Basta con i progetti impossibili: subito in Cittadella un Museo di Storia Militare

Sciaudone 2di Maurizio Sciaudone*

 
Da quando la Cittadella è stata dismessa dall’Esercito Italiano, sono stati pensati e presentati numerosi progetti per il suo riutilizzo. Purtroppo la maggioranza non tiene presente le peculiarità della fortezza che impongono limiti precisi. Una fortezza del settecento non può trasformarsi in albergo, centro commerciale, università ecc. senza stravolgerla e alterare quello che è il suo patrimonio architettonico e storico. Se si vuole rispettarla gli interventi devono essere innanzitutto conservativi e meno invasivi possibile.

Avendo passato trent’anni della mia carriera nell’Esercito ed essendo stato l’ultimo comandante in sede posso dire di conoscerla bene con tutte le sue problematiche.

Quindi di “ingenuità progettuali” ne ho sentite tante: una delle più improbabili è il piantare alberi sui bastioni… Gli alberi con le loro radici sono nemici delle mura che già ora hanno grossi problemi strutturali con le piante già presenti che riescono a spaccare anche il muro più spesso… Ci sono mille posti ad Alessandria dove piantumare, non in una fortezza. Anche l’utilizzo dei fossati per attività sociali è un azzardo pericoloso. Le mure soprastanti vecchie di centinaia di anni possono avere cedimenti, anche solo uno delle centinaia di migliaia di mattoni che cade sulla testa di qualcuno… non sarebbe raccomandabile.

E mettere in sicurezza tutte le mura vorrebbe dire preventivare una cittadella-dallaltospesa enorme. Piuttosto una manutenzione costante servirebbe a mantenere tutto sotto controllo e non costerebbe uno sproposito… Ma per questo occorre rendere la Cittadella autosostenibile con attività che portino fondi da usare direttamente e gestiti dalla Soprintendenza. Peggio ancora pensare di allagare i fossati per renderli “navigabili”. Non sono stati creati per contenere acqua, l’allagamento era previsto in caso di minaccia… ma l’acqua nel lungo periodo può creare seri problemi a delle struttura provate dal tempo.

Altro aspetto non secondario, l’amministrazione pubblica locale deve pensare bene prima di concedere e autorizzare l’uso della fortezza per fini commerciali e privati. Sia per la mancanza di idoneità e rispetto delle normative che rendono la Cittadella una specie di zona franca alessandrina dove tutto è concesso anche l’illegalità, sia per la concorrenza sleale che si crea con le attività cittadine che si devono attenere a regole severe e non è concesso sgarrare neppure di una virgola con multe in arrivo persino se l’insegna misura un centimetro più del previsto. L’unico progetto realizzabile in tempi brevi e perfettamente adattabile agli spazi della Cittadella, è un grande e composito museo di Storia Militare.

cittadella-piazza-darmiL’opportunità per realizzarlo è l’esigenza del museo dell’artiglieria di Torino di trasferire il proprio magazzino contenente migliaia di cimeli storici di ogni epoca, anche di grande pregio. Ma la collaborazione di tutti gli appassionati già da oggi disponibili, potrebbero trasformare la Cittadella nel più grande museo militare in Europa con una scenografia spettacolare unica.

Sarebbe anche un modo per onorare la memoria del presidente dell’associazione “Cittadella 1728” Enrico Patria, appena mancato e da sempre uno dei propugnatori dell’utilizzo museale della fortezza.

Collegato al museo, in collaborazione con le università e gli enti culturali potrebbe nascere un grande centro studi. Alessandria da quando è nata è testimone di eventi bellici. Anche la Resistenza sviluppata su tutto l’Appennino ligure vedeva nella nostra città il centro urbano più importante e strategico per i collegamenti, intorno al quale gravitavano i combattimenti. E la Cittadella stessa ha visto soffrire e morire patrioti di ogni provenienza e di ogni bandiera compresi i soldati borbonici che non rinnegando il loro re sono andati a morire a centinaia, tenuti in condizioni impossibili nei fossati usati come prigione a cielo aperto. Anche ricordare adeguatamente la memoria dei caduti e le sofferenze patite da soldati e civili in ogni conflitto sarebbe il modo migliore per insegnare ai giovani che la guerra deve rimanere confinata nei libri di storia e nei musei.

Spero che le autorità preposte prima o poi portino avanti questa idea che darebbe una funzione adeguata alla Cittadella e un contributo concreto al turismo locale, con preziose ricadute sull’economia alessandrina che da troppo tempo non vede possibilità di sviluppo.
* Consigliere comunale di Alessandria