di Enrico Sozzetti
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Ad Alessandria i contatti ci sono anche stati. Ma pare che il pensiero prevalente sia stato quello di non considerare prioritario un investimento nel capoluogo in quanto molto vicino alla sede più grande di Castel San Giovanni. E invece no. Amazon arriva alla grande in Piemonte. Ma a Vercelli. Dove entro l’autunno del 2017 e investendo 65 milioni di euro realizzerà una piattaforma su 100.000 metri quadrati e creando oltre 600 nuovi posti di lavoro entro tre anni dall’apertura.
Un’altra occasione che svanisce per l’Alessandrino? Può darsi. Non fosse altro per quello che significa un insediamento del genere nella fase costruttiva e poi in quella gestionale. Non che Alessandria non abbia nulla a che fare con Amazon. Dal parcheggio di fronte al cimitero di Spinetta Marengo sono partiti per settimane i mezzi che hanno portato molti lavoratori (assunti e termine) per fare fronte all’aumento di lavoro nell’enorme magazzino vicino a Piacenza che si è registrato in occasione delle feste natalizie. Ogni città riesce a dare il contribuito che può.
Battute a parte, resta il fatto che non passa quasi giorno che una attività entri in crisi, mentre le opportunità si aprono da altre parti. Ma sono gli altri quelli a essere più bravi di tutti? Oppure è questo capoluogo a non essere in grado di fare di più?
In ogni caso, i consumatori non si devono preoccupare. Il cappello Borsalino potranno acquistarlo lo stesso. Su Amazon, magari. Prodotto forse dall’altra parte del mondo, da chi sfrutterà solo il marchio e avrà già chiuso lo stabilimento di Alessandria.
Questo è lo scenario peggiore, la speranza ovviamente è che non si verifichi mai. Ma nel caso, la città sarà pronta a fare un convegno per ricordare come era bella la ciminiera e quanto ha fatto per il capoluogo la illuminata famiglia che ha dato il nome al cappello più famoso al mondo.