di Enrico Sozzetti
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La regola prima per ogni potere è ‘non disturbare il manovratore’. Lo è per la politica più conservatrice, ma forse lo è, e in modo ancora più imbarazzante, quando la ‘sinistra democratica’ sale in cattedra. Ad Alessandria, nella storica sede comunale chiamata Palazzo Rosso, c’è una giunta composta da assessori seri e professionali, ma anche da chi urla e strepita – fra un hashtag e l’altro e fra dirette su Facebook decisamente inquietanti per toni, modi e contesti – solo perché trova scritto nero su bianco quello che ha detto. E già. C’è un assessore – non facciamo nomi perché lui stesso nel commentare un articolo di un giornale online sulla sua pagina di Facebook non solo non lo cita, ma scarica pure giudizi pesanti – che contesta duramente il contenuto. Scrive un testo lungo, ma guai a replicare sul sito del giornale, come sarebbe normale farlo. No. Commenta sul suo profilo, forse per incassare un po’ di ‘mi piace’ dai suoi amici.
C’è solo un piccolo particolare, che secondario non è. Quell’articolo riporta affermazioni fatte da lui durante una seduta di Commissione consiliare, con tanto di documenti. Che succede? Si parla di social housing e del fatto che dopo sei anni dal contratto di comodato d’uso con la parrocchia di San Michele, senza che i lavori siano mai stati conclusi e i progetti avviati, il Comune decide di restituire parti degli immobili alla Chiesa, sebbene vi abbia investito molti soldi pubblici. Apriti cielo. Avere raccontato una seduta di Commissione provoca un terremoto.
Ma questo assessore, cui basta un niente per dilettarsi di tecnologia, smart city, sociale e quant’altro, è anche quello che aveva annunciato mesi e mesi fa l’arrivo della nuova versione del sito web del Comune. Avrebbe già dovuto essere a disposizione dei cittadini a settembre, quando gli alessandrini l’avrebbero potuto utilizzare per iscrivere i proprio figli a scuola e pagare la retta della mensa direttamente online, ma evidentemente qualcosa è andato storto (si può leggere qui il roboante annuncio). Già. Palazzo Rosso è tutto un ‘Faremo’, ma intanto gli incarichi sono ancora da formalizzare, la trasparenza è lontana a partire dalla possibilità di accedere a tutti gli atti dell’Albo pretorio, niente pagamenti online e il sito web nuovo (forse) sarà pronto a neanche due mesi dalle elezioni.
Esemplare poi la risposta data dall’assessore a questa domanda: “L‘attuale amministrazione, già in campagna elettorale, ha voluto sottolineare la volontà di offrire massima trasparenza ai cittadini. Perché non rendere disponibili tutti gli atti pubblici come avviene altrove”? Ecco pari pari le parole dell’amministratore: “Il problema non ci è mai stato posto, ma sonderemo cosa fanno gli altri Comuni al riguardo e poi decideremo come intervenire”.
L’assessore è un esponente del Pd. Partito Democratico. Democratico? Che parola strana…