesantissimi. Una vignetta su “Sette-Corriere della Sera” del gennaio 2016 faceva questa battuta: “C’è un po’ di timore nei confronti del nuovo anno appena arrivato … ancora non è chiaro chi sia il mandante”, quindi il vignettista del giornale aveva già cominciato a sospettarlo e non a torto, viste le tragedie, i disastri, le stragi e i massacri terroristici, un continuo strazio accaduto nell’anno appena trascorso. Furti, rapine, insicurezza grave, disordine e corruzione politica in crescendo, incapacità di raddrizzare questo paese, giustizia lenta, banche in continua sofferenza, disoccupazione alle stelle. Chi è attento a questo appuntamento ogni quattro anni, memore dei trascorsi anni bisesti, e chi è un po’ superstizioso, tira finalmente un sospiro di sollievo. All’appena nato 2017 cosa chiedo? La speranza di poter al più presto votare per buttare fuori completamente i condannati, imputati, indagati e prescritti che continuano ad essere piazzati in Parlamento, e addirittura a ricoprire incarichi nei governi e in commissioni importanti. Chiunque oggi potrebbe essere sempre meglio di ciò che è stato imposto agli italiani, che fu nefasto per il paese a pochi giorni dell’arrivo di un altro anno bisesto: il 2012, l’anno di Monti, che tolse il disturbo soltanto il 21 dicembre: una vera iattura!
Voto: 2