Ma anche voi psicologi avete l’ansia? [Psicologia in pillole]

poggio-saradi Sara Poggio

 
Ogni tanto alla mia figura professionale vengono ascritti fenomenali poteri soprannaturali, tra cui leggere nel pensiero, saper risolvere ogni sorta di problema ed essere immuni da emozioni particolarmente intense e negative, come l’ansia.

Vi confido, però, che anche noi psicologi andiamo in ansia… Come mai?

Perché l’ansia è un’emozione e come tale caratterizza tutti gli esseri umani! Il problema nasce dal fatto che tendiamo a dividere le emozioni in positive e negative, quando in realtà sono semplicemente delle informazioni su di noi, su come stiamo con gli altri e con ciò che ci circonda in un dato momento; in quest’ottica appare chiaro come togliere l’ansia non sia solo impossibile, ma anche dannoso, perché perderemmo un utile strumento per orientarci nel mondo.

Devo ammettere, però, che talvolta è davvero spiacevole, soprattutto quando ci faansia venire il fiato corto, la tachicardia, il sudore freddo, ci blocca la digestione e ci raffredda le estremità del corpo. Tutto ciò accade perché l’ansia ci viene quando abbiamo paura di qualcosa, reale o immaginato che sia; dal punto di vista evolutivo, quando si ha paura abbiamo davanti a noi la scelta tra due strategie di successo: scappare o attaccare. In entrambi i casi abbiamo bisogno che il cuore pompi più sangue ai muscoli, che venga immesso più ossigeno nel corpo, che venga messa in stand-by la digestione dello spezzatino della nonna e che il sangue vada a irrorare i grandi muscoli, non di certo le dita delle mani e dei piedi! Una volta affrontata la minaccia, il sistema dovrebbe disattivarsi e tutto dovrebbe tornare a uno stato di quiete.

Ed è qui che casca l’asino! Spesso non riusciamo a calmarci perché non riconosciamo la “minaccia” che provoca la nostra agitazione, che sembra colpirci come un fulmine a ciel sereno, e soprattutto perché molti di questi “pericoli” sono costituiti da pensieri che iniziamo a fare su cose successe nel passato o che potrebbero accadere nel futuro che non possiamo affrontare e da cui non possiamo scappare (i pensieri sono sempre con noi!). Ma tra passato e futuro ci dimentichiamo sempre un tempo, il PRESENTE, l’unico momento in cui stiamo realmente vivendo e che spesso passa in secondo piano: pensate a quante volte vi è capitato di trovarvi in cucina e non avere idea del motivo per cui foste li perché stavate pensando a mille altre cose e non al fatto che stavate camminando dentro casa!

Il primo passo per imparare a gestire (e non eliminare!) l’ansia è quello di affrontare i problemi uno per volta, per come si presentano nel momento presente, lasciando andare quelli che appartengono al passato e non preoccupandosi di quelli che ancora non sono accaduti (e forse non accadranno mai!).

L’ansia, come tutte le altre emozioni, non arriva dal nulla e non parte da 100, ma ha un’origine e un decorso che dobbiamo imparare a riconoscere per non esserne travolti. Quando mi è capitato di sentirmi così?, cosa stavo facendo?, con chi ero?, come mi comportavo con quella emozione? quando mi è passata? sono buone domande che ci possiamo porre per vedere come nascono, crescono e si esauriscono le nostre emozioni e per scoprire quali utili informazioni ci possano dare su noi stessi!

Auguro a tutti voi un sereno Natale e ricordatevi che se avete curiosità o domande a cui vorreste risposta potete scrivermi a poggio_sara@libero.it e i vostri quesiti saranno i protagonisti di “Psicologia in pillole”!

 

Dr.ssa Sara Poggio-Psicologa, Psicoterapeuta Cognitiva

In Forma Mentis-Studio di Psicologia e Chinesiologia, Acqui Terme

poggio_sara@libero.it