La candidatura del Casalese da parte della Regione Piemonte è stata fatta mercoledì in un incontro con la stampa a Torino del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, da quello dell’Unione Industriale Dario Gallina, dell’Enea Federico Testa e dal direttore del dipartimento fusione della stessa Enea Aldo Pizzuto. Invitato da Chiamparino, alla conferenza, ha partecipato anche il sindaco di Casale Monferrato Titti Palazzetti con gli assessori ai lavori Pubblici Sandro Teruggi e all’urbanistica Carlo Gioria.
Spiega il sindaco Palazzetti: «Stiamo lavorando da mesi a questa ipotesi che per il nostro territorio rappresenterebbe una autentica rinascita, una sorta di risarcimento dopo le tragedie dell’amianto. Fondamentale per aver ottenuto la candidatura è stato il know how sviluppato dai monferrini che potrebbe essere utile in tutti gli aspetti dell’indotto. Oltre al forte impatto occupazionale che questo polo potrebbe creare, la presenza sul nostro territorio di tecnici e scienziati avrebbe grandi e positive conseguenze. Con i parlamentari, con la Regione e con Enea stiamo lavorando alacremente per portare avanti questa candidatura». Le prime stime parlano di un progetto da 500 milioni di euro, e da 1.800 addetti.